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Commenti di Mauro Biani

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    Post Tagged with: "Territorio"

    Si è fatto tardi Comments
    franco.cilenti / Novembre 23, 2020 10:31 am

    A quarant’anni dal terremoto in Irpinia, quando un pezzo importante del paese divenne territorio di applicazione della dottrina dello shock teorizzata solo molto dopo da Naomi Klein

    Si è fatto tardi

    Il 23 Novembre del 1980 non ero nato. Eppure quel giorno, precisamente alle 19:34, è nato un qualcosa che mi ha poi accompagnato per tutta la vita di giovane Irpino, attivista di questa terra e sognatore di un futuro in queste dolci colline e valli. Il terremoto del 1980 non è stato, infatti, solamente un evento geologico, un’immane tragedia che […]

    “Racconto il mio inferno covid  di medico  in Valsusa” Comments
    franco.cilenti / Settembre 16, 2020 8:14 am

    ….Poi tutto, in un amen, precipita: ecco i primi colleghi malati, i reparti che si riempiono, le ordinanze sempre più restrittive, chiudono le scuole, chiudono le fabbriche…un’ondata ci travolge….. e sul territorio siamo completamente isolati.

    “Racconto il mio inferno covid di medico in Valsusa”

    Tutto è cominciato tra l’iralità generale, da Oriente arrivava una notizia esotica, uno strano virus in Cina, si accusavano i cinesi di mangiare topi vivi….qualche Paziente che per lavoro doveva recarsi in Cina mi chiede consiglio…io farfuglio qualcosa, non troppo convito, sulla base del mio precario buon senso, poi a fine febbraio i primi casi anche in Italia e i […]

    Emergenza Coronavirus: più che raddoppiato il numero dei “nuovi poveri” Comments
    franco.cilenti / Maggio 27, 2020 8:16 am

    I dati del Monitoraggio Caritas italiana. Il disagio di queste settimane non è solo di ordine materiale. Accanto alle fragilità economiche o occupazionali, i territori evidenziano infatti anche un accentuarsi delle problematiche familiari, in termini di conflittualità di coppia, violenza, difficoltà di accudimento di bambini piccoli o di familiari colpiti dalla disabilità, conflittualità genitori-figli

    Emergenza Coronavirus: più che raddoppiato il numero dei “nuovi poveri”

    A distanza di circa due mesi dall’inizio del lockdown deciso per l’Italia, le conseguenze sociali dell’emergenza Covid-19 sembrano chiare: nel nostro Paese si registra un aumento della povertà a cui la rete delle Caritas diocesane sta tentando di dare una risposta, assieme alle tante altre realtà del terzo settore attive sul territorio nazionale. Chi era povero in passato si ritrova […]

    Braccia contro frane Comments
    franco.cilenti / Dicembre 20, 2019 9:59 am

    Un territorio dissestato, ad alto rischio idro-geologico, come quello Italiano, ha bisogno di lavoro, molto lavoro, umile ma socialmente utilissimo. Ferruccio Pastore auspica l’avvio di un programma che si avvalga dell’apporto sistematico, guidato e professionalizzante per le migliaia di richiedenti asilo, migranti umanitari e rifugiati, a cui il nostro paese, volente o nolente, ha offerto un approdo.

    Braccia contro frane

    L’Italia ha un bisogno disperato di lavoro. Obiettivi strategici quali la “messa in sicurezza del territorio” e la “lotta al dissesto idrogeologico”, tanto enfaticamente celebrati quanto blandamente perseguiti, richiedono una mole immensa di lavoro umano, perlopiù manuale, duro, capillare e oscuro. Un tipo di lavoro che difficilmente i giovani italiani, oggi, sono pronti a prestare in misura sufficiente. Chi invece, […]

    Autonomia differenziata, sfruttamento generalizzato Comments
    franco.cilenti / Dicembre 19, 2019 10:01 am

