La crisi politica ha dimenticato gli operai, non è un luogo comune o un lamento estivo, è solo la constatazione di un dibattito che ormai inserisce una lista di priorità finalizzata alla salvaguardia del ceto politico e dei suoi giochi di potere. La concretezza del lavoro stride con l’astrattezza delle priorità del sistema politico per il quale la riduzione del numero dei parlamentari e la riforma costituzionale rappresenta una priorità, priorità disconosciuta dal paese reale, quello per intendersi che fa sempre piu’ fatica ad arrivare a fine mese.
Quell’emergenza salariale e dei redditi che la politica, e le istituzioni, continuano ad ignorare
Se in Italia esistesse il partito unico favorevole all’aumento degli stipendi e delle pensioni saremmo già avanti nella discussione su cosa fare per restituire dignità e forza al potere di acquisto rilanciando al contempo i consumi. La dinamica salariale in Italia è in fase recessiva da anni. abbiamo impiegato 10 e passa anni solo per tornare ai livelli del 2008, […]