REPORT MORTI SUL LAVORO 1 GENNAIO 2014 – 30 NOVEMBRE 2014

In 11 mesi del 2014 sono morti sui luoghi di lavoro 599 lavoratori, tutti documentati, che salgono a oltre 1.150, se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere. L’aumento dei morti sui luoghi di lavoro rispetto al 30 novembre del 2013 è del 9,6%. Il 30 novembre del 2008, anno d’apertura dell’Osservatorio i morti sui luoghi di lavoro erano 609. C’è stata quindi una diminuzione solo del 1,7% e questo nonostante si siano persi milioni di posti di lavoro e si siano spesi per la sicurezza sul lavoro centinaia di milioni di euro. Vogliamo ancora una volta ribadire con fermezza che secondo i nostri dati in questi sei anni non si registra nessun calo significativo dei decessi, se si prendono in considerazione tutti i morti sui luoghi di lavoro e non solo quelli monitorati dal’INAIL. Con dati alla mano possiamo affermare che in questi anni di monitoraggio i morti sul lavoro non sono mai calati nonostante i mass media e la politica spesso affermino il contrario. Sono calati i morti tra gli assicurati INAIL, ma sono aumentati in modo esponenziale tra i precari, le partite IVA individuali e i lavoratori in nero; praticamente le categorie non protette dall’articolo 18 che questo governo domani cercherà di fatto di eliminare. Ad oggi l’agricoltura con il 35,3% del totale dei decessi registra un picco drammatico delle morti. In questo comparto il 72% dei decessi avviene per lo schiacciamento provocato dal trattore. Dati preoccupanti anche dal settore dell’edilizia dove i morti sui luoghi di lavoro sono il 20,3% sul totale; tra le cause più frequenti annoveriamo le “solite” cadute dall’alto. Calo molto forte percentualmente nel comparto dell’industria che con il 4,9% vede la percentuali di morti più bassa da quando è stato aperto l’Osservatorio (tra l’altro nell’industria è compreso anche il comparto artigianale). L’autotrasporto registra il 7,8% e incredibilmente quasi raddoppia le morti dell’industria e quando parliamo dell’industria, parliamo di tutti i comparti esclusa l’edilizia. Poi ci sono tutti i lavoratori morti nei vari servizi alle imprese. Le altre morti sono da ricercarsi principalmente nel terziario. Percentualmente le morti sul lavoro sono distribuite in eguale misura in tutte le fasce d’età, a parte l’agricoltura dove le vittime hanno un’età mediamente più alta. Gli stranieri morti sui luoghi di lavoro sono il 9,8% sul totale e i romeni sono sempre i più numerosi. Aggiungo che per molte ragioni è impossibile avere un numero certo di vittime sulle strade, soprattutto di lavoratori con partita IVA individuale che sono classificati come “morti per incidenti stradali”, mentre stavano lavorando o erano in itinere. Questa categoria con diversi milioni di lavoratori è trattata in modo vergognoso, non solo se hanno un infortunio grave, ma anche quando si ammalano. Le morti sui luoghi di lavoro che segnaliamo sono tutte documentate. Dalle analisi dei dati raccolti risulta evidente che a morire sono soprattutto lavoratori precari, in nero, partite IVA individuali, ecc. e che l’abolizione dell’articolo 18 provocherà un aumento delle vittime. Sono pochissimi i lavoratori che muoiono nell’industria dov’è presente il sindacato. Nei settori dove non è presente è impossibile rifiutarsi di fare un lavoro pericoloso pena il licenziamento. Salvate il mondo del lavoro dalle barbarie e preservate questo articolo di CIVILTA’. A leggere bene i dati raccolti occorre dar atto all’INAIL d’aver svolto un buon lavoro di prevenzione tra i propri assicurati, ma occorre ricordare ancora una volta che tanti non lo sono. A mio parere l’INAIL valorizza poco questo aspetto e finora, salvo gli ulti mesi, ha ammesso tramite i suoi massimi dirigenti che non monitora tutti i morti sul lavoro. Aver messo a disposizione 15,5% milioni di euro per la messa in sicurezza dei vecchi trattori è stato un ottimo segnale che dimostra sensibilità. Spero che “allarghi”, anche se non è di sua specifica competenza, i suoi orizzonti, cercando fare una campagna informativa e di prevenzione per tutti i lavoratori e non solo per i propri assicurati. A disposizione per approfondimenti. Invito a visitare anche il blog “fiori recisi” http://omaggioaimortiusullavoro.blogspot.it dove ho scolpito e dedicato un vaso di fiori a ciascuna vittima dei familiari di morti sul lavoro che ho conosciuto attraverso l’Osservatorio e dove si possono leggere testimonianze sui lavoratori deceduti, testimonianze che non possono non commuovere chi le legge. Carlo Soricelli Curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.com

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