Pandemia: serve un approccio centrato sulla Comunità

La Promozione della Salute è definita dalla Carta di Ottawa come «il processo che consente alle persone e alle comunità di esercitare un maggiore controllo sulla propria salute e di migliorarla». I cinque obiettivi da perseguire sono:
1. Costruire una politica pubblica per la salute;
2. Creare ambienti favorevoli;
3. Dare forza all’azione della comunità;
4. Sviluppare le abilità personali;
5. Riorientare i servizi sanitari.

Dors, in questo momento di estrema emergenza, interpreta questo mandato con una pagina dedicata allo stato di pandemia. Le informazioni saranno aggiornate due volte a settimana con le evidenze che riteniamo più rilevanti e più utili per intraprendere azioni concrete di contrasto. Questo mese sono inoltre disponibili due approfondimenti: 1) in occasione della giornata mondiale dell’attività fisica, idee dedicate agli operatori socio-sanitari e ai decisori, per guardare avanti e non perdere di vista la promozione della salute; 2) suggerimenti per mitigare l’impatto negativo psicologico della quarantena.

È quello che ci chiedono i medici dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo in una toccante lettera inviata al NEJM Catalyst:
I sistemi sanitari occidentali, progettati con un approccio alle cure centrato sul paziente, non sono adeguati ad affrontare la pandemia in corso e devono essere riconvertiti verso un approccio centrato sulla comunità. Le soluzioni di cui abbiamo bisogno riguardano l’intera popolazione non solo gli ospedali. Abbiamo bisogno di esperti in epidemiologia e sanità pubblica. Abbiamo bisogno di competenze in grado di guidarci nell’adottare le misure speciali necessarie per ridurre i comportamenti epidemiologicamente negativi. Questa pandemia non è solo un fenomeno da terapia intensiva: è una crisi umanitaria e di sanità pubblica. Richiede la collaborazione di sociologi, epidemiologi, esperti di logistica, psicologi e assistenti sociali. Richiede la collaborazione attiva della comunità.
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