Dalla diga del Vajont al Ponte Morandi di Genova, dalla cisterna che esplode e incendia un quartiere di Viareggio ai morti sul lavoro (tre al giorno) e di amianto (6.000 in un anno). E poi Rigopiano, la Moby Prince, la funivia del Mottarone, le stragi continue provocate dai veleni scaricati nell’aria e nei campi. “I responsabili di questi eccidi – scrive Lucia Vastano – non hanno alcun problema a farsi avanti con le transazioni. Per ogni morto c’è un prezzo, come fosse un contratto aziendale si stabilisce che le vittime non debbano avere voce, condannate al silenzio per sempre…”. È giunto il momento per le vittime di superare il dolore, la rabbia, l’impotenza
Verso la manifestazione nazionale del 9 ottobre
Il comitato Noi, 9 Ottobre è la voce della società civile contro i crimini del profitto. È la voce delle vittime e di chi non vuole che nessuno lo diventi. Siamo tutti uniti, cittadini e associazioni, lavoratori e studenti, magistrati, avvocati accademici e gente comune che dice no ad un modello di sviluppo economico che mette il profitto come priorità […]