A tanti la nomina del nuovo ministro della salute pare una “rivoluzione” a confronto con gli ultimi governi. Da dichiarazioni in dichiarazioni il ministro alimenta l’attenzione, ad esempio quella sui ticket che comunque i ticket sono confermati, dimenticando che la sanità pubblica viene già ampiamente finanziata dalla fiscalità generale però utilizzata in maggior parte con storni verso la sanità privata (vedi convenzioni che fanno proliferare strutture concorrenti), prestazioni inappropriate con i DRG,e tutta una serie di altre deviazioni, anche corruttive. Il neoministro dovrebbe avere più coraggio pur nella certezza (nostra) che non sarebbe ascoltato da questo governo imperliberista, basta leggere la Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (NADEF), per capire le intenzioni anche sulla sanità pubblica. Intenzioni aggravate anche dalle dichiarazioni di Speranza sulla secessione di matrice leghista con l’autonomia differenziata, che a suo parere va confermata perchè questo governo la farà “giusta e solidale”.
Perché è ridotta così male la sanità governata dal centrosinistra
Toglietevi la curiosità, digitate «ministri della salute», andate su wikipedia, e troverete una lunga lista che vi dirà senza ombra di dubbio che negli ultimi 20 anni le politiche sanitarie sono state decise soprattutto da governi di centro-sinistra. Se, assumiamo la sinistra, semplicemente come una cultura politica progressista e riformatrice che promuove la sanità pubblica come bene comune, sorge una […]