Ricordare la strage di Modugno, dieci lavoratori morti: un dovere etico, sociale e politico !

Bettoni: «Nove morti a Modugno sono le conseguenze di un lavoro insicuro»  (28/07/2015) - Vita.it


Quella del 24 luglio 2015 nella “Bruscella fireworks” la abbiamo definita la strage operaia più rimossa della storia occidentale ; passano altrettanto rimosse altre stragi , ricorrenti e ancora frequenti, in paesi poveri ; poiché non apparteniamo alla schiera dei soggetti inclini alla rimozione dobbiamo mettere il “dito nella piaga” non solo per “ricordare” ma anche e soprattutto per guardare al futuro:

  • Il territorio di Modugno è stato teatro di una altra tragedia rimossa: la omicida produzione della Tecnovar (mine anti-uomo , per la precisione “anti-bambino”); le abbiamo bonificate tutte nel mondo ? abbiamo risarcito tutte le vittime ? vogliamo fare un “bilancio” della impresa Valsella sud/Tecnovar, eventualmente anche con una commissione parlamentare di inchiesta ? Quando avremo fatto questo “bilancio” vorremo finalmente riflettere sulla necessità inderogabile di interrogarci “prima” sull’oggetto della produzione ? se questa “merce” risponda a criteri non solo economicistici di profitto immediato ma anche a criteri si sostenibilità sociale e ambientale?
  • Prima e a latere della vicenda della fabbrica di fuochi artificiali molti lavoratori di Modugno sono stati esposti a rischi rimasti misconosciuti che tuttavia hanno avuto un impatto sanitario rilevante: è questo un tema che dovremo sviluppare e approfondire con le persone disponibili e oneste che vivono nel territorio e che possono raccogliere ulteriori informazioni rispetto a quelle che sono in nostro possesso ; facciamo appello in particolare agli operai della zona industriale.
  • Per venire alla strage del 24 luglio 2015; dobbiamo fare il quadro preciso e sistematico della strage anche per quello che riguarda i risarcimenti, nella consapevolezza che probabilmente non si è andati oltre quelli previsti dall’Inail che sono notoriamente minimali se non integrati da quelli previsti dai procedimenti in sede penale e in sede civile; QUI DOBBIAMO RIBADIRE UNA NOSTRA PROPOSTA CHE AVANZIAMO DA TEMPO E IN GENERALE A PARTIRE DAI PROCESSI PER LE STRAGI DA AMIANTO E CHE AVRA’ , A BREVE, PROBABILMENTE UNO SBOCCO PARLAMENTARE: in assenza di un responsabile civile/penale (per morte dello stesso o difficoltà di identificazione) LO STATO DEVE RISARCIRE IN SUA VECE ; LA MOTIVAZIONE E’ SEMPLICE: STANTE LA OMISSIONE DELLE MISURE DI SICUREZZA E’ RESPONSABILE DELLA STAGE “SOLO” IL DATORE DILAVORO O, A MODUGNO, SONO CORRESPONSABILI LE ISTITUTUZIONI E LO STATO CHE NON HANNO VIGILATO SU QUELL’IMPIANTO PRODUTTIVO ? CHE VIGILANZA PUBBLICA E’ STATA GARANTITA INFATTI DALLE ISTITUZIONI ? NON SOLO IL DATORE DI LAVORO MA ANCHE LO STATO E LE ISTITUZIONI SONO CREDITORI DI SICUREZZA NEI CONFRONTI DEI LAVORATORI !
  • CIRCA IL FUTURO: si continua a produrre e ad usare una merce inquinante, nociva, ad altissimo rischio per i lavoratori e per l’ambiente nonostante la condizione ambientale esistente sul pianeta , in Europa, in Italia (vedi incendi in Versilia e in tutto il continente); dalla festa della porchetta alla festa del “santo patrono” ogni occasione è buona per sprecare, inquinare, diffondere rischi evitabili; ABBIAMO AVVIATO UN DIALOGO CON LA CHIESA E CI PARE CHE DA PARTE DELLA CHIESA PIUTTOSTO CHE UN CONSENSO CI SIA UN DISSENSO ANCORCHE’ NON ESPLICITATO NEI CONFRONTI DELL’USO DEI FUOCHI ARTIFICIALI (CON LA “SCUSA” DELL’IGNARO SANTO PROTETTORE…)
  • E’ ORA DI ROMPERE GLI INDUGI, IN QUESTO SETTIMO ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI MODUGNO: AL BANDO PRODUZIONE , COMMERCIALIZZAZIONE , USO DI FUOCHI ARTIFICIALI , ANCHE CON UN PROVVEDIMENTO URGENTE (DECRETO) DA PARTE DEL GOVERNO SUPPORTATO E ANTICIPATO DA ORDINANZE DEI SINDACI CHE VORRANNO COLLABORARE ; invitiamo a segnalarci i siti comunali in tutta Italia nei quali sono previste manifestazioni con fuochi artificiali e facciamo pressing tutti insieme sui sindaci (e sui parroci, quando è il caso) affinché si desista dallo “sprecare per inquinare”
    Grazie della attenzione e dalla collaborazione a tutti le persone che vorranno contribuire alla lotta.

Vito Totire

Medico del lavoro, portavoce circolo “Chico” Mendes, “Rete europea per l’ecologia sociale” via Polese 30 40122-Bologna

Per adesioni: vitototire@gmail.com
Bologna, 24.7.2022

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