Migranti, trattative segrete tra le autorità italiane e i trafficanti libici – inchiesta esplosiva di Avvenire. Un meccanismo diabolico che produce guadagni illeciti, torture, stupri e sparizioni di massa senza che nessuno si senta in dovere di intervenire L’Onu ha le prove: «La Guardia costiera libica trasferisce migranti in centri di detenzione non ufficiali», dove si ritiene che funzionari del governo «vendano i migranti ai trafficanti». Non prima di avere torturato, schiavizzato, stuprato. L’ultimo rapporto del segretario generale sulla Libia è già sul tavolo del procuratore del Tribunale internazionale dell’Aja. E non piacerà ai leader europei. I crimini sono stati documentati e riassunti nelle 17 pagine che costituiscono un pesante atto d’accusa che Antonio Guterres ha messo nero su bianco, dopo avere raccolto le informazioni di tutte le agenzie Onu sul campo, coordinate dall’Unsmil, la missione delle Nazioni Unite a Tripoli. La sequenza di violazioni chiama in causa la responsabilità di quei Paesi, come l’Italia, che finanziano ed equipaggiano a fondo perduto le autorità libiche, senza mai riuscire a ottenere neanche il minimo impegno per il rispetto dei diritti fondamentali.
Rapporto Onu: in Libia la polizia vende i profughi ai trafficanti, ma l’Europa tace
In questi giorni Avvenire ha pubblicato in due articoli i risultati di un’inchiesta scottante con la quale documenta l’incontro, rimasto segreto, dell’11 maggio 2017, al Cara di Mineo in Sicilia tra alcuni delegati del Governo allora in carica, i nostri servizi segreti e una delegazione libica della quale faceva parte anche Abd al-Rahman al-Milad, detto Bija, un trafficante di esseri umani, ben noto […]