“No Tav – No smarino” sta scritto su due maxibandiere cucite da centinaia di donne a Caprie, in Val Susa, in una grande sartoria all’aperto. Mentre i fascisti assaltano impunemente sedi sindacali, la repressione continua ad abbattersi sui No Tav (da Eddi a Dana, da Nicoletta a Fabiola). Ma la Val Susa reagisce con una fantasia contagiosa che coinvolge chi ha a cuore la democrazia.
Ago e filo contro il TAV e la repressione
Cucire è «un’attività bellissima», proprio così, scrive Bianca Pitzorno nel suo romanzo Il sogno della macchina da cucire, a meno che, tiene a precisare, a confezionare «per noi gli stracci della moda» non siano «le sartine del Terzo Mondo» nelle «enormi fabbriche-carcere» che l’Occidente ha loro riservato. Il cucito può addirittura divenire un atto politico: lo hanno mostrato il 18 […]