Un teorema costruito su deleteri pregiudizi culturali, su una visione segregante della società, sprezzante nei confronti tanto dell’immigrato quanto del lavoratore autoctono, nonché su una lettura liberista del sistema economico. Una concezione del mondo in cui l’immigrato è e deve restare l’ultima ruota del carro, costretto a svolgere lavori temporanei, dequalificati e mal pagati e a supplire alle inevitabili carenze di uno stato sociale ormai a brandelli.
Sfruttare l’immigrato sì, ma con il sorriso
Il tema immigrazione è, da ormai molti anni, ostaggio di un pericoloso scontro retorico tra due visioni apparentemente diverse, ma del tutto convergenti nel vedere nello straniero un oggetto, un mero strumento da valutare nel suo impatto sul benessere economico degli italiani. All’odiosa schiera, sempre più nutrita, degli xenofobi di professione e dei fomentatori di odio, coloro che nello straniero […]