Quel memorabile 25 aprile 1974. Le 23 ore che misero fine alla dittatura portoghese

00:20 Radio Renascença trasmette Grândola, Vila Morena. È il segnale d’inizio delle operazioni militari. Sono arrestati gli alti ufficiali fedeli al regime e occupati i luoghi strategici, tra cui l’aeroporto di Lisbona e la prigione di Peniche, utilizzata dal 1930 come penitenziario per dissidenti politici e oggi sede del Museu da Resistência e da Liberdade.
03:10 I ribelli prendono il controllo della TV di stato RTP e delle stazioni radio Rádio Clube Português ed Emissora Nacional. Movimenti di truppe verso il quartiere Terreiro do Paço di Lisbona, sede delle istituzioni governative.
04:20 Il Movimento delle Forze Armate (MFA) annuncia l’insurrezione attraverso un comunicato di Radio Clube Português. La fanteria occupa l’aeroporto di Lisbona.
05:45 Truppe ribelli occupano il Terreiro do Paço e pongono sotto assedio le sedi ministeriali.
06:00 Un plotone lealista giunge a Terreiro do Paço ma si unisce subito ai ribelli.
09:00 La fregata Gago Coutinho, in esercitazione con altre imbarcazioni NATO, riceve l’ordine di posizionarsi davanti al Terreiro do Paço e di aprire il fuoco contro i ribelli, ma si rifiuta di obbedire.
09:30 I ministri della difesa, dell’informazione, del turismo, dell’esercito, della marina, il capo di stato maggiore, il governatore militare di Lisbona e il sottosegretario all’esercito riescono a fuggire e a organizzare un comando lealista presso la caserma del 2º reggimento lanceri.
09:35 Arrivo a Terreiro do Paço di forze leali al governo. In seguito al rifiuto dei suoi ufficiali subalterni e dei soldati, di ubbidire l’ordine di sparare contro i ribelli, il comandante abbandona il terreno. Torna con altre forze ma nemmeno stavolta i soldati ubbidiscono.
11:30 Il comando dell’MFA ordina l’occupazione del quartier generale della Legione Portoghese e di avanzare verso il quartier generale della Guardia Nazionale Repubblicana (GNR) nel Quartel do Carmo, dove si trova il primo ministro Marcelo Caetano.
11:45 L’MFA annuncia di aver preso il controllo del paese.
12:30 Con l’appoggio della popolazione civile scesa in strada, i militari lanciano un ultimatum, minacciando di aprire il fuoco contro il quartier generale della GNR.
13:00 Truppe lealiste composte da fanti, poliziotti e gendarmi, cercano di assediare le truppe che attaccano il Quartel do Carmo, ma in meno di un’ora sono costrette alla resa.
13:40 Occupato il quartier generale della Legione Portoghese.
15:15 Artiglieri dell’MFA liberano le truppe arrestate in seguito al precedente tentativo di golpe del 16 marzo.
15:30 Viene aperto il fuoco contro il quartier generale della GNR.
16:15 Elementi della polizia politica (DGS) sparano sulla folla che circonda il loro quartier generale, provocando un morto e alcuni feriti.
16:30 In seguito alla minaccia di attaccare il quartier generale della GNR con mezzi blindati, Caetano si decide a trattare.
18:00 Caetano viene raggiunto dal generale António de Spínola, incaricato di proseguire le trattative.
19:30 Caetano si arrende. Viene scortato fino al comando dell’MFA circondato dalla folla.
21:00 La DGS, rimasta l’unica forza fedele alla dittatura, apre il fuoco sulla folla attorno al proprio quartier generale, uccidendo quattro civili e ferendone quarantacinque. Si arrende in seguito all’intervento di forze della Marina in appoggio all’MFA.
22:00 I paracadutisti dell’MFA costringono alla resa le ultime unità della DGS presso la prigione di Caxias a Lisbona.
23:20 Spínola approva la legge numero 1 del 25 aprile 1974 (Destituzione dei dirigenti fascisti), che decreta la destituzione del presidente della repubblica e del primo ministro, lo scioglimento dell’Assemblea nazionale e del Consiglio di Stato e il passaggio dei poteri alla Giunta di Salvezza Nazionale composta da membri dell’MFA. Approva quindi i decreti legge 170/74, 171/74 e 172/74 ordinando la destituzione dei governatori civili delle province, la dissoluzione del partito unico Ação Nacional Popular (ANP), e lo scioglimento della DGS, della Legione Portoghese, della Mocidade Portuguesa e di altre associazioni di regime.
In 23 ore lo Estado Novo (Nuovo Stato), il regime dittatoriale instaurato da António Salazar nel 1933, era morto.
Senza rimpianti.
Postille
– l’insurrezione dei militari fu la principale conseguenza della lunga guerra per l’indipendenza condotta nelle colonie: Angola, Mozambico, Guinea-Bissau e Capo Verde ottennero l’indipendenza in un breve lasso di tempo; Timor si dichiarò indipendente ma venne invasa cinque giorni dopo dall’Indonesia; Macao restò territorio portoghese in vista di un futuro accordo con la Cina per il passaggio di sovranità, stipulato nel 1984 e attuato nel 1999.
– La Revolução dos Cravos (Rivoluzione dei garofani) deve il suo nome alla fioraia Celeste Caeiro che, in una piazza di Lisbona, offrì garofani ai soldati. Infilati nelle canne dei fucili divennero simbolo della rivoluzione e il segnale rivolto alle truppe governative perché non opponessero resistenza.
– Nell’estate calda del 1975 il governo attuò una riforma agraria per abolire il latifondo e ridistribuire la terra ai contadini. Nel nord del paese si formarono 2 gruppi terroristici di destra, l’ELP (Exército de Libertação Português) e l’MDLP (Movimento Democrático de Libertação de Portugal). Numerose sedi del Partito Comunista Portoghese (PCP) furono vandalizzate, le ambasciate di Spagna e Cuba incendiate da militanti di opposte formazioni politiche e per diversi mesi in tutto il paese si svolsero manifestazioni, occupazioni di case, fabbriche, terreni e scontri armati tra destra e sinistra.
Gli Stati Uniti, che avevano una base militare nelle Azzorre, sostennero con ingenti fondi i partiti loro amici.
A settembre, il governo venne fatto dimettere, sostituito da un governo più moderato diretto dall’ammiraglio Pinheiro de Azevedo.
– Le libere elezioni per l’Assemblea costituente si tennero nel primo anniversario della Rivoluzione, il 25 aprile 1975. I più votati furono, nell’ordine, il Partito Socialista, il Partito Socialdemocratico e il Partito Comunista.
– La carica ideologica della Rivoluzione si perse velocemente. Nelle riforme costituzionali del 1982 e del 1989 furono eliminati quasi tutti i riferimenti ideologici originari (la riforma agraria, l’irreversibilità delle nazionalizzazioni e l’esistenza della proprietà sociale costituita dai “mezzi di produzione sfruttati collettivamente e direttamente dai lavoratori”), e cancellato il ruolo dell’MFA come garante del mantenimento delle istituzioni democratiche e della sovranità popolare.
In seguito a queste riforme liberali, nel 1986 il Portogallo venne ammesso nella Comunità economica europea, in seguito Unione Europea.

Vi propongo in chiusura “Grándola Vila Morena”. Canta sempre José Afonso ma non su Radio Renascença. Siamo nel 1983, al Coliseu di Lisbona:

Rodrigo Andrea Rivas 

29/4/2023 https://codice-rosso.net/

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *