RISPETTO PER YOUNS: PRESENTATA DENUNCIA QUERELA CONTRO CONSIGLIERE PORCARI

Non si possono tollerare l’apologia di reato, l’incitamento all’odio razziale, l’esplicitazione di una logica nazista senza reagire.
Per questo il 28 luglio 2021 in qualità di segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista ho depositato una denuncia-querela contro il consigliere comunale di Porcari (Lu), autore di dichiarazioni inaccettabili sull’omicidio a Voghera del cittadino Youns El Boussettaoui, per mano del locale assessore alla “sicurezza” Massimo Adriatici.
Auspiachiamo che altri partiti, sindacati, associazioni facciano altrettanto.
Non si può accettare che un nazista sieda in un consiglio comunale e pubblichi dichiarazioni che travalicano ampiamente i limiti della libertà di manifestazione del pensiero garantita dall’art. 21 della Costituzione.
Per il loro contenuto obiettivo di disvalore sostanziale e di gravissimo allarme sociale (il “fare pulizia” dei “rifiuti umani” ritenuti “nullità”), per la condizione personale dell’autore (consigliere comunale) e per le circostanze di fatto in cui si esplicano (a pochi giorni dalla commissione di un gravissimo fatto-reato e a commento dello stesso, pubblicamente sul web), le esternazioni esaltatorie di questo personaggio appaiono tali da determinare il rischio effettivo che altri delitti vengano commessi, che questa logica aberrante si diffonda ulteriormente.
Nelle sue dichiarazioni il consigliere pone più volte l’accento sulla nazionalità della vittima di omicidio e, dolosamente, sceglie di dire non già, ad esempio, “chi era l’uomo ucciso a Voghera”, ma identifica la vittima dell’omicidio come “il marocchino”, che poi diventa “rifiuto umano” e infine addirittura “nessuno” («l’altro giorno a Voghera, non è morto nessuno»).
Chiediamo che queste espressioni aberranti con il loro carico d’odio siano punite e auspichiamo che i familiari di Youns denuncino questo personaggio per diffamazione.
Quando si leggono espressioni come quelle del consigliere di Porcari si capisce perchè Matteo Salvini si sia schierato immediatamente a difesa dell’assessore leghista che ha sparato a Youns. Chi ha raccolto consenso diffondendo xenofobia e razzismo non può deludere i suoi seguaci.
Salvini è arrivato a difendere un assessore che girava per la città con la pistola col colpo in canna.
Le affermazioni di questo consigliere chiariscono perché l’assessore Adriatici ha scelto Youns come bersaglio. Presentava l’identikit perfetto del “mostro” da eliminare per l’immaginario fascioleghista: l’immigrato fastidioso, sporco, che disturba i passanti.
Ricordo che Hitler mandava nei campi di sterminio malati psichici e portatori di handicap insieme a comunisti e ebrei.
Per i nazisti le categorie da schiavizzare o sterminare erano sottouomini. Come per il consigliere di Porcari sono “nulla”, “nessuno”. Youns era un “rifiuto umano”.
A questi nazisti non viene in mente che chi soffre di problemi di salute mentale andrebbe assistito e aiutato.
Non c’è bisogno di conoscere particolari ulteriori per sapere che un assessore venuto a conoscenza di un caso di forte sofferenza psichica avrebbe dovuto attivare i servizi sociali e il centro di salute mentale. Premurarsi di contattare i familiari, trovare il modo di aiutare.
Ma un immigrato che ha problemi psichici non merita attenzione, è solo un fastidioso “nessuno”, “rifiuto umano” da cui ripulire le strade.
Gli immigrati debbono fare gli schiavi per padroni e padroncini e se diventano ingestibili per problemi psichici li ammazziamo?
Se il presidente Draghi e la ministra Cartabia non hanno espresso parole di condanna sulla Lega che spara e che lo stesso Enrico Letta non ha criticato apertamente il suo alleato di governo Salvini in qualità di antifascisti ci rivolgiamo alla giustizia affinchè vengano riaffermati i principi della nostra Costituzione.
Speriamo che la Procura della Repubblica di Lucca persegua chi diffonde parole che offendono la dignità umana.

Maurizio Acerbo

Segretario nazionale del partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

29/7/2021 http://www.rifondazione.it

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