Sul lavoro e dopo, quando gli stereotipi che ci iniettano ogni giorno determinano i comportamenti, diventiamo come ci vogliono: ignoranti e complici. Ecco perchè ci dicono: voi che non state “in alto”, dovreste umilmente convincervi che in fondo state bene così. La vostra condizione peggiora, beh, è colpa vostra perché non siete competitivi. Morite prima, di scarsa salute, precarietà, incidenti sul lavoro? Fatevene una ragione, é destino, è la legge dei più forti. Imposta per legge di lorsignori. Abbracciamo la lotta contro i mali che ci opprimono
Pacificare la rabbia? I cattivi maestri del liberismo nelle psicosette
Leggendo il libro “Il capo e la folla” di Emilio Gentile sulla storia del rapporto antropologicamente conflittuale tra governati e governanti, dalla repubblica di Atene ai nostri giorni, è elementare riflettere, a partire dal periodo berlusconiano per finire al suo erede Renzi, sulla politica come “arte di governo del capo, che in nome del popolo muta i cittadini in una […]