Santiago del Cile, 25 ottobre 2019, davanti alla Biblioteca Nazionale migliaia di cileni con le chitarre cantano El derecho de vivir en Paz di Victor Jara. Sono i giorni della rivolta. Una protesta di massa iniziata per via delle misure del governo di estrema destra presieduto da Sebastian Piñera di aumento dei prezzi dei trasporti, dell’elettricità e del gas. Ma il loro obiettivo è antisistema gridato: “Non siamo indignati per i 30 pesos di aumento del prezzo del biglietto della metropolitana per la quarta volta in un anno. Siamo indignati per i 30 anni in cui abbiamo sopportato le vostre politiche.”. E le donne stanno realizzando i propri consigli autonomi, poiché cercano una profonda trasformazione economica, sociale, politica e culturale che non può trovare spazio solo in un cambio di governo, né tantomeno in un’assemblea costituente
Lezioni dal Cile
Cosa possono imparare la Grecia e il resto del mondo dalle politiche neoliberiste e dalla violazione dei diritti umani in Cile? Prima di tutto, capire che se un popolo non reagisce immediatamente non significa che stia dormendo. Per trent’anni, il Cile è stato un “laboratorio per l’attuazione delle politiche neoliberiste” e allo stesso tempo nessun governo ha osato cambiare la […]