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Commenti di Mauro Biani

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    Post Tagged with: "operai fca"

    NEL BUIO DELLA STELLANTIS. LA GIRAVOLTA Comments
    franco.cilenti / Giugno 27, 2021 6:56 am

    Oggi ci confrontiamo con l’incognita Stellantis, non abbiamo ancora visto cambiamenti clamorosi, il processo, i layout, le lavorazioni restano le medesime, ma c’è uno stallo surreale nella discussione con l’azienda, dei silenzi disarmanti, un’incertezza totale su ogni aspetto

    NEL BUIO DELLA STELLANTIS. LA GIRAVOLTA

    In versione interattiva http://www.blog-lavoroesalute.org/lavoro-e-salute-giugno-2021/ PDF http://www.lavoroesalute.org/ La pandemia e i profondi cambiamenti dello stile di vita da essa imposti hanno abbattuto anche le ultime resistenze e le diffidenze che, soprattutto noi “romantici” che proviamo a portare nel nuovo millennio i valori e le lotte che hanno caratterizzato il ’900 avevamo nei confronti della rivoluzione digitale. Provate ad inserire nel più […]

    Da Fiat a Fca, da Stellantis  ad Amazon? Comments
    franco.cilenti / Giugno 20, 2021 10:42 am

    Anche alla Stellantis carichi e ritmi di lavoro mutuati da Amazon con le sue condizioni di subordinazione schiavista e di antisindacalismo?

    Da Fiat a Fca, da Stellantis ad Amazon?

    In versione interattiva http://www.blog-lavoroesalute.org/lavoro-e-salute-giugno-2021/ PDF http://www.lavoroesalute.org/ Nel nostro girovagare per dare elementi di conoscenza dai luoghi lavoro, risulta chiara e preoccupante la frastagliata dimensione collettiva delle lavoratrici e lavoratori nella capacità sindacale di avere una compiuta conoscenza dei processi in atto e dei quali loro sono i primi a rischiare nell’iter in atto. Non sempre il loro stato, in termini […]

    Nel buio della Stellantis Comments
    franco.cilenti / Giugno 18, 2021 8:15 am

    Se il sindacato e la politica non si attiveranno a breve, rischieranno di ritrovarsi a gestire, come troppe volte è accaduto, solo le chiusure e i licenziamenti. Non se lo possono permettere i lavoratori, non se lo può permettere neanche il sistema industriale italiano.

    Nel buio della Stellantis

    In versione interattiva http://www.blog-lavoroesalute.org/lavoro-e-salute-giugno-2021/ PDF http://www.lavoroesalute.org/ TORINO E’ LA FIAT, LA FIAT E’ TORINO. Questo detto, pur depurandolo da un significato solo positivo, racconta bene cosa rappresentava la Fiat per la città degli anni 60 (ma ovviamente anche prima e per molti anni dopo). Bastava far un giro nei quartieri per vederne la presenza: non solo le mega fabbriche Lingotto […]

    MORTI SUL LAVORO: UNA STRAGE INARRESTABILE Comments
    franco.cilenti / Ottobre 16, 2019 8:47 am

    Per i capitalisti gli operai e i lavoratori sono solo merce-forza lavoro, carne da macello e ci sono tanti disoccupati pronti a prendere il loro posto per lavorare in cambio di un tozzo di pane. Per i padroni gli investimenti devono essere produttivi, ciò che non rende profitto è capitale morto. Muoia dunque l’operaio purché si valorizzi il capitale!

