Le donne, insomma, lavorano di più ma in condizioni peggiori e per stipendi più bassi. Senza contare che in Italia, paese ad alto tasso di welfare familistico, la mancanza di garanzie nel mercato del lavoro, di servizi di sostegno al reddito e le politiche di privatizzazione dei servizi pubblici perpetuano una cultura della donna come unica responsabile della cura di anziani e bambini.
IL LAVORO DELLE DONNE NELLA CRISI
Nonostante le condizioni delle lavoratrici restino peggiori di quelle dei lavoratori per salario, sottoccupazione e sovraistruzione, la crisi ha paradossalmente ridotto il gap gender. Nel periodo 2007/2014 il tasso di occupazione maschile è passato dal 70% al 64% mentre quello femminile si è mantenuto più o meno stabile dal 46,6% pre crisi al 46,2%. Nessun paradosso e nessun miglioramento del […]