Pubblico impiego, oggi la sentenza della Consulta.

Roma. Per chi suonano le campane del Corriere della Sera?

“Già la troika sindacale si sta attivando e ai primi di Luglio svolgerà assemblee di delegati RSU a Roma, Milano e Bari, all’orizzonte potrebbe esserci qualche accordicchio per far risparmiare il Governo con un minimo rimborso qualora l’indicazione della Consulta dovesse essere favorevole a rimuovere il blocco dei contratti che dura da quasi 7 anni.

La carne al fuoco è molta, infatti:

1) essendo scaduti gli accordi che avevano come parametro prima l’inflazione interna e poi l’IPCA, per quantificare gli aumenti occorre trovare un nuovo parametro;

2) stessa cosa per la durata dei contratti nazionali, se triennali o quadriennali (il Governo vuole allungare i tempi per diluire in piu’ rate gli eventuali aumenti);

3) è ancora aperta la questione dei comparti contrattuali anche se sappiamo che verrano ridotti

4) la campagna per il rinnovo dei contratti di cgil cisl uil è priva di prospettive e contributi, lo dimostra il silenzio assenso sulla ennesima riforma della Pubblica amministrazione che taglierà servizi e posti di lavoro senza portare beneficio ai cittadini e ai lavoratori pubblici

ma le criticità non finiscono qui , infatti

nascondendo i fatti si vende fumo, evitando di guardare alla sostanza delle questioni.

Il comma 424 della legge 190/2014 interviene in merito alle modalità assunzionali dei Comuni, pone fine alla mobilità volontaria e ha l’ obiettivo di bloccare le assunzioni per assorbire il personale in esubero delle Province.

E’ prioritaria l’assunzione di questo personale ma è ormai prevalsa una logica perdente che sta abbandonando al proprio destino i 40 mila lavoratori\trici degli appalti provinciali per non parlare poi della confusione imperante nei passaggi dei provinciali ad altri enti locali

La recente deliberazione 19/2015 della Corte dei Conti (sezione autonomie) ha sancito il divieto anche della mobilità volontaria. Gli enti locali dovranno – relativamente alla capacità assunzionale del 2015 e 2016 – assumere solo i dipendenti collocati in sovrannumero da parte delle Province e delle Città metropolitane. Unica eccezione riguarda le cosiddette figure “infungibili”, seppur di difficile individuazione, in quanto si dovrà dimostrare che tale figura non è presente nelle province. Con un portale incompleto come sarà possibile e chi potrà verificarlo?

La Funzione Pubblica, circolare 1/2015, aveva scritto che non era più possibile bandire avvisi di mobilità almeno fino a quando non veniva implementato il portale della domanda e dell’offerta per la ricollocazione.

Nel frattempo la confusione creata ad arte è grande, basti pensare che solo il 57% dei Comuni ha inserito informazioni relative alla dotazione organica e alla capacità assunzionale.

Il decreto legge enti locali (78/2015), pubblicato questi giorni in Gazzetta Ufficiale, definisce i “resti” assunzionali, ma lascia aperta una questione: la capacità assunzionale vincolata ai dipendenti in sovrannumero si riferisce alle cessazioni del 2014 e 2015 o anche a quelle degli anni precedenti?

Intanto gli enti locali possono solo assumere i vincitori dei concorsi relativi alle graduatorie vigenti al 1^ gennaio 2015; mentre non è assolutamente possibile alcun scorrimento (idonei).

I decreti legislativi emanati non hanno portato certezze sulla salvaguardia degli stipendi e delle indennità per il personale delle province, per esempio assegnando agli enti destinatari una quota del fondo equivalente al personale ceduto.

Siamo di fronte ad una selva di decreti, circolari, deliberazioni che procurano una sovrapposizione di interpretazioni ed indicazioni tanto da perdere totalmente il principio della trasparenza e della chiarezza, principi imposti a lavoratori\trici ma non garantiti dalle Amministrazioni pubbliche che dovrebbero dare il buon esempio. Di chiaro c’è solo l’aumento dei carichi di lavoro e i precari a casa!”

22/6/2015 www.controlacrisi.org

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