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Post Tagged with: "scioperi jobs act"

Lavoriamo per un’alternativa sociale e politica Comments
franco.cilenti / Ottobre 8, 2019 4:23 pm

La costruzione dell’alternativa, praticabile qui ed ora, è il compito del Partito della Rifondazione Comunista e di tutta la sinistra antiliberista e anticapitalista. Come mostrano i movimenti globali e come registriamo ogni giorno la situazione sociale non è normalizzata o pacificata ma fortemente segnata dal disorientamento e dalla debolezza di un punto di vista di classe e di sinistra. Noi dobbiamo indicare con forza la prospettiva dell’alternativa – alle destre e al liberismo – e costruire attorno ad esse le necessarie mobilitazioni e convergenze sociali in grado di modificare i rapporti di forza.

Lavoriamo per un’alternativa sociale e politica

La Direzione Nazionale del Partito della Rifondazione Comunista saluta con gioia l’immensa partecipazione alle manifestazioni per lo sciopero mondiale per il clima. Che milioni di ragazze e ragazzi scendano in piazza con la parola d’ordine “Cambiare il sistema non il clima” è un fatto politico fondamentale. Grazie alle nuove generazioni l’emergenza ambientale è finalmente posta al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica […]

Il Piano di Sanders sul lavoro Comments
franco.cilenti / Ottobre 3, 2019 8:58 am

Il candidato socialista in USA ha annunciato la sua proposta per la democrazia sindacale. «Se ci deve essere lotta di classe – dice – è tempo che la vincano i lavoratori». Anche in Inghilterra, nel discorso alla conferenza annuale del Labour, il cancelliere ombra John Mc Donnell ha affermato ” “Dovremmo lavorare per vivere, non vivere per lavorare… Come socialisti crediamo che le persone abbiano il diritto all’istruzione, alla salute, a una casa in un ambiente decente e sicuro e, sì, all’accesso alla cultura e alla ricreazione”. E in Italia il lavoro è dominato dallo schiavismo con leggi capestro come jobs act e legge Fornero.

Il Piano di Sanders sul lavoro

Sanders ha annunciato il suo Workplace Democracy Plan (Wdp) (Piano per la democrazia sui posti di lavoro, NdT). Si basa sulla profonda comprensione degli attuali problemi principali dei lavoratori. Senza dubbio è il piano più serio, ampio, ed equo mai proposto da uno dei principali candidati americani alla presidenza statunitense per promuovere i diritti dei lavoratori. Così come è successo con Medicare for […]

LA CONTRAPPOSIZIONE TRA PIAZZA E PALAZZO APRE IL VARCO AI MOVIMENTI Comments
franco.cilenti / Settembre 20, 2019 9:57 am

La vera discontinuità. Per sconfiggere il «senso comune» (non parlerei ancora in questo caso di egemonia culturale) frustrato e incattivito che muove a grandi passi verso la decrescita infelice della democrazia e la sua riscrittura autoritaria è necessaria l’azione di altri soggetti, quelli capaci di coltivare il terreno extraparlamentare, di organizzare lotte, occupare spazi fisici e culturali, trasformare in istituzione le proprie conquiste sul campo

LA CONTRAPPOSIZIONE TRA PIAZZA E PALAZZO APRE IL VARCO AI MOVIMENTI

C’è uno schema ossessivamente sbandierato dalla Lega e da Fratelli d’Italia, da cui Berlusconi prende le distanze, ma che il nuovo governo e le forze che lo sostengono, sia pure con toni e intenti opposti, intimamente condividono. Si tratta della contrapposizione tra le regole e i dispositivi della democrazia parlamentare (con i suoi fondamenti costituzionali) e la cosiddetta «piazza». Un […]

Vento d’estate Comments
franco.cilenti / Agosto 15, 2019 9:00 am

Mentre il tormentone della crisi di governo prefigura una musica ancora peggiore, inediti scioperi estivi nei trasporti portano un po’ di fresco, indicando da dove può sorgere l’opposizione alla Lega

Vento d’estate

Il 5 agosto, introducendo un incontro con le parti sociali, l’attuale traballante Primo ministro del fu Governo del Cambiamento ha affermato l’urgenza di «affrontare l’emergenza salariale». Il monito di Giuseppe Conte era forse un ultimo tentativo di bilanciare la maggioranza, tra la proposta del M5S di introdurre un salario minimo legale e le resistenze della Lega, strenuo difensore di imprese […]

