La sanità lombarda sembra evolversi, espandersi e mutarsi nei propositi e nei tempi a seconda delle reazioni e delle pressioni dei vari stakeholders. Alcuni hanno definito tutto questo una riforma confusa ma in questa apparente confusione c’è del metodo. È un disegno complesso e strategico che va compreso in tutti i numerosi aspetti: nella maggiore Regione Italiana cambia radicalmente il sistema organizzativo di offerta e gestione della sanità, controllato per larga parte da entità private. A queste la Regione delega ed assegna le funzioni di programmazione, committenza ed erogazione diretta ed indiretta per il 30% della popolazione classificata come affetta da malattie croniche e grande consumatrici di servizi.
Sanità lombarda e cronicità. Riforma confusa, con metodo
È andato in scena il secondo atto del nuovo modello lombardo di presa in carico degli ammalati cronici (vedi precedente post Lombardia: i malati cronici al miglior offerente). All’inizio di maggio la Giunta Lombarda ha deliberato un nuovo provvedimento amministrativo (Delibera 6551 del 4 maggio 2017.[1] Ultimo atto conclusivo? Sembra di no. In questa seconda delibera già se ne annunciano […]