S. Apollinare; fuochi artificiali ? NON IN MIO NOME !

E’ da sospettare, in Italia e a Ravenna, la esistenza di una corrente politica masochista; ovviamente questa è solo una chiave di lettura possibile ; le altre sono: ceto politico marziano o negazionista (dei mutamenti climatici) o opportunista (guadagnare consenso inquinando ? mah !); fatto è che Ravenna è vittima, oltre ai fatti storici noti, di una perniciosa pulsione a sprecare risorse e denaro “per inquinare” cioè per aumentare l’inquinamento ; non stiamo parlando dello scenario che si profila circa la cattura della CO2, la ulteriore estrazione di gas e la nave rigassificatrice (PROGETTI TUTTI DEVASTANTI TESI A PERPETUARE UN MODO DI PRODUZIONE ENERGIVORO E DISTRUTTIVO) ; rimaniamo per ora, terra terra con l’occhio alla fine della prossima settimana : dopo la evitabile kermesse di un noto cantante (modello “culturale” di fruizione passiva ) con correlato abbattimento di alberi, i decisori politici insistono sullo spreco di risorse per inquinare ! Si fa fatica a crederci.

Non sono bastate le frecce tricolori (quanto carburante , additivato di coloranti, è stato sprecato per questa “manifestazione” del 16 giugno ?) Non è bastata la cosiddetta “ ex- notte rosa” ormai diventata cianotica; a Ravenna si sparacchiano fuochi artificiali ad ogni piè sospinto; per esempio la sera del 26 giugno a Lido Adriano e poi in tante “feste” parrocchiali o laiche ; adesso la astuta amministrazione comunale se non organizza quantomeno acconsente alla ennesima “boiata” : i fuochi artificiali per festeggiare il santo protettore ; ora : cosa c’entri Apollinare con i fuochi artificiali a noi non è chiaro; piuttosto le fonti storiche narrano di un rifiuto, da parte di Apollinare, di un costoso regalo in oro che il vescovo preferì far devolvere in aiuti ai poveri; si dirà : lui era un santo invece la giunta comunale…osservazione fondata; dunque però la festa del santo è un pretesto per insistere sul modello borbonico delle tre f: festa, farina e forca; per forca intendiamo una condotta che sta portando il pianeta alla distruzione a causa di un ceto politico che non sa liberarsi della sua coazione a ripetere e ad insistere su un modello sociale e produttivo catastrofico;
il clima, il rischio di incendio, l’inquinamento con spargimento di sostanze cancerogene, tossiche, allergizzanti, irritanti e interferenti endocrini (questi ultimi sono stati reperiti dall’Arpa –in Romagna- nel canale Candiano, nel Lamone , Fiumi Uniti,Reno, Bevano, Savio, Uso) : tutto questo esula dalle preoccupazioni della giunta comunale di Ravenna che , invece di mettere al bando i fuochi, del loro uso la notte tra il 22 e il 23 luglio 2022 ne fa motivo di vanto !
E perché propinano i fuochi ai ravennati e ai turisti, ma anche alle pecorelle che circondano il santo nella sua iconografia ? “Per un momento di leggerezza” ! Ammazza !

Con la guerra russo-ucraina, con l’avvicinarsi dell’anniversario della orrenda strage di Modugno del 25 luglio 2015 , con le catastrofi già consumatesi (compresa la strage della Marmolada, non prevedibile per quel giorno e per quella ora ma certamente evitabile con una politica di prevenzione ) la amministrazione comunale vuole elargire un “momento di leggerezza”; in verità la leggerezza è quella degli amministratori e degli organizzatori che “non sanno quello che fanno” e che basterebbe facessero una rapida indagine sulle caratteristiche tossicologiche dei fuochi per tirare i remi in barca (cosa che ancora auspichiamo facciano);
ai turisti dunque un invito : se le cose stanno così evitate Ravenna dal 22 luglio in poi almeno per alcuni giorni; ai ravennati: statevene in casa , visto che una fuga in massa sarebbe ingestibile, ma alla prossima scadenza elettorale date un “momento di leggerezza” agli organizzatori:
alla Chiesa: volete prendere posizione e cacciare i mercanti dal tempio ? O lo sfratto è rimandato ?
Al signor Prefetto: prego , dica qualcosa e vieti l’uso dei fuochi pirotecnici.
Infine: la documentazione tecnica sulla composizione dei “fuochi” disponibile; ancora: i cittadini vogliono essere informati su “quanto ci costa” tutto questo (nel senso strettamente economico, visto che il bilancio ecologico non intendiamo affidarlo alle istituzioni).

Vito Totire

Rete europea per la ecologia sociale, Daniele Barbieri blogger (“La bottega del barbieri”), Maurizio Portaluri (rivista Salute pubblica, Brindisi)
Ravenna/Bologna , 17.7.2022

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