    MORTI SUL LAVORO: UNA STRAGE INARRESTABILE

    Ogni giorno dal nord al sud il bollettino di guerra riporta il numero dei morti e dei feriti operai massacrati per il profitto, fra l’indignazione, la rabbia di alcuni e l’indifferenza di molti. Il potere borghese, i capitalisti, considerano normale che un certo numero di lavoratori ogni giorno muoia per il profitto e ritengono questi omicidi effetti collaterali della guerra […]

    Chi ha introdotto l’uso biopolitico del botox nel movimento operaio? Comments
    franco.cilenti / Settembre 5, 2019 6:13 am

    Tutti abbiamo un tornio innestato nei polmoni malati, tutti ci troviamo a elaborare nuove forme di libertà (anche a nostra insaputa) e a goderne nello sfruttamento che pur ci uccide. Non più tumori come alla SANAC (o a Taranto, per essere attuali, e il nuovo codice ARCELOR MITTAL appare plausibile laddove consente la non punibilità agli imprenditori assassini e non alla moltitudine che pure fa impresa e ben produttiva): confini, recupero delle modalità espressive del (fu) proletariato in termini piatti e “oggettivi”, protezione dell’attività di impresa solo se diretta allo stravolgimento degli affetti e della cura.

    Chi ha introdotto l’uso biopolitico del botox nel movimento operaio?

    Detta come va detta: sono i vecchi (i reduci) a rompere i coglioni con il proverbiale “ai miei tempi” (che accomuna tutti i reduci, di ogni tempo e credo politico) o sono i giovani davvero incapaci di prendere il capitale per le corna? La rilevante questione è già stata trattata magistralmente in Totò, Fabrizi e i giovani d’oggi, e più direttamente in […]

    Bracciale elettronico in cantiere: «Così proteggiamo gli operai». Comments
    franco.cilenti / Agosto 10, 2019 7:09 am

    Produttività schiavista? Le nuove tecnologie hanno superato, grazie al Jobs Act (D.Lgs. n. 151/2015 ) la distinzione concettuale, contenuta nell’art. 4 Statuto dei lavoratori, tra strumento deputato al controllo e strumento di lavoro: gli strumenti sopra citati, chiamati elegantemente “wearable tecnology”, costituiscono nell’attuale sistema di organizzazione del lavoro “normali” strumenti utilizzati per la prestazione lavorativa, ma consentono al contempo un controllo continuo e capillare sull’attività del lavoratore,

    Bracciale elettronico in cantiere: «Così proteggiamo gli operai».

    Così ha intitolato un articolo il Corriere della Sera il 1 Agosto scorso, riprendendo le dichiarazioni dell’Assessore regionale allo Sviluppo Economico Alessandro Mattinzoli, a seguito della delibera della Regione Lombardia di qualche giorno fa, dedicata alla sicurezza sul lavoro e che prevede l’avvio di un progetto sperimentale che vedrà due cantieri nel bresciano adottare dei braccialetti elettronici fino a giugno […]

    Salari e produttività: l’Istat smentisce Boeri e Ichino Comments
    franco.cilenti / Luglio 22, 2019 10:01 am

    Il grande padronato e le forze politiche governative non hanno mai digerito questa conquista operaia e, in vari modi, la rimettono in discussione. Sono con tutta evidenza i lavoratori del Sud le principali vittime di questo sistema salariale discriminatorio e ingiusto. Nel mondo sindacale è evidente una  totale sottovalutazione dei processi di restaurazione in atto: annullare il conflitto, attaccare i lavoratori, indebolirli e ridurli alla impotenza.  Nonostante sia palpabile la lettura di dati e statistiche estive che denunciano la secca perdita del potere di acquisto, il crollo dei consumi, aumenti contrattuali di pochi euro al mese (non fa differenza che siano salari pubblici o privati), erosione dei redditi percepiti attraverso lo stato sociale (ormai servizi essenziali come istruzione, sanità e assistenza sono per lo più a carico delle famiglie ). E’ un’emergenza la ricostruzione di una cultura del lavoro che escluda il sistema delle deroghe ai contratti nazionali e il trasferimento della contrattazione di innumerevoli materie al secondo livello di contrattazione dove gli accordi si fanno spesso e volentieri al ribasso. Una emergenza che si affronta a partire dalla lotta contro l’autonomia differenziata sul lavoro, come su tutte le altre materie sulle quali Regioni e governo vogliono mano libera per ampliare le disuguaglianze. 

