Potabile? Giornata mondiale (e locale) dell’acqua

Sprizzare “top employement” da tutti i pori della pelle (Hera) è un esercizio ipnotico se le tubazioni contemporaneamente sprizzano fibre di amianto.

Appello a chiunque interessato: l’acqua che sgorga dal tuo rubinetto «non ti piace»? Segnalacelo!

Costruiamo un movimento per il diritto all’acqua potabile (veramente)

C’è chi si occupa del problema dell’acqua potabile solo il 22 marzo – giornata mondiale dichiarata dall’ONU nel 1992 – e soltanto con dichiarazioni formali. Noi invece sappiamo che il “problema acqua” esiste tutti i giorni. Stime delle agenzie istituzionali dicono che 1 miliardo di persone sul pianeta non ha accesso ad acqua potabile e subisce, per questo, malattie e morti facilmente evitabili.

La salubrità dell’acqua non riguardi soltanto quel miliardo di persone; anche in molte aree del modo occidentale o comunque industrialmente sviluppato l’acqua costituisce un grave problema: dagli USA (Flint) al nord Italia con i Pfas ( da Vicenza-Verona ad Alessandria), all’arsenico del comune di Pegognaga dove l’acqua del rubinetto, in alcuni condomini, provoca irritazioni cutanee e non può essere usata neanche per la doccia.

Più drammatica la situazione in Africa e in altre aree geografiche povere (o impoverite a forza) in cui il rischio di malattia e di morte veicolato dall’acqua agisce anche con minore latenza rispetto alle acque da inquinamento industriale.

A partire dalla metà degli anni ottanta del secolo scorso abbiamo sollevato la questione delle sostanze clorurate e dei pesticidi nell’acqua distribuita dai rubinetti; in quella fase le istituzioni “giocavano” con i cosiddetti «limiti di accettabilità» (atrazina, simazina, organo clorurati di origine industriale e non). Successivamente le istituzioni hanno dovuto decidere di porre limiti più bassi ma c’è stato un lungo periodo in cui il livello di organoalogenati nelle acque “potabili” ha superato ampiamente e costantemente, in molti territori, il livello di 30 mcg (cosa che peraltro è accaduta recentissimamente nel territorio di Grizzana Morandi) senza che nessuna istituzione pubblica abbia ritenuto di dover spiegare l’evento ai cittadini, ridotti al rango di consumatori passivi. Poi, dal 1999, abbiamo lanciato una iniziativa per la bonifica delle condutture in cemento-amianto a livello nazionale e mondiale. Di recente la nostra iniziativa è in surplace (per usare un termine ciclistico) anche a causa della non risposta da parte delle Ausl alle nostre richieste di dati e per la indifferenza sul tema da parte di vari enti istituzionali (**). Considerato che HERA elargisce parte dei suoi profitti ai Comuni, i sindaci – dimentichi del loro ruolo di autorità sanitaria locale – “se la sono bevuta” che l’amianto nelle acque potabili «è poco» per essere nocivo, anzi forse assunto per via digestiva è innocuo, eccetera. Chi si accanisce, anche da scranni istituzionali, contro le fake news desta sorpresa quando diffonde false notizie sulla salute; davvero problematico, a questo proposito, un documento – non vogliamo classificarlo tra le fake news, ma è estremamente superficiale – elaborato dall’ISS (cioè l’Istituto Superiore di Sanità) nel 2015 che ha minimizzato il rischio, ignorando persino di citare in maniera esaustiva i campionamenti allora disponibili.

Facciamo una proposta precisa: che quel documento venga ridiscusso e “aggiornato” sulla scorta della convocazione di una consensus conference aperta a tutti i soggetti interessati; in quella sede potremmo portare i dati relativi agli esami analitici effettuati in microscopia elettronica a trasmissione di cui l’ISS evidentemente non era a conoscenza al momento della redazione del documento.

Programma di lavoro:

  1. Garantire alla popolazione la disponibilità di acqua dal punto di vista quantitativo (anche nell’ambito di politiche di prevenzione degli sprechi) e qualitativo
  2. Fattore qualitativo: l’acqua per usi potabili , igiene personale e domestica deve essere ASSOLUTAMENTE INDENNE DA CANCEROGENI O SOSPETTI TALI, DA SOSTANZE ALLERGIZZANTI E DA INTERFERENTI ENDOCRINI (molti dei quali sono comunque anche sospetti cancerogeni)
  3. Fondamentale per l’obiettivo di cui al punto due: bonifica rapida delle tubazioni in cemento-amianto, riorganizzazione dei metodi di potabilizzazione, controllo alla fonte degli inquinanti di origine industriale o geologica
  4. Implementazione delle ricerche epidemiologiche correlate alle caratteristiche delle acque “potabili”; nuove ricerche sono utili nonostante che le evidenze siano già sufficienti circa il rapporto tra eccesso di cloro e aumentata incidenza di vari tipi di tumore, ma nuove ricerche possono individuare e rafforzare i percorsi per rivendicare risarcimenti per danni alla salute
  5. A questo ultimo riguardo proponiamo di costruire la georeferenziazione dei tumori delle vie biliari extraepatiche che potrebbe funzionare da evento sentinella dell’esposizione per via alimentare ad amianto (essendo gli altri meno patognomonici)
  6. Insistere su esposti alla magistratura per il reato di avvelenamento di acque potabili; dell’ultimo esposto (via pec il 17.5.2020 sulla base dei dati amianto territorio Ausl Bologna del 2019) non abbiamo notizie ma possiamo immaginare che gli esposti inviati fino ad oggi siano finiti cortocircuitati nella relazione fra magistrati inquirenti e consulenti che sottostimano la vera natura della questione denunciata.

LANCIAMO UN APPELLO AI CITTADINI:

segnalateci problemi e dubbi relativi alla percezione di acque non affidabili dal punto di vista organolettico e sanitario o relativi alla scarsità quantitativa

segnalateci patologie sospette che possono essere correlate alla assunzione di acque inquinate (con particolare ma non esclusivo riferimento a patologie gastroenteriche, vescicali, renale e delle vie biliari extraepatiche). Ogni “caso” sarà valutato dal punto di vista della possibile eziologia ambientale e sanitaria da operatori qualificati

Inviare le segnalazioni a:vitototire@gmail.com

ESIGIAMO TUTTI INSIEME UNA ACQUA SALUBRE E VERAMENTE POTABILE!

Bologna, 19.3.2021

(**) Ultima richiesta via pec al Dipartimento di sanità pubblica Ausl Bologna, più volte reiterata anche attraverso l’URP, in data 21.1.2021: dati amianto 2021, dati organi alogenati 2021, dati organo alogenati Casalecchio gennaio 2021 (se disponibili), dati acqua “potabile” prelevata presso carcere di Bologna, dati sulle rotture delle tubazioni in cemento-amianto. Anche la Ausl Romagna non risponde. Ha risposto invece AQP azienda pugliese fornendo la mappa regionale del cemento-amianto in Puglia (dati utili a fini di una eventuale georeferenziazione di “casi” di tumori delle vie biliari extraepatiche).

Vito Totire

portavoce della Rete nazionale per l’ecologia sociale

19/3/2021 https://www.labottegadelbarbieri.org

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