    Se l’autonomia differenziata divenisse legge, la Repubblica – il garante del principio di uguaglianza sostanziale – non avrebbe più il compito di rimuovere gli ostacoli per rendere le persone uguali. E si produrrebbe – oltre ad una riforma istituzionale sotto mentite spoglie – anche un abbandono della tutela dei diritti universali garantiti uniformemente su tutto il territorio nazionale. Non importa se le 3 Regioni che hanno già chiesto ufficialmente l’autonomia (Veneto, Lombardia, Emilia Romagna) rivendicano un diverso numero di competenze (si parte dal Veneto, che chiede 23 materie, per arrivare all’Emilia Romagna, che ne chiede 16): qualsiasi sia il numero, dare l’avvio a questo percorso porterà a svuotare la legislazione, che a livello nazionale garantisce l’universalità dei diritti minando l’unità della Repubblica, fondata sulla pari dignità delle persone in qualsiasi Regione e territorio esse vivano: a costo zero si abbatterebbero uguaglianza, solidarietà, democrazia. Ciò lederà non solo i residenti del Sud, ma anche quelli del Nord: tutti sarebbero colpiti attraverso l’abbassamento dei livelli dei servizi, sempre più privatizzati, la frammentazione del diritto del lavoro con la rimessa in causa dei contratti nazionali, impedendo in generale l’accesso ai servizi (dagli asili, al trasporto, alla sanità).

    Autonomia differenziata, sfruttamento generalizzato

    Con la fine del Governo giallo-verde, sembrava essere caduta nel dimenticatoio la riforma leghista per eccellenza: l’autonomia differenziata. A ben vedere, tuttavia, essa sembra soltanto rinviata. Se, come pare probabile, il prossimo sarà un governo di centrodestra a trazione leghista, si può scommettere che il regionalismo differenziato sarà uno dei primi punti all’ordine del giorno. E non è neanche detto che si […]

    Da Taranto a Rosignano: i veleni capitali Comments
    franco.cilenti / Dicembre 12, 2019 9:22 am

    Solo attraverso il rifiuto delle logiche di mercato e la presenza di uno Stato pianificatore, si può pensare una riconversione industriale rispettosa dell’ambiente, dei lavoratori e di tutte le popolazioni che vivono a contatto con i siti produttivi.

    Da Taranto a Rosignano: i veleni capitali

    Nel bel mezzo della Toscana costiera, nel livornese, in località Rosignano marittimo, vi è una spiaggia dai colori caraibici, sabbia bianca e mare cristallino. A chiunque verrebbe voglia di farsi un lungo bagno ristoratore su quei lidi, ma meglio fermarsi prima ancora di arrivare… Quei colori cristallini sono prodotti dai materiali di scarico di una multinazionale chimica, la Solvay, che riversa […]

    Capo Frasca! Comments
    franco.cilenti / Ottobre 15, 2019 9:45 am

    PIU’ DI 20 MORTI SOSPETTE A CAPO FRASCA SU 70 DIPENDENTI, MA MAI NESSUNA INDAGINE. “RACCOGLIEVAMO BOMBE SENZA PROTEZIONE, NESSUNA BONIFICA PER DECENNI E L’ACQUA DELLE FALDE ERA INQUINATA”

    Capo Frasca!

    “Porca miseria! A Capo Frasca, tra militari e civili, ce ne sono una ventina, gente, purtroppo, ammalata, gente che è morta, però nessuno mai ha fatto un’indagine”. Sono parole pesanti, quelle del Maresciallo dell’Aeronautica Militare, Francesco Palombo, pronunciate il 27 settembre 2018 di fronte alla Commissione di inchiesta parlamentare sull’uranio impoverito. Parole che non hanno avuto grande eco, ma che […]

    Perché Donna Lisa continui a sorridere Comments
    franco.cilenti / Maggio 6, 2019 7:47 am

    C’è un modo di fare accoglienza per le donne che intraprendono un percorso di fuoriuscita dalla violenza che sa tenersi lontano dalle risposte securitarie propagandate e proposte a livello istituzionale. Quelle stesse risposte che stanno, nei fatti, chiudendo le porte di molti centri attivi da anni nella lotta alla violenza maschile, privilegiando spesso approcci conciliatori. Donne in Genere ha lanciato la campagna “Io che Centro” per sostenere il Centro antiviolenza Donna L.i.s.a. (Libertà, Internazionalismo, Soggettività, Autodeterminazione) di Roma nel suo impegno per estinguere un debito accumulato con l’Ater in vent’anni di attività. Venti anni nei quali un luogo in cui l’ascolto e la relazione tra donne sono stati centrali per la ricostruzione di un sentimento di autostima che potesse restituire alle donne il sorriso e la forza per riprendere in mano la propria vita