    Salari e produttività: l’Istat smentisce Boeri e Ichino

      Così come scriveva Stig Dagerman[1] – nel guardare ai provvedimenti legislativi fino ad oggi prodotti e a ciò che ancora si appresta a fare il governo fascio/pentastellato – dovremmo abbandonarci allo sconforto “Perché il giorno è racchiuso tra due notti” e, contemporaneamente, alla falsa consolazione, perché “la notte è racchiusa tra due giorni”! Quando, poi, si è costretti ad […]

    EVVIVA: LA CLASSE OPERAIA NON ESISTE PIU’ Comments
    franco.cilenti / Giugno 15, 2019 8:21 am

    La sfera della distribuzione della ricchezza prodotta è conseguenza dei rapporti di produzione e l’enorme divario tra i redditi equivalenti della classe dirigente italiana e quelli delle famiglie a basso reddito è un indicatore dell’esistenza di una classe lavoratrice, che quindi non è affatto scomparsa. Anzi c’è un aumento della massa lavoratrice come classe indistinta di lavoro stabile ma insicuro, famiglie a reddito di povertà, anziani soli, precari e giovani disoccupati, le cui gravi condizioni economiche mette la maggioranza dei membri appartenenti a questi gruppi sociali in condizione di grave deprivazione materiale, sociale e di riferimenti sindacali e politici affini alle proprie condizioni. Ecco il voto del 26 maggio. 

    EVVIVA: LA CLASSE OPERAIA NON ESISTE PIU’

    Alla fine, a quella che, una volta, veniva definita la mitica “classe operaia”, è andata ancora meglio di quanto potesse prevedere Elio Petri. Certo è che, in quel lontano 1972, non avrebbe mai immaginato che ci sarebbe stato concesso di prendere, addirittura, atto della scomparsa di quella cui lui auspicava, al massimo, il Paradiso! Sembrerebbe questa – tra le altre […]

    Non chiamatele (soltanto) WBO Comments
    franco.cilenti / Maggio 13, 2019 8:35 am

    Il movimento delle imprese recuperate dai lavoratori si sta affermando in Italia, in Europa e nel mondo come un’alternativa concreta all’ordine economico e sociale del capitalismo neoliberale. Al suo interno si intrecciano diverse forme e storie di conflitto, mutualismo, resistenza.

    Non chiamatele (soltanto) WBO

    Un movimento diffuso e variegato si sta aggirando tra Europa e Sudamerica nel corso degli ultimi anni: quello delle imprese recuperate dai lavoratori. Venerdì 12, sabato 13 e domenica 14 aprile Trezzano sul Naviglio è diventata la capitale temporanea di questo movimento. Da qualche anno a questa parte militanti e attivisti di tutta Italia hanno imparato a conoscere il nome […]

    E venne il giorno in cui il Financial Times vide lo sfruttamento, ma non se ne accorse Comments
    franco.cilenti / Maggio 13, 2019 8:28 am

    Le politiche di deflazione salariale, che hanno contribuito in maniera decisiva alla riduzione della quota salari, sono state una chiara e precisa scelta e indicazione delle Istituzioni europee e internazionali. È forse inutile aggiungere che questa indicazione è stata solertemente accettata dai governi dei Paesi europei, da ormai venti anni. L’intento è sempre lo stesso: smorzare la conflittualità dei lavoratori, renderli ricattabili e costringerli ad accettare una riduzione dei salari. Il metodico lavoro di erosione del potere contrattuale dei lavoratori, operato a colpi di ‘raccomandazioni’ delle Istituzioni europee e felicemente eseguito da governi nazionali al servizio del capitale, ha lasciato un campo di macerie, fatto di salari da fame e condizioni lavorative sempre più precarie.

