Il dispotismo politico, che oggi tende paradossalmente a sussumere quello economico, non ammette discussioni e dibattiti. Obiettivi e governance sono predefiniti. Non vi è spazio per un processo riformista. Ma oggi siamo in una condizione politica che vede i movimenti anti-sistemici arrancare faticosamente per sopravvivere ai colpi dell’emergenza sociale e della recessione economica. Le marginali turbolenze dei gruppi No Vax e No green pass più che una soluzione rischiano di rappresentare un peggioramento della situazione come armi di distrazione di massa che impediscono di cogliere e comprendere i veri nodi problematici che concorrono al montare del disagio sociale.
Prove di dispotismo italiano. La farsa della riforma fiscale e l’inflazioni da profitti
Il dispotismo politico-economico Il primo paradosso, di natura economico-politica, è che il dispotismo politico, oggi rappresentato dal governo Draghi, non è più semplicemente una conseguenza del dispotismo economico ma ne è regia. Se ai tempi di Renzi l’approvazione del Jobs Act rientrava nella logica di accondiscendenza della politica ai poteri forti economici, oggi assistiamo, paradossalmente, a un ritorno della “politica” […]