Dal fronte unito contro il lavoro al fronte unito sul lavoro Comments
franco.cilenti / Agosto 7, 2019 9:37 am

Intervista alla segretaria nazionale della Fiom Re David. “L’assenza totale di un piano industriale per il paese parla anche d’infrastrutture, di eco sostenibilità, della direzione produttiva che si prende, parla di Mezzogiorno. In questo senso l’Europa è una massa critica appena sufficiente nella concorrenza globale. Oggi troviamo normale che l’Italia sia divisa in due, perché la verità è che al Sud si sta dismettendo praticamente tutto. Tutto ciò mette le persone nella condizione di essere totalmente in balìa degli eventi e pone un problema democratico molto forte, perché non c’è più nessun elemento di determinazione. Nessun governo, nemmeno questo nonostante la propaganda, ha fatto nulla per invertire la rotta. Si parla tanto di Jobs Act ma a questo governo non gli è mica venuto in mente di ripristinare l’Articolo 18”

Dal fronte unito contro il lavoro al fronte unito sul lavoro

Vorrei partire da un tuo commento sul voto del 24 maggio scorso per il rinnovo del parlamento europeo. Possiamo dire che avanzano i sovranisti, pur con qualche sporadica eccezione, un po’ in tutta Europa? Queste elezioni sono la dimostrazione più plastica e concreta di come, non da oggi, si sia rotto il contratto sociale fra lo stato e il lavoro, […]

Jobs Act, i miti della «post-verità» di Renzi svelati in quattro mosse Comments
franco.cilenti / Dicembre 17, 2016 10:19 am

Dal «contratto a tutele crescenti» ai voucher «strumenti di lotta al lavoro nero»Un bilancio del governo Renzi. Hanno perso precari, disoccupati, lavoratori poveri. Nulla è stato fatto per cambiare la loro vita. Questo è il racconto di due anni di info-guerriglia sul Jobs Act.

Jobs Act, i miti della «post-verità» di Renzi svelati in quattro mosse

Il Jobs Act è l’ultima trincea del renzismo senza Renzi. L’ha ribadito ieri il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni («non ho nessunissima intenzione di cambiare linea sull’articolo 18») e il ministro dell’Economia Padoan («Il mercato del lavoro migliora grazie al Jobs Act»). Siamo ancora nell’epoca della «post-verità» che tante illusioni ha prodotto nel fronte governativo prima del referendum del 4 […]

L’accordo nel Pubblico impiego, tra nuove tasse, e tante mazzate per i lavoratori e per i cittadini. Comments
franco.cilenti / Dicembre 17, 2016 10:07 am

A colpi di spending review e di tagli al sistema sanitario, senza assunzioni, senza investimenti nella ricerca e senza ricambio di personale, la fa sempre piu’ da padrona la sanità privata, basti ricordare che i cittadini hanno pagato nell’ultimo anno qualcosa come 35 miliardi. Nel Sud soprattutto ma non solo, il diritto alla cura non esiste piu’ e curarsi è diventato un lusso che troppe famiglie non possono piu’sostenere.

L’accordo nel Pubblico impiego, tra nuove tasse, e tante mazzate per i lavoratori e per i cittadini.

  La intesa dello scorso 30 novembre per quanto riguarda il pubblico impiego è fino in fondo di natura politica perchè i contratti sono ancora lungi dal divenire e per vedere i fatidici 40 euro di aumento di acqua sotto i punti ne dovrà scorrere fin troppa. Sono quasi 3 milioni i dipendenti pubblici che nel 2018 attenderanno da 8 […]

Alle urne subito per evitare il referendum sul jobs act? Comments
franco.cilenti / Dicembre 15, 2016 9:03 am

Poletti, il padre del jobs act è ancora ministro: «Se si vota prima del referendum il problema non si pone». La totale assenza di dignità politica, senso dello Stato, e rispetto della volontà della grande maggioranza del popolo italiano, è l’unica strada che hanno questi bravi al servizio dei poteri socialmente delinquenziali

Alle urne subito per evitare il referendum sul jobs act?

