È ormai l’eldorado alla luce del sole della tratta di bambini, specialmente quelli migranti non accompagnati da anima viva, e che nessuno reclama. Il baricentro criminale si è spostato dalla Turchia allo Stivale tricolore. Attualmente la rotta mediterranea del traffico d’organi umani porta nel belpaese per rifornire il vecchio continente, Israele inclusa. Non è una leggenda metropolitana, questo commercio criminale esiste, anzi è tollerato da governi e istituzioni, alimentato dalle multinazionali del crimine impunito. Non a caso nessun Paese aderente all’Unione europea ha ancora ratificato la Convenzione del Consiglio d’Europa contro la tratta degli organi umani. Le testimonianze raccontano di reni, fegati, cornee e cuori estratti da persone più o meno anestetizzate, spesso inconsapevoli, per rivenderli poi sul mercato nero degli organi — destinati ai cittadini dei paesi più ricchi, come Stati Uniti, Israele e Arabia Saudita. Un giro d’affari globale che, secondo le stime della fondazione Global Financial Integrity frutta ai gruppi criminali fino a 1,4 miliardi di dollari l’anno.
Il vergognoso traffico di organi illegale della mafia
Le mafie si adattano sempre di più alle nuove realtà che caratterizzano la società contemporanea. Il loro istinto camaleontico le ha portate verso un nuovo business: la tratta di esseri umani finalizzata all’espianto di organi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità conferma, con dati alla mano, che circa il 10% dei reni trapiantati ogni anno nel mondo proviene dal commercio illegale. Sono tanti i […]