Non è accettabile, per la Cgil, ogni impostazione che si pone agli antipodi della solidarietà, dell’uguaglianza, della progressività contributiva e dell’idea di comunità che c’è dietro la perequazione, ogni impostazione che nega l’indisponibilità dei diritti fondamentali che non possono essere esigibili a geometria variabile, e il principio per cui ciascuno deve contribuire secondo le proprie possibilità e capacità al benessere collettivo.
Autonomia regionale differenziata: la soluzione non è quella proposta
Il Governo sta trattando con alcune Regioni – in applicazione dell’art. 116, terzo comma della Costituzione – il riconoscimento di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia in determinate materie, molte delle quali hanno una ricaduta nella vita quotidiana delle persone e sui loro diritti fondamentali. Si sta parlando del diritto all’istruzione, alla salute, all’assistenza, alla mobilità, a vivere in […]