La data in cui svolgere il referendum sul Jobs Act irrompe come una bomba a orologeria nel dibattito sulla durata del governo Gentiloni, nel giorno stesso in cui ottiene la seconda e definitiva fiducia. Per disinnescare questa minaccia, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, sottolinea che la soluzione più probabile è andare al voto anticipato. «Se si vota prima del […]

Il Belpaese, società dell’incertezza permanente Comments
franco.cilenti / Dicembre 15, 2016 8:18 am

Lotta di classe dall’alto, aumentano disuguaglianze e povertà. Rapporto Bes/Istat . Redditi e relazioni sociali in peggioramento. Il lavoro è sempre più precario, con voucher e Jobs act. E la diseguaglianza resta quella del 2013, la più alta del decennio. Le mance renziane ai privati, i bonus populisti alle categorie, hanno contribuito all’aumento delle diseguaglianze.

Il Belpaese, società dell’incertezza permanente

Dal quarto rapporto sul benessere equo e sostenibile (Bes) dell’Istat emerge un paese ambivalente dove cresce il «benessere soggettivo» e l’incertezza per il futuro. Più che il timore di un peggioramento, cresce la quota di chi ritiene di vivere in una società dell’incertezza rispetto a quanto accadrà domani. UN PAESE DIVISO I 130 indicatori del rapporto fotografano le diseguaglianze territoriali […]

Il voto ha indicato una rotta, attrezziamoci a una lunga marcia Comments
franco.cilenti / Dicembre 13, 2016 9:53 am

«La nascita del governo Renzi bis con il mandato di rifare la legge elettorale é uno schiaffo alla sovranità del popolo italiano. Noi chiediamo che si vada al voto appena la Consulta si sarà pronunciata sulla costituzionalità dell’italicum, senza che il parlamento metta nuovamente le mani sulla legge elettorale. É un parlamento eletto sulla base di una legge elettorale incostituzionale e che ha varato a sua volta una legge elettorale che sara certamente dichiarata incostituzionale. Il parlamento non è legittimato a scrivere nuove regole per ingabbiare la volontà del popolo italiano e tantomeno lo è il governo Renzi bis. Il governo, invece della legge elettorale, si occupi di povertà e faccia il reddito minimo, in modo che si vada a votare rapidamente e che l’elettorato non ci debba andare con la pancia vuota». Paolo Ferrero, segratario Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

Il voto ha indicato una rotta, attrezziamoci a una lunga marcia

Abbiamo evitato il peggio. E ora? Nessuno si illuda, la strada è ancora in salita. Se non vogliamo cadere non possiamo star fermi, dobbiamo continuare ad arrampicarci. Soprattutto evitiamo d’inciampare. Non lasciamo che una nobile e non scontata vittoria della democrazia costituzionale, da noi così faticosamente costruita, sia ricondotta alle miserie della cronaca, per poi svanire nel nulla. Il rischio […]

Almaviva: voci da un’azienda che licenzia e reprime Comments
franco.cilenti / Dicembre 10, 2016 4:38 pm

Nell’ultimo anno abbiamo seguito attentamente la vicenda Almaviva: 800 licenziamenti minacciati solo perché è finita la manna delle sovvenzioni statali, sovvenzioni che Tripi ha sempre preso senza mai “restituire” in termini di garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali e di qualità del lavoro per i lavoratori. Un’impresa “mordi e fuggi”, classico esempio del capitalismo di casa nostra, che nel momento in cui ha varato il piano esuberi non ha esitato a mettere sul piatto contropartite pesantissime in cambio di promesse di revisione del piano stesso: una per tutti, il controllo individuale dei lavoratori, che altro non è che lo strumento che permetterebbe ad Almaviva di licenziare domani, presi uno per uno e nel silenzio generale, quelli che già vorrebbe licenziare oggi, facendo, però, molto più rumore. I lavoratori non si sono mai arresi, neanche di fronte alla cecità, al collaborazionismo, alla malafede dei confederali, e da mesi stanno lottando, da soli, per difendere non solo il posto di lavoro, ma la dignità. In seguito ad una serie di episodi repressivi – l’ultimo, il primo w-e di dicembre, è stata la rimozione forzata degli striscioni davanti alla sede napoletana di Almaviva Contact – abbiamo raccolto la voce di chi, dentro, continua a non abbassare la testa. La pubblichiamo convinti che sia importantissimo riaccendere i riflettori su questa vicenda, ora, a ridosso dell’ennesimo incontro al MISE, e dopo: si tratta, infatti, di una vera e propria vertenza esemplare, per motivi economici e politici. Per questo sollecitiamo alla massima condivisione e diffusione.

