«Di fronte alla crisi del lavoro delle persone con disabilità – scrive Marino Bottà – non resta che un’attesa impotente oppure cercare una nuova via che ridia fiducia e prospettive a centinaia di migliaia di persone con disabilità disoccupate. Ma per farlo, bisogna ritornare al principio del lavoro inteso come bisogno personale, sociale ed etico, uscendo dal silenzio complice e vittimistico, per promuovere una rinnovata cultura inclusiva e nuovi servizi. E anche il tessuto associativo italiano dovrà a dare il proprio contributo di elaborazione, di proposta e di concreta e fattiva iniziativa»
Lavoro e disabilità: crisi finale o svolta per ripartire?
Gli antichi Greci consideravano la “crisi” come un momento catartico, una pausa per la rinascita, per un cambiamento, mentre la cultura romano-cristiana la considerava come l’inizio della fine, la morte dell’esistente. Comunque la si interpreti, la crisi del collocamento delle persone con disabilità è iniziata nel 2008 e da allora assistiamo a un continuo declino e a un crescente disinteresse […]