Una poesia di Antonio Recanatini. Odierno tragitto della condizione umana già del romanzo di Sartre “La nausea”. Una condizione pilotata da ipocrisia, plagio e tendenza a copiare per evitare di ammettere che ciascuno di noi è condannato ad esistere e a pensare, con un atteggiamento psicologico nei confronti dell’esistenza che pervade tutto il nostro essere, Per conquistare un’autenticità non dobbiamo distruggere la speranza ma oltrepassare il muro del conformismo e dell’indifferenza, accollandoci tutta la fatica, camminando eretti.
A Jean Paul Sartre
Che l’ipocrisia svolti dentro queste mura credo non sia una novità così com’è possibile che svolti il plagio, la fotocopia. Recitiamo in teatri diversi e io sono irraggiungibile per i comuni mortali che si distinguono più patetici di un funerale di facciata più fluttuanti dell’opportunismo, meno intelligenti dei capetti e dei figli dei capetti. Pecco, io so di peccare! infatti […]