Almaviva: voci da un’azienda che licenzia e reprime

Ci puoi, brevemente, raccontare il clima che si sta respirando negli ultimi giorni in azienda? Negli ultimi giorni in azienda si sta verificando un clima di ansia, e anche di paura vista la data finale della vertenza, prevista per il giorno 18 Dicembre. In questo clima d’ansia si stanno verificando anche azioni di duro attacco contro i lavoratori, dove ogni […]

La paura fa 60(%). E ora i sacrifici li facciano i padroni! Comments
franco.cilenti / Dicembre 7, 2016 8:01 am

La vittoria referendaria ha una portata storica. Siamo riusciti a mettere in salvo la Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza che i comunisti hanno sempre considerato “la più grande conquista che la classe operaia e il nostro popolo abbiano realizzato”. E’ una vittoria della democrazia contro il neoliberismo. E’ una vittoria popolare contro una svolta autoritaria che avrebbe segnato negativamente i prossimi decenni. E’ stato respinto il tentativo di indirizzare verso la Costituzione il malessere suscitato dall’austerity neoliberista nella società italiana e in particolare tra i ceti popolari.

La paura fa 60(%). E ora i sacrifici li facciano i padroni!

Il Governo più antioperaio degli ultimi 30 anni se ne è andato a casa, sommerso da una valanga di voti come non si vedeva da tanto tempo. Se ne è andato un Premier che ha spacciato per innovazione e modernità il ritorno a rapporti di lavoro ottocenteschi: l’assenza di tutele dal licenziamento ingiustificato, l’individualizzazione del rapporto col padrone, il lavoro […]

Il Jobs Act nelle urne del referendum: calano gli occupati, aumentano gli inattivi Comments
franco.cilenti / Dicembre 2, 2016 7:41 am

Propaganda e realtà sul lavoro in vista del voto di domenica. L’Istat rivede al rialzo la crescita (+1% del Pil) e conferma la stagnazione del mercato del lavoro: -30 mila posti a ottobre. Fondazione Di Vittorio (Cgil): il 75% dei nuovi rapporti di lavoro creati è precario. Il Jobs Act, anche con il taglio degli sgravi, produce meno occupazione del 2014. 109 milioni di voucher venduti nei primi nove mesi dell’anno. Il 2016 batterà tutti i record del nuovo precariato

Il Jobs Act nelle urne del referendum: calano gli occupati, aumentano gli inattivi

L’Istat rivede al rialzo la crescita annua: +1 per cento e conferma il +0,3% trimestrale, dovuto alla crescita della manifattura (+0,8%) e dei servizi (+0,1%), cala l’agricoltura dell’1,5%. E Renzi esulta su twitter postando uno spot per il sì al referendum: «La crescita italiana raggiunge il +1%. Se il paese si sblocca, faremo di più» scrive. Valutazioni entusiastiche che parlano […]

Ichino non ci freghi: a noi non serve formazione continua ma salari, diritti e orari ridotti! Comments
franco.cilenti / Novembre 18, 2016 7:52 am

L’ennesima menzogna dell’illustre giuslavorista dopo il fallimento del “suo” Jobs Act, la sua operosità per distruggere il potere tecnico e contrattuale del lavoro spacciandole per soluzioni per “tutelare” il lavoro, e la sua teoria della cancellazione del contratto nazionale ed aumento del tempo di lavoro.

Ichino non ci freghi: a noi non serve formazione continua ma salari, diritti e orari ridotti!

La prima cosa da sottolineare della lettera di Ichino al Corriere prescinde dal merito dell’articolo: a fronte dei dati appena usciti che ribadiscono, ormai noiosamente, il completo fallimento del Jobs Act nella creazione di posti di lavoro, il sig. Ichino, che di quella legge è l’inventore, con la faccia come il culo scrive al direttore senza fare un minimo di autocritica, […]

Verità e Giustizia per Abd Elsalam. Sabato 19 appuntamento a Piacenza Comments
franco.cilenti / Novembre 16, 2016 7:55 am

La storia di Abd Elsalam è solo il caso più eclatante di una violenza diffusa e di uno sfruttamento molto pesante. Non si tratta di un caso isolato ma di una condizione che si respira in moltissimi magazzini. E non è, lo sappiamo, una storia di sola logistica. Nelle campagne le violenze che subiscono i braccianti sono, se possibile, ancora più brutali e le condizioni contrattuali molto più precarie.

