L’olivicoltura pugliese è al giro di boa: addio olivi secolari e millenari, benvenuto modello spagnolo, super intensivo, molto produttivo e redditizio. A parole. Perché i numeri e i fatti raccontano un’altra storia, che rischia di compromettere irrimediabilmente questa terra e il suo popolo
Vogliono spremere la Puglia
Da una parte olivi secolari e tradizionali, presidi contro desertificazione, siccità e dissesto idrogeologico. Indispensabili riserve idriche in una terra in cui già oggi l’acqua scarseggia. Giganti garanti della biodiversità, dalla funzione termoregolatrice del territorio e fonti di reddito per tante famiglie. Dall’altra impianti ad alta densità, intensivi e super intensivi, raccolta meccanizzata fatta per lo più da macchine autonome […]