Roma: lobby della “monnezza” e politiche ecocide

Immagine di copertina da pagina Facebook LEA Berta Cáceres

Le drammatiche immagini del TMB che brucia a Malagrotta la sera del 15 giugno ci testimoniano una volta in più la pericolosità del sistema di gestione dei rifiuti a Roma.

Impianti come quello andato a fuoco, di proprietà, guarda caso, della famiglia Cerroni – lo storico magnate della gestione ecocida dei rifiuti – non dovrebbero esistere perché sono progettati per trattare i rifiuti non differenziati.

Se in città si promuovesse in modo capillare e sistematico la raccolta differenziata non ci sarebbe bisogno di impianti come quello andato a fuoco. Invece strutture simili continuano a esistere e ne vengono pensate di nuove addirittura coi fondi del PNRR come sta avvenendo a Rocca Cencia.

Il risultato è che ancora una volta si affidano servizi, appalti e denaro alla “lobby della monnezza” che con il suo potere concentrato nelle mani di pochi  e mai messo in discussione da amministrazione alcuna, impone un sistema di gestione dei rifiuti ecocida basato su discariche, TMB ed inceneritori.

L’inceneritore progettato dalla giunta Gualtieri a Santa Palomba non risolverà infatti il problema e il rischio determinato dai TMB, anzi, lo accrescerà. Esso ha bisogno strutturale di impianti quali i TMB per pre-trattare i rifiuti da bruciare, soprattutto ha bisogno di una quantità costante e continua di rifiuti non differenziati per essere alimentato.

L’inceneritore è la pietra tombale per qualunque politica di sistemica raccolta differenziata.

Non è neppure la prima volta che a Roma un TMB prende fuoco, nel 2018 la stessa sorte capitò al TMB Salario, causando disagi e un serio rischio per la salute, così come sono stati creati disagi e rischi dall’incendio serale in tutta Roma Ovest.

Il disastro ambientale causato a Malagrotta ieri sera ha un solo responsabile: una classe politica incapace e asservita ai poteri forti che non fa nulla per cambiare la disastrosa situazione dei rifiuti in città, nonostante anni di proteste e lotte portate avanti dai comitati.

Quanto accaduto è una ulteriore prova dell’urgente bisogno di un radicale cambio di rotta, che verrà richiesto con un presidio contro l’inceneritore e le politiche di gestione dei rifiuti in città, organizzato dal Coordinamento Regionale Rifiuti per martedì 28 giugno in Campidoglio.

Lea Berta Caceres

16/6/2022 https://www.dinamopress.it

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