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Quale sinistra è scomparsa?

La vera sinistra italiana è scomparsa nella semantica, negli ideali e nella sostanza. Direi che in molti possono essere d’accordo con questa ipotesi. Leggere un programma delle “sinistra” odierna, sia italiana sia europea, è come leggere dei tweets di liberal newyorkesi o brani del Vangelo sapendo però che dietro ci sono interessi economici colossali che di liberale e di evangelico hanno poco. Qualcuno pensa che possa esserci un capitalismo illuminato ma molti si chiedono dove sia la luce e chi illumini. Libertà personali,privacy, garanzia del Diritto sono effettivamente garantiti ma spesso la garanzia non è attuata e rimane sulla carta. La vera giustizia non è di questo mondo, qualcuno dice, ma dopo secoli di lotte, guerre spesso inutili e sofferenza ci si aspetterebbe che lo fosse. Con tutto il dovuto rispetto per l’una liberal e l’altra opzione evangelica non c’è nulla di comunista o socialista nella sinistra attuale.

I cittadini nella estrema solitudine che accompagna l’essere in questo mondo di lupi, come anche le cronache dimostrano e le dichiarazioni dei magistrati confermano,non sono addentro alle finezze leguleie fino ad accorgersene in maniera drammatica quando vengono toccati direttamente nella sfera della sicurezza personale che per lo più non fa cronaca o da condizioni assurde che riguardano l’economia personale e globale. Se le persone hanno votato massicciamente per la Lega e M5S è perché hanno sentito queste formazioni politiche, a torto o a ragione, essersi interessate politicamente anche delle questioni delle persone nel quotidiano.

Lega e M5S non annoverano sprovveduti e ignoranti nelle loro fila anzi: sono stati in grado colpo su colpo di far emergere alla attenzione dei cittadini quanto di sbagliato, equivoco, feudatario c’è nella normativa europea e nella più recente italiana. Esempi ne emergono quotidianamente sfogliando i giornali, non solo le grandi testate intellettuali ma i giornali di provincia o quelli considerati “qualunquisti” o, meglio, la rete: il primo è relativo agli impieghi sottopagati, precari e ai lavoratori di tutti i livelli ampliamenti sfruttati. Ascoltando i cittadini che hanno votato Lega e M5S ti rendi conto non solo degli errori di comunicazione ma anche delle gravi disattenzioni normative nei confronti dei cittadini onesti che ha perpetrato la normativa europea e quella italiana nel nome del libero mercato e della garanzia di libertà individuali fino alla impunità di fatto per molti delinquenti. Lega e M5S hanno parlato a ragion veduta e grazie ai loro esperti hanno saputo comunicare gli anfratti delle recenti normative spiegando alla gente quel che di sbagliato era stato commesso e quel che con sollecitudine e forza si poteva invece correggere.

Nel campo della equità, tanto per fare un esempio, era “sfuggita” ai grandi media una norma che aveva messo in piedi Monti quella cioè che i gestori delle varie aziende di servizi avrebbero potuto rifarsi sulle bollette dei paganti degli oneri non percepiti dai non paganti, in particolare di quelli dovuti ad accise o tasse. Tutto questo in nome di una sorta di solidarietà sociale ma di fatto consentendo ai gestori di non subire alcun danno economico e allo Stato di non assumersi responsabilità di controllo o repressive per esempio sui frodatori ai vari livelli.

Un altro grave errore, questo dell’ultima ora preelettorale, è stato quello di voler riportare il tema del fascismo e dell’antifascismo, un po’ come si faceva nelle assemblee a scuola 40-50 anni fa quando volevi creare tensioni o zittire qualcuno. Non sono più quei tempi e la gente non ci casca. Di esempi come questi ce ne sono a centinaia e colpiscono come detto la quotidianità della vita del cittadino onesto soprattutto di quello appartenente alle fasce deboli. Sottolineo onesto. I cittadini italiani non sono razzisti, nonostante le spinte propagandistiche contrarie dei liberals e non è vero che hanno paura della malavita portata dagli immigrati, hanno già abbastanza guai con la malavita autoctona stanziale e nomade, malavita che pervade ogni momento della vita ad ogni livello , malavita in guanti e colletti bianchi come piace alla intellighenzia e malavita con il passamontagna nero che, in genere, se la prende con i più deboli. Una delinquenza che mina i rapporti di civiltà e che ha pesantemente influenzato il voto dei cittadini. La cronaca è piuttosto convincente compresa quella che riguarda la efferatezza contro la donna.

Questi sono certamente simboli oltre che realtà del quotidiano, ma coinvolgono i cittadini e quindi la politica deve risolverli o perlomeno affrontarli seriamente. Qualcuno ci ha provato ma era troppo tardi. I cittadini si erano già schierati altrove. C’è da ringraziare che siamo in un secolo diverso dal XX° e che i rapporti di forza mondiali sono chiari altrimenti la gente avrebbe votato in massa un qualche partito nazista.

