Repressione, ancora repressione. Libertà per Nicoletta e tutti gli esponenti No Tav “Non è in alcun modo tollerabile che chi lotta per difendere un territorio contro opere affaristiche debba finire in carcere. Agli esponenti No Tav – tra questi la compagna Nicoletta Dosio – che hanno ricevuto notifica di un ordine di carcerazione, per una manifestazione avvenuta nel 2012 al casello di Avigliana (Torino) dell’autostrada del Frejus, va la nostra piena solidarietà. Il provvedimento è stato preso a seguito di una condanna, divenuta definitiva, a un anno di reclusione senza condizionale. Il fatto che il provvedimento sia stato sospeso per trenta giorni per dare la possibilità di chiedere misure alternative alla detenzione non è affatto lenitivo della durezza del provvedimento stesso. L’ordine di carcerazione è semplicemente una misura sbagliata, ingiusta che si inscrive nella strategia repressiva, di accanimento contro il movimento No Tav in tutti questi anni. Checché ne pensino gli esponenti politici e di governo di varia risma non c’è alcuna possibilità di esorcizzare il conflitto in Valsusa se non mettendo fine a un’opera superata, inutile, costosissima. Un’opera distruttiva che risponde esclusivamente a una filiera affaristica che al di là dei propri interessi non vuole sentire ragioni. Libertà piena per Nicoletta è per tutti gli esponenti No Tav! Rifondazione Comunista, insieme al Movimento No Tav, sarà al loro fianco. Avanti con la lotta”. Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc-Se di Torino
No Tav: il lungo tempo della lotta
Un ordine di carcerazione è stato notificato a Nicoletta Dosio, settantatré anni, del movimento No Tav. Il provvedimento, spiega l’Ansa, è la conseguenza di una condanna, diventata definitiva, a un anno di reclusione senza condizionale per una dimostrazione del 2012 al casello di Avigliana (Torino) dell’autostrada del Frejus. L’ordine di carcerazione è sospeso per trenta giorni per dare modo di chiedere misure […]