Da Milano a Catania, da Cagliari a Trieste, la mobilitazione della campagna “Mi riconosci? Sono un professionista dei beni culturali”. La protesta contro i bandi del Mibact per il servizio civile e il lavoro sottopagato dei volontari che suppliscono al blocco del turn over. Le richieste sono: investimenti al pari degli altri paesi europei; eliminare il blocco del turnover; assumere 3 mila funzionari; istituire regole per le professioni dei beni culturali contro l’uso del volontariato e del lavoro sotto-pagato che l’amministrazione fa ai danni dei professionisti e degli stessi volontari
Beni Culturali, la protesta: “Il lavoro va pagato, no allo sfruttamento dei volontari”
Dalla Soprintendenza di Firenze ai beni terremotati delle marche, dall’Università del Salento ai ponti romani in abbandono di Padova fino ai Musei Civici di Rimini, ieri i precari dei beni culturali sfruttati hanno dato vita a una protesta nazionale contro il lavoro gratuito e il volontariato usati nella P.A. per supplire al blocco del turn over e all’allungamento dell’età pensionabile […]