Contratti fasulli, orari massacranti, stipendi bassissimi. Chi lavora nella ristorazione è spesso sfruttato. E mentre chef e imprenditori denunciano la carenza di personale, alcuni cercano di dare la colpa al reddito di cittadinanza.
Gli schiavi nascosti delle cucine
Un ristorante di prossima apertura nella zona dei Navigli a Milano offre un contratto a tempo determinato e uno stipendio da 1.150 euro netti al mese per assemblare panini, pokè bowl e tacos, e per tenere pulite le cucine. È richiesta esperienza nel campo della ristorazione, disponibilità a lavorare sei giorni su sette, anche nei fine settimana, e flessibilità oraria […]