Verità e Giustizia per Abd Elsalam. Sabato 19 appuntamento a Piacenza

Due mesi fa uccidevano Abd Elsalam davanti al magazzino della GLS di Piacenza.  Un lavoratore di 54 anni, che in Egitto faceva il professore e che in Italia da 13 anni caricava e scaricava merci per le multinazionali della logistica, la sera del 14 settembre era entrato in sciopero assieme ai suoi compagni per impedire che l’azienda, una delle tante […]

Lavorare invecchia in Italia Comments
franco.cilenti / Novembre 14, 2016 8:40 am

Al contrario di altri paesi europei, in Italia le fasce d’età più avanzate sono le sole nelle quali l’occupazione cresce. Dal 2008 al 2015 l’occupazione di quella fascia d’età è cresciuta di 14 punti percentuali

Lavorare invecchia in Italia

“Siamo in otto, ai forni. Io, che faccio 60 anni quest’anno. Un collega più grande, ne ha 61 e deve stare altri due anni qui. Poi uno di 58 e un altro di 55”. La squadra dei forni alle fonderie Zen, in Sant’Agostino di Albignasego (provincia di Padova) è fatta per metà da operai sopra i 55 anni. Ce la […]

Morti da troppo lavoro: allarme karoshi in Giappone Comments
franco.cilenti / Novembre 9, 2016 7:54 am

Un percorso mortale iniziato anche in Italia con il totalitarismo della produttività reso legge dallo Jobs act del governo Renzi. In giapponese il termine usato è karoshi, ed è considerato un risultato inevitabile della locale cultura del lavoro, notoriamente estenuante e in alcuni casi mortale, che sia per malattia o per suicidio. Tutto è iniziato negli anni Settanta, quando i salari erano relativamente bassi e i dipendenti volevano massimizzare i loro guadagni. L’atteggiamento di ricerca ossessiva della produttività e della dedizione totale al proprio mestiere è continuato anche durante il boom degli anni Ottanta, quando il Giappone è diventato la seconda economia mondiale.

Morti da troppo lavoro: allarme karoshi in Giappone

I sempre più frequenti casi di morte da superlavoro in Giappone stano provocando conseguenze legali per le aziende responsabili del feroce sfruttamento dei dipendenti. La Dentsu, il gigante nipponico della pubblicità, è stata perquisita ieri da un gran numero di ispettori del lavoro per trovare eventuali prove di eccessivi carichi dei lavoro per i dipendenti. L’irruzione degli ispettori nasce in seguito al […]

Lavorare invecchia, soprattutto in Italia Comments
franco.cilenti / Novembre 8, 2016 8:24 am

Nell’Italia del Jobs act. Nelle classifiche dei “mestieri” più anziani, quelli intellettuali stanno ovviamente ai primi posti: docenti universitari, prefetti, quadri ministeriali, notai, altri professionisti. Ma un conto è “godere” del proprio posto di lavoro e di una carriera all’apice, un altro, superata l’età della pensione, è mantenere e coltivare una relazione quotidiana con l’oggetto del proprio lavoro, con il mondo fuori, con i colleghi.

Lavorare invecchia, soprattutto in Italia

“Siamo in otto, ai forni. Io, che faccio 60 anni quest’anno. Un collega più grande, ne ha 61 e deve stare altri due anni qui. Poi uno di 58 e un altro di 55”. La squadra dei forni alle fonderie Zen, in Sant’Agostino di Albignasego (provincia di Padova) è fatta per metà da operai sopra i 55 anni. Ce la […]

Analfabeti da Jobs Act Comments
franco.cilenti / Ottobre 27, 2016 7:58 am

I figli dei lavoratori flessibili hanno più probabilità di sviluppare un rallentamento linguistico: i clamorosi risultati di una recente ricerca sociologica dell’Università di Milano svelano l’inquietante realtà nascosta dietro la retorica delle recenti “riforme” del lavoro.

