Il vero vincitore in queste amministrative è l’astensionismo – la stragrande maggioranza degli elettori non è andata a votare – a significare il netto distacco tra eletti ed elettori. Nell’epoca dell’aumento delle distanze sociali tra i primi e gli ultimi il dato eclatante è costituito per l’appunto dalla mancanza di fiducia nelle istituzioni della politica. La maggioranza degli elettori e delle elettrici non si sente rappresentata da un mondo politico sempre più uniformato al mercato, agli interessi delle grandi imprese e della finanza. E’ proprio la mancanza di progetti di trasformazione a misura delle persone, dei ceti popolari, delle classi lavoratrici che ha prodotto la riduzione drastica dello spazio della rappresentanza. Uno spazio che va ricostruito nella ripresa di iniziativa sociale e di ruolo di una sinistra di alternativa in opposizione alle forze liberiste che sono al governo nazionale e locale.
Torino: la restaurazione passa per il voto per censo
Il day after dei ballottaggi è tutto un florilegio di pacche sulle spalle e complimenti a Lo Russo, neosindaco del PD e scolaro disciplinato della dinastia Chiamparino – Fassino. C’è chi arriva a definirlo un outsider, lui che da ex Margherita è già stato Assessore all’Urbanistica e consigliere comunale, nonché tra i più feroci fautori della privatizzazione della GTT. Le […]