«Dopo 35 anni “senza vita” al Cottolengo di Torino – scrive Vincenza Zagaria -, Roberto è stato un esempio concreto di come si possa vivere liberi». «Una volta “evaso” – aggiunge Giampiero Griffo – dall’inferno di una struttura basata sull’abbandono, sulla cancellazione sociale, sulla desolazione di un ambiente che annullava l’esistenza umana, Roberto è diventato un leader del movimento per i diritti umani delle persone con disabilità». A Zagaria e Griffo affidiamo il ricordo di Roberto Tarditi, scomparso a causa del coronavirus, un uomo con grave disabilità che ha sempre voluto vivere libero
Roberto Tarditi, dagli “anni senza vita” alle battaglie per i diritti umani
«Insieme all’amico Piero – scrive Vincenza Zagaria – dopo trentacinque anni “senza vita” al Cottolengo di Torino, Roberto è stato un esempio concreto di come si possa vivere liberi». «Una volta “evaso” dall’inferno vissuto per decenni – aggiunge Giampiero Griffo – in una struttura basata sull’abbandono, sulla cancellazione sociale, sulle regole imposte, sulla desolazione di un ambiente che annullava l’esistenza […]