    E venne il giorno in cui il Financial Times vide lo sfruttamento, ma non se ne accorse

    «I lavoratori europei sono esclusi dalla distribuzione della ricchezza. Neanche la recente crescita occupazionale ha permesso di interrompere la straordinaria redistribuzione del reddito dai salari ai profitti che è in atto da diversi decenni. Per questo, è necessario favorire la dinamica dei salari reali». Sembrerà strano, ma queste non sono le parole del leader di un temutissimo sindacato estremista. Si […]

    Perché il rinnovo dei metalmeccanici ci riguarda tutti Comments
    franco.cilenti / Dicembre 14, 2016 9:14 am

    Mentre nelle fabbriche si continua a morire. Fca Termoli: “Un nostro collega è morto stanotte mentre lavora, dopo quasi 30 anni di fiat. Anche lui, come tanti, aveva chiesto di non tornare a lavorare su questo turno massacrante con un lavoro già di per sé pesantissimo. È morto in una fabbrica virtuosa, che oltre al necessario, sovvenziona ulteriori progetti di “salute e sicurezza”, tra i quali l’ultimo, “il progetto cuore”. … Una fabbrica che, evidentemente non ha tenuto nella giusta considerazione i precedenti malori di Massimo, sopraggiunti mentre lavorava. … Che non ha tenuto conto che Massimo prendesse la pillola per la pressione. … Che non ha tenuto conto che Massimo avesse espressamente chiesto di non fare la notte perché non ce la faceva. Questa è la stessa fabbrica che non ha tenuto conto, delle richieste di tanti di noi, che invece, al posto di Massimo, avevano contemporaneamente chiesto di poter lavorare la notte, magari perché monoreddito, ed in miglior salute. A Massimo si è fermato il cuore e noi avremmo voluto che tutta la fabbrica si fermasse con lo sciopero proclamato. perché di lavoro e sul lavoro non si può è non si deve morire.” Stefania Fantauzzi- RSA USB – FCA Termoli – 13 dicembre 2016

    Perché il rinnovo dei metalmeccanici ci riguarda tutti

    FIOM, FIM e UILM hanno da poco raggiunto l’intesa con Federmeccanica per il rinnovo del contratto collettivo dei metalmeccanici. Un accordo vergognoso, come abbiamo qui analizzato, che la FIOM ha accettato pur di tornare a siglare un contratto unico con gli altri sindacati dopo 8 anni di divisioni. Peccato che per raggiungere questo obiettivo Landini abbia abdicato a tutte le battaglie […]

    Metalmeccanici. Analisi del contratto-bidone e assemblea nazionale dei delegati Comments
    franco.cilenti / Dicembre 9, 2016 7:40 am

    È molto più di un pessimo accordo quello che hanno sottoscritto le segreterie nazionali di Fim Fiom Uilm. L’accordo apre ad un nuovo modello contrattuale che riduce salari , diritti e consente esclusivamente la contrattazione di ricatto sul salario variabile, in materia di orari, ritmi e carichi di lavoro.

    Metalmeccanici. Analisi del contratto-bidone e assemblea nazionale dei delegati

    • UN CONTRATTO SENZA SALARIO E’ la prima volta in assoluto nella storia dei metalmeccanici che si chiude un contratto senza che un lavoratore metalmeccanico sappia davvero qual’è l’incremento del suo stipendio. Il meccanismo del riconoscimento ex post dell’indicatore inflativo IPCA, ben al di sotto dell’inflazione reale, cancella ogni carattere redistributivo del contratto nazionale e consegna i salari ad un […]

    Referendum, subito elezioni dopo la sentenza sull’Italicum. Poi ricostruiamo la sinistra Comments
    franco.cilenti / Dicembre 7, 2016 8:35 am

    La vittoria referendaria ha una portata storica. Siamo riusciti a mettere in salvo la Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza che i comunisti hanno sempre considerato “la più grande conquista che la classe operaia e il nostro popolo abbiano realizzato”. E’ una vittoria della democrazia contro il neoliberismo. E’ una vittoria popolare contro una svolta autoritaria che avrebbe segnato negativamente i prossimi decenni. E’ stato respinto il tentativo di indirizzare verso la Costituzione il malessere suscitato dall’austerity neoliberista nella società italiana e in particolare tra i ceti popolari. >>> Articolo di Paolo Ferrero

    Referendum, subito elezioni dopo la sentenza sull’Italicum. Poi ricostruiamo la sinistra

