Sanità, il Governo aggiorna i livelli essenziali di assistenza.

 

Si aggiornano dopo 15 anni i Lea, cure e prestazioni che il Servizio Sanitario Nazionale garantisce di fornire gratuitamente, o dietro pagamento di un ticket, in tutte le regioni.
Nei Lea entreranno infatti la procreazione medicalmente assistita, omologa ed eterologa, le terapie contro l’endometriosi, nuovi vaccini, una revisione dell’elenco delle malattie rare, di quelle croniche e invalidanti. La revisione dell’elenco delle malattie rare prevede l’inserimento di oltre 110 nuove malattie. Ci sarà un aggiornamento dell’elenco delle malattie croniche – sono introdotte sei nuove patologie esenti, sindrome da talidomide, osteomielite cronica, patologie renali croniche, rene policistico autosomico dominante, endometriosi negli stadi clinici “moderato” e “grave”, broncopneumopatia cronico ostruttiva negli stadi clinici “moderato”, “grave” e “molto grave” – mentre vengono spostate fra le malattie croniche alcune patologie già esenti come malattie rare, quali la celiachia e la sindrome di Down.

Quali le prime reazioni dal mondo delle associazioni?
L’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza viene giudicato dalla Cgil un atto di grande importanza che riguarda il diritto alla tutela della salute e alle cure dei cittadini, “ma con l’attuale insufficiente livello di finanziamento per la sanità rischia di essere un provvedimento velleitario”, dice la segretaria confederale della Cgil Rossana Dettori.”L’esperienza di questi anni – continua Dettori – ci ha insegnato che non basta definire o aggiornare i Lea per garantire questi diritti e per assicurarli in modo uniforme in tutto il Paese”. Per la dirigente sindacale infatti “servono innanzitutto risorse adeguate: manca una copertura finanziaria effettiva e i costi dichiarati non sono affatto certi”. Nello specifico, analizzando la tabella della Relazione Tecnica che accompagna il Dpcm, si evidenzia come “per il 2016 i costi aggiuntivi dei Lea vanno a gravare sul finanziamento esistente, già pesantemente ridotto per effetto delle ultime Leggi di Stabilità”, che “per il 2017 si vincola un’ulteriore parte della quota dei nuovi Lea al Piano Vaccini e che nel 2018 manca un miliardo a causa della riduzione del Fondo Sanitario Nazionale da 114 a 115 miliardi”.

Insomma, sottolinea la segretaria confederale Cgil, “aumentano le prestazioni da garantire ai cittadini ma a parità di finanziamento complessivo, con il rischio creare un’inaccettabile ‘selezione’ delle prestazioni o di non poterle garantire immediatamente”.

Di aggiornamento necessario – ormai era atteso da anni – ma con “luci e ombre” per i cittadini parla Cittadinanzattiva, che sottolinea come ci saranno nuove prestazioni ma anche un aumento dei costi. Commenta Tonino Aceti, Coordinatore nazionale Tribunale per i diritti del malato – Cittadinanzattiva: “La notizia dei LEA in prossima uscita in Gazzetta Ufficiale presenta luci ed ombre: luci perché l’aggiornamento lo aspettavamo da circa 15 anni ormai e perché introduce prestazioni indispensabili ed innovative come la procreazione medicalmente assistita, riconosce alcune patologie croniche e rare e quindi esenzioni per le persone che ne sono affette, aumenta l’offerta di vaccini e aggiorna il nomenclatore di protesi e ausili. Ma sono presenti purtroppo anche alcune misure con cui i cittadini faranno i conti. Dall’aumento dei ticket a loro carico (almeno 18,1 milioni di euro in più per le stesse prestazioni che hanno oggi), alla riduzione del numero di visite ed esami in esenzione per alcune patologie croniche, ad esempio per l’ipertensione, al mancato riconoscimento ancora di alcune patologie”.

L’associazione ricorda poi che i nuovi Lea saranno rivisti a marzo, con cancellazioni e inserimenti di nuove prestazioni. “Ma tutto questo – aggiunge Aceti – sarà fatto senza che le organizzazioni civiche, che hanno il polso della situazione reale di cosa accade ogni giorno sul territorio e di ciò che serve e che non viene garantito, possano verificare e contribuire a ridurre distanze tra decisioni e realtà. Infatti tra la lista di prestazioni contenuta nei LEA e ciò che arriva in realtà ai cittadini, la forbice è ampia e rischia di esserlo ancor di più se non si lavora al monitoraggio effettivo e all’intervento”. Qualche perplessità arriva anche da Codici che “esprime apprezzamento riguardo alla modifica relativa ai livelli essenziali di assistenza, ma mostra una forte preoccupazione riguardo al rischio che essi possano trasformarsi in un ulteriore onere per i cittadini: per esempio i costi dei ticket per le prestazioni sanitarie sono cresciuti del 40% tra il 2009 e il 2015, mentre quelli per i farmaci hanno subito un’impennata che si attesta attorno al 76,7 % e infine i costi per le visite a pagamento negli ospedali pubblici sono saliti del 21,9%”.

Nella lista delle patologie croniche invalidanti viene inserita l’endometriosi. Come spiega Quotidiano Sanità, che riepiloga bene tutte le novità previste nei Lea, “viene previsto l’inserimento dell’endometriosi nell’elenco delle patologie croniche ed invalidanti, negli stadi clinici “moderato” e “grave”. Di conseguenza, si riconosce alle pazienti il diritto ad usufruire in esenzione di alcune prestazioni specialistiche di controllo. Si stimano circa 300.000 esenzioni”. Altra novità di rilievo riguarda la procreazione medicalmente assistita. Per il futuro, spiega ancora Quotidiano Sanità, sarà inserito nel nomenclatore della specialistica ambulatoriale tutte le prestazioni necessarie nelle diverse fasi, sia della fecondazione omologa che eterologa, e le prestazioni di raccolta, conservazione e distribuzione di cellule riproduttive finalizzate alla procreazione medicalmente assistita eterologa saranno a carico del Servizio sanitario nazionale.
Novità anche sul fronte dei vaccini: ci sarà un nuovo piano vaccini con l’introduzione dell’anti- Pneumococco, anti-Meningococco e dell’ l’anti-papillomavirus anche per l’uomo. Nei nuovi Lea ci sarà inoltre lo screening neonatale per la sordità congenita e la cataratta congenita e l’estensione a tutti i nuovi nati dello screening neonatale.

Fabrizio Salvatori

13/1/2017 www.controlacrisi.org

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