Analfabeti da Jobs Act

Sono passati in secondo piano – oscurati dall’accesa discussione sui disastrosi risultati del Jobs Act – i clamorosi dati di una recente ricerca sociologica condotta dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca su un campione di famiglie residenti nel Comune di Milano, pubblicata da Riccardo Bonato nel saggio “La famiglia flessibile – Gli effetti transgenerazionali della flessibilità lavorativa: il caso di Milano” […]

Il Jobs Act funziona: in otto mesi sono aumentati i licenziati Comments
franco.cilenti / Ottobre 19, 2016 6:13 am

Riforma del lavoro. Dati Inps, i risultati della cancellazione dell’articolo 18 da gennaio ad agosto 2016: +28 % licenziamenti «disciplinari» (per giusta causa e giustificato motivo). Prosegue il calo assunzioni stabili: -33 %. Boom dei voucher: +36%. Le politiche neoliberiste fatte di cancellazione dei diritti del lavoro e risorse regalate alle imprese, portano ad una regressione sociale senza precedenti e continuano ad essere totalmente fallimentari: il Jobs Act non serve con tutta evidenza a creare occupazione. Serve a rendere più ricattabile il lavoro, ad indebolirlo e frammentarlo ulteriormente, a partire proprio dalla partita dei rinnovi dei contratti nazionali.

Il Jobs Act funziona: in otto mesi sono aumentati i licenziati

  Il Jobs Act è scoppiato come una bolla di sapone. Secondo i dati di agosto pubblicati ieri dall’Osservatorio sul precariato dell’Inps, la bandiera che il governo Renzi sventola nei consessi internazionali per dimostrare che le riforme in Italia sono «impressionanti» (il copyright è della cancelliera Merkel che lo disse già a Monti) serve in realtà a coprire questa situazione: […]

Loi Travail, la tregua prima della tempesta? Comments
franco.cilenti / Giugno 14, 2016 6:23 am

Ieri il senato francese ha iniziato le manovre contro gli scioperi e oggi In Francia, in queste ore, è in corso uno sciopero generale con manifestazione nazionale a Parigi in tutto il paese. Da più di due mesi le lavoratrici e i lavoratori, la gioventù hanno intrapreso una straordinaria lotta contro il progetto di legge El Khomri del governo Holland Valls che precarizza il lavoro e ne distrugge i diritti allo stesso modo con cui in Italia il famigerato Jobs Act di Renzi ha cancellato lo Statuto dei lavoratori. Nonostante la forte repressione che il governo ha messo in atto la mobilitazione in queste settimane ha continuato ad estendersi in tutto il paese, a coinvolgere nuove categorie di lavoratori, a radicalizzarsi: un vero braccio di ferro è in corso tra il movimento dei lavoratori e dei giovani e il governo socialista sostenuto dalle forze padronali. La “Loi Travail” è un regalo alle imprese e un colpo alle lavoratrici e ai lavoratori: prevede infatti l’allungamento degli orari di lavoro (fino a 12 ore al giorno e 60 alla settimana) e il taglio dei salari, la destrutturazione dei contratti collettivi e la libertà di licenziamento. La lotta delle lavoratrici e dei lavoratori francesi è la nostra lotta; la loro vittoria sarebbe anche la nostra vittoria, e in tutta Europa si aprirebbero nuove possibilità per contrastare le politiche dell’austerità, a partire anche dal nostro paese, dove non c’è stata una risposta unificante del mondo del lavoro e della società tutta alle politiche antidemocratiche e liberiste dei governi che si sono succeduti. Dalla Francia, come dalle esperienze che ancora resistono in Italia, bisogna prendere l’esempio per far ripartire il conflitto e costringere i sindacati alle proprie responsabilità. Oggi siamo in piazza perché le lavoratrici e i lavoratori francesi non devono restare soli; servono azioni concrete di sostegno e di solidarietà. Come in Francia, portiamo in piazza la solidarietà e il nostro NO a tutti i Jobs Act che i governi stanno cercando di imporre nei diversi paesi europei, il nostro rifiuto delle politiche antipopolari e liberticide dell’austerità, la nostra volontà di ricostruire anche nel nostro paese un nuovo grande movimento di lotta.

Loi Travail, la tregua prima della tempesta?

Il Senato francese, dove la destra è maggioritaria, avvia oggi l’esame della contestatissima riforma del codice del lavoro, la ormai famigerata ‘Loi El Khomri’, alla vigilia della giornata di mobilitazione nazionale indetta dai sindacati e dalle organizzazioni studentesche per domani. La mobilitazione più massiccia è prevista nella capitale Parigi dove la Cgt, il sindacato che insieme a Sud e ad […]

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