La responsabilità dello scivolone antisinistra e antidestra “storica”, diciamo così, deve essere assunta da chi ha guidato il Paese perché non è possibile che gran parte del mondo occidentale sia pervaso da oltre 15 anni di crisi economica e che non se ne esca o perlomeno nessuno di noi comuni cittadini ne avverte la eventuale aria fresca della rinascita.. Potrebbe essere comprensibile se fosse in corso una guerra mondiale con sfascio delle rispettive economie oppure che il mondo dei paesi poveri si fosse ribellato alla sottomissione economica e allo sfruttamento delle proprie risorse “affamando” l’economia occidentale. Ma non è così: l’occidente continua a sfruttare i poveri del mondo, le guerre ci sono e fanno girare una fetta importante della economia di paesi industrializzati, e parte del mondo occidentale continua a soffrire la crisi e la sottoccupazione / disoccupazione mentre poche élites continuano ad arricchirsi. La lotta alla droga è in alto mare con le banche piene di soldi sporchi.

Chiedersi perché la “sinistra” non abbia ancora apertamente confessato quali siano le sue colpe alla base della débacle è come chiedersi perché negli anni 20 e 30 nessuna nazione democratica o meno abbia compreso, a suo tempo, la forza dirompente di fascismo e nazismo. La sfida del “avete vinto voi e quindi governate voi” è un ulteriore esempio di cattivo aventinismo che porta ad ulteriore smarrimento da parte delle persone che guardano ancora all’alba del Sole dell’Avvenir…notte lunga…..

Ed ecco che dal’esempio più banale si passa alla semantica e si va a toccare il fondamento della civiltà e del vivere in comunità e il socialismo e il comunismo hanno alla base la vita in e della comunità. La sinistra dovrebbe partecipare al miglioramento delle condizioni sociali delle persone e non partecipare alla dissoluzione della classe lavoratrice, difendendone le conquiste, mitigando i mercati, favorendo la giustizia giusta,lottando contro la criminalità diffusa. Insomma partecipare al bene del Paese. La sinistra dovrebbe chiedersi perché molti cittadini pensano, a proposito della giustizia, che è meglio stare dalla parte del “torto”? perché la Scuola la sua autorità ed autorevolezza sono state minate? Perché la sanità pubblica è stata deprezzata ed è in via di disfacimento, nelle sue attribuzioni basilari a prescindere dalle “eccellenze”? perché molte persone riescono ad eludere e de evadere le tasse quando con i sistemi attuali di controllo, volendo, non sfuggirebbe nemmeno un centesimo alla Stato? Eccetera eccetera eccetera.

E’ vero si ha a che fare con cittadini intolleranti, a volte maleducati, con scarso senso civico ma il cittadino è stato sapientemente diseducato e portato alla intolleranza da una parte mentre dall’altra è stato lasciato solo..La educazione delle masse di antica memoria è certamente un modello superato perché anche i partiti di sinistra non hanno più né un confronto interno né una organizzazione territoriale per il confronto pubblico.

Il problema vero è la solitudine dell’essere umano di oggi in un mondo che crea e mantiene pochi ricchi e produce molti disperati, La necessità di aggregarsi è una nostra condizione biologica e antropologica e allora ci si aggrega non tanto sulla base di ideali ma, visto il mondo come va, su nostri precisi interessi o similitudini antropologiche e razziali che è l’esatto contrario della integrazione che vorremmo. E questo lo fanno tutti da sinistra a destra ed è una forma di autodifesa, come i club dei sostenitori del calcio.

Gli ideali della sinistra del novecento possono essere stati, a volte, molto dannosi ma hanno espresso grandi leader che, se non sono arrivati allo Stato Ideale, sono stati capaci di arrivare a punti di incontro, a un dialogo, per gli interessi comuni, e soprattutto per garantire le classi lavoratrici. ni partiti, nei dibattiti politici nelle sezioni e nei circoli, nelle scuole, nei contesti di lavoro e , più in alto nei consessi tra intellettuali si formano i cittadini, i buoni politici e i leader. E’ pur vero che lo stesso Putin a chi gli chiedeva cosa ne pensasse del passato sovietico della Russia rispondeva che chi crede ancora nella rinascita del comunismo è perlomeno ingenuo. Se fossimo tutti pessimisti gli daremmo ragione. In effetti il declino della sinistra è iniziato da lontano.

Probabilmente da quella fase ormai storica ad oggi si è consolidata la trasformazione di una sinistra sempre più verso un partito Democratico e con questo passaggio si sono anche e definitivamente disgregati gli ideali delle masse di lavoratori ormai con poco lavoro, anche se,forse, non si è completamente disgregata quella sorta di “solidarietà evangelica” che, a torto, pervade la sinistra europea almeno quella francese e quella italiana le più incartate nel cattolicesimo. Il resto è stato facile: accettare la globalizzazione invece che l’internazionalismo “proletario”, condividere la accettazione della estrema povertà di popoli che hanno perso identità e ragione di sperare fuggendo verso falsi modelli di sviluppo (dreams) e accettare un ceto dirigente oligarchico nel credo che “ la ricchezza non è più una colpa” .

Ecco che la barriera fra sinistra e “resto del mondo” è crollata. Anche nello slogan che non esistono muri vi è una sottile manovra psicologica per “avvicinare” quel che resta del comunismo all’anticomunismo o all’ “a-comunismo”, in una similitudine irrealizzabile.

Roberto Bertucci

Redazione Lavoro e Salute

Articolo pubblicato nell’inserto CULTURA/E del numero di marzo 2018 della rivista. www.lavoroesalute.org

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