Quest’anno il Servizio sanitario nazionale compie quarant’anni, quindi giovane nonostante abbia subito nella sua vita attacchi virali dall’esterno, ma anche dall’interno dalle proprie articolazioni, boicottaggi pro privato e revisioni legislative che ne hanno peggiorato la funzionalità ed efficacia. Le diseguaglianze di salute nel nostro paese si vanno fortemente ampliando. I dati Istat confermano una differenza enorme tra Regioni: la maggiore speranza di vita si registra nelle regioni del Nord Est: per gli uomini è di 81,2 e per le donne 85,6. Mentre nelle Regioni del Mezzogiorno si riduce a 79,8 anni per gli uomini e 83,3 per le donne. Della sanità italiana, del destino del servizio sanitario nazionale, del diritto alla salute sempre più sotto scacco, è necessario parlare e discutere apertamente. Per un dovere d’informazione e di verità e per vincere quel senso di rassegnazione e d’impotenza che attanaglia la società italiana. La mancanza di una rappresentanza politica e la rinuncia sindacale al conflitto inibisce il dissenso dei milioni di persone che hanno enormi difficoltà ad accedere al Servizio sanitario nazionale e che alla fine rinunciano a curarsi per motivi economici, per gli infiniti tempi di attesa.
Dopo 40 anni la 833 non va rottamata, ma ringiovanita!
Dopo 40 anni la 833 non va rottamata, ma ringiovanita! Quest’anno, come si dice, la 833 entra negli “anta”, cioè praticamente passa da giovane ad adulta! C’è chi la vorrebbe conservare tale e quale e chi invece preferirebbe rottamarla sostituendola non si sa con che cosa, ma probabilmente con più sanità affidata al mercato. All’Italia, nonostante tutte le critiche interne […]