PALESTINA: libertà immediata per KHALIDA JARRAR!

Aggiornamenti dal Medio Oriente

Lo scorso mercoledi, alle 3 di notte, le forze israeliane hanno arrestato, per la quarta volta, Khalida Jarrar, femminista e deputata palestinese, irrompendo nella sua abitazione. Nelle stesse ore in cui veniva portata via, altri 8 attivisti nelle città di Ramallah e Betlemme sono stati arrestati dalle forze di occupazione israeliane.

Khalida è una dirigente del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP), uno dei partiti del movimento di liberazione palestinese, della sinistra marxista. La compagna Jarrar è anche uno dei deputati eletti del Consiglio Legislativo Palestinese. Oltre 250 associazioni e partiti di tutto il mondo hanno già espresso la loro condanna per questo ennesimo atto di arbitrio da parte del governo israeliano.

Si tratta ancora una volta di una “detenzione amministrativa”, che non prevede nè un processo, nè la presentazione di accuse formali. Nessuno ha mai comunicato ai detenuti il motivo dell’arresto È una misura disumana e contro il diritto internazionale, utilizzata dai britannici durante il loro mandato sulla Palestina, e poi applicata da decenni da Israele nel silenzio complice del mondo. E’ l’ennesimo atto inaccettabile , commesso da uno Stato che la cosiddetta comunità internazionale continua a considerare un Paese “democratico” del Medio Oriente. In realtà è uno dei pochi Stati che da anni trasgredisce in maniera arrogante le regole del diritto internazionale, condannato decine di volte dalle Nazioni Unite.

Il PRC condanna l’ennesima azione repressiva e chiede la liberazione immediata della compagna Khalida Jarrar.

BOICOTTAGGIO, DISINVESTIMENTO E SANZIONI NEI CONFRONTI DELL’OCCUPANTE ISRAELIANO !

BASTA CON L’OCCUPAZIONE !

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA – SINISTRA EUROPEA

Roma 1-11-2019

«Netanyahu hafallito grazie al nostropesopolitico»

Comunicato del Partito Comunista di Israele e di Hadash

Il Partito Comunista di Israele e Hadash (AlJabha – Fronte Democratico per la Pace e l’Uguaglianza) considerano il fallimento del mandato del presidente del Likud, Benjamin Netanyahu, di formare un governo, uno sviluppo positivo, dopo un decennio in cui l’estrema destra ha mantenuto il controllo del governo israeliano.

Questo importante sviluppo non sarebbe stato possibile senza il peso politico, quantitativo e qualitativo, della Lista Unitaria (Joint List), della popolazione araba e delle forze ebraiche progressiste nel Paese.

Il blocco di destra, composto da 55 deputati, esprime la maggioranza ebraica che supporta Netanyahu, mentre il blocco di centro-sinistra conta 44 deputati. In altre parole, il peso delle masse arabe è stato decisivo e determinante nell’impedire a Netanyahu di formare un nuovo governo.

Il Partito Comunista di Israele e Hadash condannano fermamente e la campagna razzista e l’incitamento al razzismo della destra, nonché la loro frenetica pretesa di minare la legittimità politica della Lista Unitaria e di inibire il suo impatto sul destino del governo.

Il Partito Comunista di Israele e Hadash mettono in guardia da queste pretese, che riportano alla memoria l’incitamento incendiario scatenato, a suo tempo, contro l’ex primo ministro Yitzhak Rabin, quando questi si basò sui voti dei cittadini arabi negli anni ‘90, un incitamento incendiario che portò infine al suo assassinio nel 1995.

Il Partito Comunista di Israele e Hadash sottolineano che l’appello alla Lista Unitaria da parte di Benny Gantz, incaricato di formare il governo, rappresenta un gesto positivo, indipendentemente dagli effetti, in quanto dimostra che i rappresentanti della popolazione araba e le forze ebraiche progressiste sono un attore pienamente legittimo e influente nell’arena politica e parlamentare.

Il Partito Comunista di Israele e Hadash fanno appello a tutte le componenti della Lista Unitaria a mantenere l’unità della Lista e la sua posizione politica, nell’interesse della pace, dell’uguaglianza, della democrazia e della giustizia sociale, lontani tanto dall’affiliarsi in qualsivoglia maniera a Gantz quanto dall’assurdità di una auto-esclusione.

Analogamente, il Partito Comunista di Israele e Hadash mettono in guardia dai gravi rilievi emersi nel rapporto del “Comitato Pubblico contro la tortura in Israele”, che ha messo in evidenza le inquietanti indagini condotte dal “Mahash” (Unità Investigativa della Polizia Israeliana), sulle riprese del presidente della Lista Unitaria, Ayman Odeh, durante la demolizione del villaggio di Umm al-Hiran, nel gennaio 2017.

Il rapporto mostrava che “Mahash” non indagò sulle riprese degli ufficiali di polizia che mirarono con il laser alla testa di Odeh, e altri documenti e prove che confermano il “targeting” di Odeh da parte della polizia.

Il Partito Comunista di Israele e Hadash ritengono le autorità e la polizia responsabili di questo scandalo e per tutto quanto possa derivare dal sanguinoso incitamento, scatenato dalla destra e dallo stesso Netanyahu, contro il compagno Ayman Odeh personalmente e contro tutti gli eletti dei cittadini arabi palestinesi di Israele.

Haifa, 24 Ottobre 2019

1/11/2019 www.rifondazione.it

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