Sempre più chiara la connessione tra non autosufficienza e impoverimento

Donna con disabilità in carrozzina al centro di altre figure sfuocate

Nel corso del nono Forum della Non Autosufficienza (e dell’autonomia possibile), appuntamento nazionale rivolto in particolare ai professionisti e agli operatori dei servizi, svoltosi nei giorni scorsi aBologna, a cura di Maggioli Editore (se ne legga anche la nostra presentazione), è stato Cristiano Gori, sociologo, professore all’Università di Trento e coordinatore dell’NNA (Network Non Autosufficienza), a delineare i tratti essenziali del tema in Italia.

Gori si è soffermato in particolare sul prevalere dei trasferimenti in denaro sui servizi(55% contro 45%); sull’andamento calante del finanziamento alle varie tipologie di servizi (residenze; assistenza a casa; sostegno economico); sull’emergere di idee riguardanti la necessità di abbassare la qualità dei servizi; nonché su un “eterno” interrogativo: garantire cioè più copertura, tramite servizi a più persone o più intensità, senza quindi aumentare la platea, ma l’intensità di cura ai casi più gravi?
Tra le altre esigenze più sentite dalle famiglie, è emersa poi la necessità di un aiuto anche nei percorsi, sia informativo che di consulenza, su sanità, badanti, contributi, ausili, barriere, agevolazioni sul lavoro e invalidità.
Tra i temi nuovi che si affacciano all’orizzonte, invece, Gori si è soffermato sulla sempre più chiara connessione tra non autosufficienza e percorsi di impoverimento, che cresce nelle famiglie con anziani medio-gravi e in quelle ove il carico assistenziale incide più del 20% del reddito disponibile. Questo anche a fronte di un dato generale che, almeno percentualmente, dal 2006 al 2012 vede un calo della povertà assoluta nelle famiglie con un anziano rispetto all’insieme di tutte le famiglie.
Si tratta naturalmente di dati facilmente riproducibili anche per le situazioni di famiglie in cui vi sia una persona con disabilità non anziana, essendo ormai un dato consolidato che la condizione di disabilità è al tempo stesso causa ed effetto di povertà.

È stata infine confermata la necessità di diversificare l’offerta di servizi in quella grande“terra di nessuno” sospesa tra servizi residenziali per anziani gravi e assistenza a casa per le situazioni meno compromesse, tra realtà ospedaliera e realtà dei servizi territoriali, tra famiglie che hanno buoni redditi e si gestiscono da sole e famiglie con redditi bassi che accedono ai servizi sociali.
Sembra dunque che proprio come in politica, anche nella non autosufficienza la corsa sia al centro…

Andrea Pancaldi

Durante il Forum di Bologna è stata anche presentata la sesta edizione del Rapporto sull’Assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia, curata dal Network NNA ed edita da Maggioli, che nel proprio sito mette a disposizione il testo gratuitamente (aquesto link) nel proprio sito. Se ne legga anche una scheda sintetica a quest’altro link.

24/11/2017 www.superando.it

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