Chi scrive non dovrebbe mai farsi coinvolgere ma saper raccontare le cose come stanno, senza opinioni o sentimentalismi e forse paradossalmente proprio per questo di fronte alle immagini degli ultimi sbarchi di migranti sulle nostre coste ammetto di essermi commossa. La questione non si può certo liquidare in poche righe ma osservando i volti spaventati di quei ragazzi scesi a terra non ho potuto non pensare come ognuno di loro abbia lasciato a casa (chissà dove) una madre, un padre, una sorella, un amore che forse non rivedranno mai, e paragonando tutto ciò ai nostri piccoli grandi drammi quotidiani mi sono resa conto di aver sussultato proprio perché ben cosciente di come stiano esattamente le cose. L’hanno capito in tanti in realtà ma molti per convenienza od opportunismo politico preferiscono tirare dritto verso una deriva d’odio e intolleranza che si espande ogni giorno a discapito degli ultimi, che oggi sono i migranti ma domani chissà.
L’Italia, dal 2017, è il braccio armato della Ue contro i migranti
A raccontarci quanto sia difficile in questo periodo lavorare dalla parte giusta della storia è Giorgia Linardi, portavoce italiana dell’Ong Sea Watch, protagonista con la nave Sea Watch 3 dell’ultimo caso mediatico in tema di sbarchi, terminato dopo settimane di stallo di fonte al porto di Siracusa, con lo sbarco di 47 migranti in quello di Catania. Cos’è successo dopo […]