    La Costituzione nata dalla Resistenza è stata nuovamente scelta – senza possibilità di equivoco – dal popolo italiano come la propria Costituzione, bocciando quella liberista proposta da Renzi, Verdini, Merkel e dai liberisti di tutto il mondo. Si tratta di un risultato straordinario che ha sconfitto il populismo governativo di Renzi il quale ha demagogicamente impostato tutta la campagna per […]

    La paura fa 60(%). E ora i sacrifici li facciano i padroni! Comments
    franco.cilenti / Dicembre 7, 2016 8:01 am

    La vittoria referendaria ha una portata storica. Siamo riusciti a mettere in salvo la Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza che i comunisti hanno sempre considerato “la più grande conquista che la classe operaia e il nostro popolo abbiano realizzato”. E’ una vittoria della democrazia contro il neoliberismo. E’ una vittoria popolare contro una svolta autoritaria che avrebbe segnato negativamente i prossimi decenni. E’ stato respinto il tentativo di indirizzare verso la Costituzione il malessere suscitato dall’austerity neoliberista nella società italiana e in particolare tra i ceti popolari.

    La paura fa 60(%). E ora i sacrifici li facciano i padroni!

    Il Governo più antioperaio degli ultimi 30 anni se ne è andato a casa, sommerso da una valanga di voti come non si vedeva da tanto tempo. Se ne è andato un Premier che ha spacciato per innovazione e modernità il ritorno a rapporti di lavoro ottocenteschi: l’assenza di tutele dal licenziamento ingiustificato, l’individualizzazione del rapporto col padrone, il lavoro […]

    Il CCNL dei metalmeccanici. Né il pane né le rose! Comments
    franco.cilenti / Dicembre 6, 2016 8:30 am

    Questo rinnovo, che non a caso condivide molti aspetti col futuro contratto degli statali, rischia di fare da modello per una nuova tipologia di contratto. Il modello cui ambiscono è un accordo di garanzia per le aziende che si assicurano la pace sociale grazie alle clausole di raffreddamento, erogano aumenti in “natura”, legano tutti gli unici aumenti salariali aziendali ad incrementi di produttività (cioè sfruttamento), concorrono al definitivo smantellamento del sistema pubblico sanitario e pensionistico.

    Il CCNL dei metalmeccanici. Né il pane né le rose!

    “Il pane e le rose” è lo slogan che meglio sintetizza l’idea di una società in cui si è realizzati e liberi. Una società in cui oltre al necessario si può aspirare anche al resto. Trasferito su un contratto sindacale, potrebbe essere un accordo che concede soldi e al tempo stesso diritti. Nell’ipotesi d’accordo firmata il 26 novembre da FIM, […]

    Gioia Tauro-Taranto: 900 portuali licenziati Comments
    franco.cilenti / Dicembre 6, 2016 7:33 am

    Quali scenari si aprono a questo punto? Sfruttamento intensivo, flessibilità, precariato, sindacato consensuale rientrano nell’architettura neoliberista dei rapporti di sottomissione del lavoro al capitale. Niente di nuovo sotto il sole, è solo parte di quel processo intrapreso anni fa dalla Thatcher in Inghilterra e da Berlusconi e Renzi in Italia

    Gioia Tauro-Taranto: 900 portuali licenziati

    E’ ancora in alto mare e rischia di andare a fondo la tanto propagandata Agenzia per il lavoro – da finanziare con oltre 40 milioni di euro1 di fondi pubblici- che avrebbe dovuto ricollocare i 400 portuali licenziati da Medcenter Container Terminal insieme agli altri 500 dipendenti di Taranto container terminal- gestito da un’altra multinazionale, l’Evergreen2. Ricostruiamo brevemente la vicenda […]

    “Contratto dei metalmeccanici. Una svolta verso il passato” Comments
    franco.cilenti / Novembre 30, 2016 7:44 am

    Aumentano infortuni e morti sul lavoro, le malattie professionali non riconosciute sono migliaia, ma anche nel contratto dei metalmeccanii appena firmato il coinvolgimento degli rls alle “politiche aziendali” suona come una resa del sindacato perché piega la sicurezza al profitto. Gli rls non hanno potere decisionale e di veto, per loro il diritto alla informazione e formazione significa ricoprire un ruolo formale dentro quella filiera della sicurezza che vede gli operai in subordine agli interessi padronali, impossibilitati ad opporsi all’intensificazione dei ritmi e dei tempi di lavoro, a processi tecnologici basati su moderne forme di sfruttamento intensivo. Gli Rls sono privi di una reale agibilità sindacale nel senso che hanno solo poche ore di permesso e senza un potere effettivo.

