Spesa sanitaria italiana inferiore del 32% rispetto a Paesi dell’Europa occidentale.

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Arrivato alla sua 15ª edizione il rapporto sanità dei ricercatori di Tor Vergata mette in evidenza anche la carenza di personale valutabili in almeno 96 mila unità in meno rispetto a quante ne servirebbero (soprattutto al Sud) per riequilibrare il sistema. Alert sui disavanzi regionali che nell’ultimo biennio sono tornati a crescere e a superare il miliardo l’anno. Focus anche sulle disuguaglianze: la combinazione di impoverimento per consumi sanitari e le “rinunce” totali per motivi economici, coinvolge il 5,8% delle famiglie, ed è significativamente superiore nel Sud del Paese.

Si allarga ancora il gap tra l’Italia e i Paesi dell’Europa occidentale sulla spesa sanitaria: – 32% (se considedriamo sia la pubblica che la privata) e – 37,1% (solo pubblica) in meno e che ormai vede il nostro Paese allineato sui livelli dell’Europa dell’Est. E molto di questa situazione è dovuto alla ‘ritirata’ del finanziamento pubblico. Anche i 2 mld in più previsti dalla Legge di Bilancio non sembrano sufficienti. È quanto emerge dal il XV Rapporto Sanità del Crea dell’Università di Tor Vergata dal titolo “Il ritorno della Politica Nazionale in Sanità (?)” presentato oggi alla Camera dei Deputati.

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11/12/2019

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