    Perché Donna Lisa continui a sorridere

    L’associazione Donne in Genere ONLUS, da oltre 20 anni attiva in difesa del diritto all’autodeterminazione delle donne, ha lanciato la campagna di crowdfunding “IO CHE CENTRO?“. Una chiamata a sostegno del Centro Antiviolenza Donna L.I.S.A. di Roma gestito dall’associazione all’interno di un locale di proprietà dell’ATER. In questo locale, recuperato, ristrutturato e valorizzato dalle stesse volontarie, dal 1997 ad oggi sono […]

    La schiavitù non è un pranzo di gala Comments
    franco.cilenti / Aprile 23, 2019 6:48 am

    Caporalato e sfruttamento lavorativo nel rapporto tra potere politico e giudiziario. Il caso della sentenza Nardò come paradigma. Cosi la legge Martina contro il caporalato potrebbe avere l’effetto di bloccare tutti i processi in corso per schiavitù cominciati prima del 2016

    La schiavitù non è un pranzo di gala

    Era il 30 luglio del 2011, tra le immense campagne al confine tra le province di Brindisi, Lecce e Taranto. Quel giorno nei pressi della masseria Boncuri, nel comune di Nardò, si levò alta la voce dei braccianti africani giunti in quel periodo da ogni parte d’Italia per la raccolta delle angurie e dei pomodori. “Sciopero ora”. Era l’urlo della […]

    L’emergenza politica che avvelena la terra Comments
    franco.cilenti / Aprile 15, 2019 7:07 am

    Sebbene l’indignazione sia massima e le ragioni che spingono all’aggiramento della Valutazione Ambientale Strategica inconfessabili quanto chiare, l’appello di Patrizia Gentilini, oncologa dell’Associazione Medici per l’ambiente, è davvero accorato: “Mi rivolgo a coloro che saranno chiamati a votare con il cuore in mano. Con che coraggio andate a manifestare insieme a Greta e poi firmate questi atti? Promuovere un’agricoltura basata sui pesticidi e le monoculture è sbagliato. Abbiamo già oltre 130 mila tonnellate di pesticidi sui suoli agricoli ed è ampiamente dimostrato che si tratta di sostanze persistenti che ritroviamo ormai ovunque. Sostanze che creano alterazioni del genoma e sono correlate a diverse patologie, autismo e danni cognitivi”. L’appello è rivolto ai deputati che martedì decideranno se dare il via libera al Decreto emergenze che, con l’articolo 8, consentirà in caso di “emergenze” di prendere anche “misure fito-sanitarie in deroga a ogni disposizione vigente”. Il caso degli ulivi del Salento mostra chiaramente come poi l’emergenza diventi la norma, la routine di avvelenamento dei suoli e delle persone e l’apertura a un modello di colture intensive e di bassa qualità. Il solito enorme business per qualcuno. “Ma lo sapete cosa state facendo?”, domanda disperata l’oncologa a chi si appresta a favorire la rovina dell’olivocoltura pugliese in barba alla salute dei cittadini, alla Costituzione e alle altre leggi esistenti. Pensavamo di aver toccato il fondo con il decreto Martina e invece no

    L’emergenza politica che avvelena la terra

     “Esprimo la più profonda preoccupazione e indignazione per quello che sta capitando. L’articolo 8 di questo decreto inficia le basi stesse del nostro diritto alla salute, all’informazione e le fondamenta della nostra Costituzione” la denuncia arriva da Patrizia Gentilini, medico oncologo, dell’Associazione Medici per l’ambiente (Isde), intervenuta venerdì 12 aprile, a Montecitorio, alla conferenza “Art. 8 Decreto Emergenze: un’emergenza da fermare”. […]

    Il clima e la sete dei palestinesi Comments
    franco.cilenti / Marzo 30, 2019 9:14 am