    “Contratto dei metalmeccanici. Una svolta verso il passato”

    Buongiorno, Sergio. Parliamo di questo contratto dei metalmeccanici siglato tre giorni fa. Un contratto che è destinato ad aprire quella che voi definire una “nuova era nelle relazioni industriali nel nostro paese”. Quali sono gli aspetti più critici del contratto siglato, tra gli altri, dalla Fiom? Diciamo innanzitutto che il contratto metalmeccanico ha sempre segnato, nel bene e nel male, […]

    Metalmeccanici, “pochi spiccioli, ma in compenso tanta confusione”. L’appello dei delegati per il no alla consultazione sul contratto Comments
    franco.cilenti / Novembre 29, 2016 8:31 am

    Pubblichiamo l’appello di delegat@ FIOM a sostenere le ragioni del NO all’ipotesi di accordo del ccnl dei metalmeccanici. Il 6 dicembre è in programma un appuntamento a Firenze. Il Voto nei luoghi di lavoro sull’ipotesi di accordo è previsto dal 19 dicembre al 21.

    Metalmeccanici, “pochi spiccioli, ma in compenso tanta confusione”. L’appello dei delegati per il no alla consultazione sul contratto

    “In un anno di trattative con Federmeccanica, la Fiom ha di fatto posto la parte economica come unica condizione imprescindibile per la firma del contratto. Quanto firmato non rispetta nemmeno questa condizione. Non si tratta di discutere se 92 euro di aumento siano tanti e pochi. Per il semplice motivo che non sono 92, non sono certi e non sono […]

    Contratto metalmeccanici, Comments
    franco.cilenti / Novembre 28, 2016 8:22 am

    Nuovo contratto dei metalmeccanici. Anche la Fiom sottoscrive il jobs act e il testo unico sulla rappresentanza. Ma che ha Landini da esultare?

    Contratto metalmeccanici,

    Venerdi’ è stato siglato il nuovo contratto nazionale dei metalmeccanici, un successo per la Fiom, per noi l’ennesima  débâcle i cui effetti saranno compresi  nei prossimi anni Partiamo da una considerazione elementare che sta a cuore a tutti i lavoratori: gli aumenti contrattuali, sono reali o fittizi? L’indicatore IPCA al netto dell’energia importata non consente un calcolo preciso, a nostro […]

    Gli operai in Italia: tra schiavi del just in time e bassi salari Comments
    franco.cilenti / Novembre 25, 2016 7:44 am

    Il massacro sociale è destinato ad aumentare se non verranno fermati questi lanzichenecchi al potere. A ciò va aggiunto il crescente fenomeno dei Neet, acronimo inglese che individua chi tra i giovani non è al lavoro, né a scuola né in un corso di formazione. In questo modo, e questo è forse il frutto più avvelenato della crisi, circa un quarto delle giovani generazioni, già ridotte nel numero dal calo demografico, è destinato alla miseria e alla marginalità ed è deprivato di futuro. Una gioventù bruciata e una classe operaia all’inferno.

    Gli operai in Italia: tra schiavi del just in time e bassi salari

    La classe operaia è scomparsa? No, anzi si è estesa e non solo a livello internazionale.  Anche nel nostro paese ci sono milioni di operai, sono solo più disgregati e più deboli. Il combinato disposto tra centralizzazione produttiva a livello europeo e delocalizzazione nei paesi a bassi salari, li ha reso più subordinati ai diktat delle imprese. In particolare, in […]

    Ichino non ci freghi: a noi non serve formazione continua ma salari, diritti e orari ridotti! Comments
    franco.cilenti / Novembre 18, 2016 7:52 am

    L’ennesima menzogna dell’illustre giuslavorista dopo il fallimento del “suo” Jobs Act, la sua operosità per distruggere il potere tecnico e contrattuale del lavoro spacciandole per soluzioni per “tutelare” il lavoro, e la sua teoria della cancellazione del contratto nazionale ed aumento del tempo di lavoro.

