Scuola, Governo nel caos. Studenti in piazza il 12 marzo

Nonostante gli annunci roboanti della vigilia, il governo sulla scuola sta letteralmente friggendo: non ci sarà il decreto e si rimanda la questione delle assunzioni al Parlamento. E così il rischio che salti tutto è abbastanza concreto. 
Se ne parlerà martedì prossimo, mentre il premier Renzi, dopo le dure critiche al governo della ministra Giannini, cerca di tranquillizzare sulle risorse finanziarie necessarie per risolvere il problema degli insegnanti precari. Via libera però al bonus alle private, anche se in forma ridotta (il Vaticano se ne lamenta).
Intanto, nemmeno Giannini è in grado di chiarire la cifra delle assunzioni dei precari. Renzi però dice che la copertura di un miliardo, solo per partire c’è. E anche per i tre miliardi a regime. Cifre buttate lì? Il dubbio è lecito, soprattutto nell’esatto momento in cui torna alla ribalta il delicato dossier delle pensioni. 
“Dal 10 marzo”, con il varo del ddl in Cdm, sottolinea Renzi, “inizierà lo scoccare dei giorni per arrivare al primo settembre all’assunzione di tutti coloro che dovranno essere assunti quest’anno”. Avvertendo però che “ci sono ancora classi che hanno bisogno di supplenze, come ad esempio di insegnanti di matematica. E “quindi una parte ancora nel 2015 dovrà essere assunta con il vecchio sistema dei supplenti a tempo determinato”.

Delusi saranno rimasti certamente, oltre ai precari, anche i sindacati che per tutta la giornata hanno lanciato appelli affinché‚ il Premier tornasse sui suoi passi e non abbandonasse l’idea del decreto legge, almeno per le assunzioni. “Che si metta in discussione il regolare avvio dell’anno scolastico non è tollerabile, per chi aspetta da anni e per le famiglie che meritano posti stabili. Il disegno di legge non è la strada più opportuna” aveva stigmatizzato nel pomeriggio l’Anief. Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell’Unione degli studenti, afferma che il rinvio della presentazione del disegno di legge del governo sulla scuola ” l’ulteriore conferma della confusione che regna nelle stanze del governo”. “Dalla valutazione sino alla figura del Dirigente Scolastico, dallo school bonus fino alle detrazioni fiscali per gli iscritti alle private, si insegue un modello di scuola lontano dai bisogni reali del Paese”.
Lampis annuncia poi che il 10 marzo, giorno della presentazione del disegno di legge, “l’Unione degli Studenti presenterà alla Camera l’Altrascuola, una proposta alternativa discussa dagli studenti di tutto il Paese durante l’autunno di mobilitazione”. L’Uds tornerà nelle piazze il 12 marzo per rifiutare la riforma renziana, per rivendicare un’alternativa che parta dalla Legge di Iniziativa Popolare depositata ad agosto e per un altro modello di Paese, che rigetti precarietà e austerità!”.
Secondo Paolo Ferrero, segretario del Prc, il decreto sulla scuola “non va ritirato ma va diviso in due: l’assunzione dei precari va fatta per decreto e fatta subito, il riordino degli elementi normativi deve essere fatto per ddl e prevedere un’ampia discussione”. “Nel merito, l’idea di consegnare la scuola pubblica al mercato e per di più da un mercato drogato dal finanziamento alle scuole private è delirante ed inaccettabile”.
“Gli annunci che si susseguono sui contenuti del disegno di legge – sottolinea Ferrero – lasciano comunque ancora intendere che il governo voglia continuare nel solco del documento “La buona scuola”, le cui linee guida sono inaccettabili, come hanno anche dimostrato studenti e insegnanti: no alla consegna al mercato e ai privati della scuola pubblica”. “Per questo motivo – conclude – siamo e continueremo a stare al fianco degli studenti che scenderanno in piazza anche il 12 marzo prossimo per chiedere un’altra scuola”.

Fabio Sebastiani

3/3/2015 www.controlacrisi.org

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