    Il mondo intero non può più ignorare la portata devastante delle conseguenze dei cambiamenti climatici. Non è difficile, però, immaginare dove l’urgenza di un radicale cambiamento di rotta sia più drammatica e come la gravità della situazione colpisca in modo disuguale le popolazioni di uno stesso territorio. Un caso esemplare è quello della Palestina, una delle regioni più assetate del pianeta, dove anche i contadini e i pastori sono alla disperazione e perfino le alterazioni climatiche diventano un’arma letale dell’apartheid. I rovinosi accordi di Oslo del 1993, siglati da Rabin e Arafat con la benedizione di Bill Clinton, hanno sancito, tra le molte altre indecenti ingiustizie, la concessione del controllo per 5 anni dell’80 per cento delle riserve idriche della Cisgiordania a Israele. Vent’anni dopo, malgrado l’accesso all’acqua sia diventato enormemente più difficile, quell’accordo considerato provvisorio resta in vigore. Non solo, ai Palestinesi è di fatto vietato prendere decisioni sull’acqua senza l’approvazione dello Stato ebraico. Uno dei risultati è che in Cisgiordania i 600.000 coloni illegali israeliani utilizzano sei volte più acqua di tre milioni di Palestinesi. Facile immaginare la situazione ancora peggiore dell’inferno della Striscia di Gaza, dove lo scorso anno perfino le stesse fonti israeliane hanno confermato che il 95% dell’acqua è inquinata e imbevibile

    Il clima e la sete dei palestinesi

    La sete nella Striscia di Gaza. Foto tratta da Electronic Intifada Il cambiamento climatico è una delle maggiori minacce che attualmente la vita umana deve affrontare. I suoi effetti sono globali, ad ampio raggio e diversamente distribuiti. Nonostante i palestinesi e gli israeliani vivano sullo stesso territorio geografico, i palestinesi sotto occupazione soffriranno gli effetti del cambiamento climatico in modo […]

    Raccontare la rivolta degli ulivi. Il film Comments
    franco.cilenti / Marzo 24, 2019 9:01 am

    Il movimento degli ulivi del Salento si racconta nel documentario di Andrea Pavone Coppola. Un’ora di testimonianze straordinarie per conoscere le ragioni di un assedio che doveva far vincere una guerra lampo contro i contadini ed è invece diventata una lotta, ancora apertissima, che segna un punto di non ritorno nella storia della resistenza a una modernizzazione delle campagne fatta a colpi di emergenze, ruspe, veleni e fiumi di denaro.

    Raccontare la rivolta degli ulivi. Il film

    “Se qualcuno avrà sradicato o avrà abbattuto un olivo, sia di proprietà dello Stato sia di proprietà privata, sarà giudicato dal tribunale, e se sarà riconosciuto colpevole sarà punito con la pena di morte”. Aristotele, Costituzione degli ateniesi. È passato del tempo, più di duemilatrecento anni, da quando Aristotele descriveva l’importanza che la democrazia ateniese attribuiva agli uliveti. Una distanza abissale anche […]

    8 dicembre. Da Melendugno a Torino Comments
    franco.cilenti / Dicembre 9, 2018 8:00 am

    La più grande manifestazione in trent’anni di movimento contro il TAV riafferma il No al partito trasversale di chi fa affari con grandi opere che devastano territori. Costano molto ai cittadini ma hanno una ricaduta occupazionale irrilevante. Lo schieramento Si Tav raccoglie tutte le forze responsabili di 25 anni di distruzione dei diritti sociali e del lavoro, dal PD a Forza Italia e alla Lega. La vera grande opera prioritaria in questo Paese sarebbe la messa in sicurezza di case, scuole, infrastrutture, territorio e il riassetto idrogeologico: i miliardi sull’alta velocità sono solo un favore agli speculatori e non a caso il Pd continua a stare dalla parte sbagliata della barricata. Investire miliardi previsti per la Tav nella messa in sicurezza e nelle ferrovie per i pendolari sarebbe non solo utile ma produrrebbe un numero immensamente superiore di posti di lavoro. Solo la forza della mobilitazione popolare può fermare un progetto insensato e costringere il M5S alla coerenza che Toninelli si è già rimangiata. >>> Le foto della manifestazione

    8 dicembre. Da Melendugno a Torino

    Quello che è uno dei più importanti, diffusi e vivaci movimenti in Europa, il movimento dei No Tav, con ormai trent’anni di splendida storia alla spalle (e un grande futuro davanti), ha messo in comune la sua protesta tradizionale dell’8 dicembre con diverse altre mobilitazioni nazionali e internazionali contro il disinteresse e l’ipocrisia dei potenti, governo gialloverde incluso, verso gli effetti […]

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