    Ichino non ci freghi: a noi non serve formazione continua ma salari, diritti e orari ridotti!

    La prima cosa da sottolineare della lettera di Ichino al Corriere prescinde dal merito dell’articolo: a fronte dei dati appena usciti che ribadiscono, ormai noiosamente, il completo fallimento del Jobs Act nella creazione di posti di lavoro, il sig. Ichino, che di quella legge è l’inventore, con la faccia come il culo scrive al direttore senza fare un minimo di autocritica, […]

    Lavorare invecchia in Italia Comments
    franco.cilenti / Novembre 14, 2016 8:40 am

    Al contrario di altri paesi europei, in Italia le fasce d’età più avanzate sono le sole nelle quali l’occupazione cresce. Dal 2008 al 2015 l’occupazione di quella fascia d’età è cresciuta di 14 punti percentuali

    Lavorare invecchia in Italia

    “Siamo in otto, ai forni. Io, che faccio 60 anni quest’anno. Un collega più grande, ne ha 61 e deve stare altri due anni qui. Poi uno di 58 e un altro di 55”. La squadra dei forni alle fonderie Zen, in Sant’Agostino di Albignasego (provincia di Padova) è fatta per metà da operai sopra i 55 anni. Ce la […]

    Patto di Fabbrica a perdere, per i lavoratori! Comments
    franco.cilenti / Ottobre 25, 2016 8:20 am

    Come chiamare in modo altisonante la solita bufala della concertazione al ribasso. Stanno costruendo un modello di contrattazione 0.0, produttività che sta alla base di questo ennesimo Patto a uso e consumo dei padroni. Gli effetti di quell’accordo si intravedono da tempo con deroghe al contratto nazionale e il ridimensionamento non solo del potere di acquisto ma anche di contrattazione

    Patto di Fabbrica a perdere, per i lavoratori!

    Quante volte ci hanno raccontato dell’aumento della aspettativa di vita per giustificare l’innalzamento dell’età pensionabile, nel frattempo scopriamo che un numero sempre più elevato di italiani rinuncia alle cure mediche per mancanza di soldi, un dato che da solo stride con l’ottimismo demenziale governativo Solo nel 2016 sono aumentati di 4 mesi i termini per la pensione di vecchiaia e […]

    No Renzi, No al referendum: due giorni di sciopero e corteo Comments
    franco.cilenti / Ottobre 20, 2016 7:20 am

    «Rifondazione sostiene e partecipa alla mobilitazione dei sindacati di base del 21 ottobre e alla manifestazione del No Renzi Day, sabato 22 ottobre, dalle 14 a piazza San Giovanni. Dobbiamo scendere in piazza contro questo governo dei poteri forti, per il NO al referendum costituzionale in primo luogo: non si capisce perchè da una parte Renzi si dichiara contro l’Europa dell’austerità e dall’altra voglia abolire il Senato, indebolendo cioè il Parlamento, l’unico luogo in cui i trattati europei possano essere messi in discussione. Il NO del 4 dicembre serve a una sola cosa: a mandare a casa Renzi. Per questo sabato 22 ottobre serve la più larga mobilitazione possibile, così come il giorno prima, con lo sciopero generale. Al lavoro e alla lotta!». Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione Comunista

    No Renzi, No al referendum: due giorni di sciopero e corteo

    Contratti da rinnovare, legge di stabilità da contrastare e Costituzione da difendere: se, come dicono i 5 ex licenziati di Pomigliano, il Piano Marchionne si è fatto Piano Renzi ci vorrebbe uno sciopero. Generale, generalizzato, sociale e politico. Capace di unire un blocco sociale, di dare voce a chi se la vede togliere ogni giorno, dentro e fuori dal posto di lavoro.  «Come […]

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