Torino, violenze da parte della polizia in piazza Arbarello il 28 gennaio: conferenza stampa degli studenti

(Foto di Fabrizio Maffioletti)

5 studenti, vittime delle violenze, tra cui quello – armato solo di un megafono – afferrato per la gola da un agente, hanno parlato ai microfoni.

I ragazzi hanno dichiarato che in quell’occasione hanno avviato delle interlocuzioni con i funzionari della Mobile e della Digos “senza cercare lo scontro, visto che la nostra intenzione era manifestare per la morte di un ragazzo. Non per fare attacchi alla polizia né per farci massacrare”, l’interlocuzione non c’è stata “non ci hanno fatto parlare. A quel punto è arrivata la prima carica, la prima di molte cariche”.

Nel mentre gli studenti no greenpass hanno fatto una manifestazione, sono usciti, sono arrivati in piazza Castello e non gli è successo niente, non è stato impedito loro in nessun modo di procedere nel loro corteo. Noi non c’entriamo niente con gli studenti no greenpass, noi vogliamo sicurezza, anche a livello sanitario. Noi ci dissociamo completamente da loro e dalle loro azioni, nonostante abbiano cercato d’interstarsi anche la nostra protesta. Riteniamo inaccettabile che venga schierata questa forza repressiva contro gli studenti che chiedono sicurezza”.

E’ stata una violenza inaudita non è giusto che degli studenti che scendono in piazza per la morte di un ragazzo diciottenne in stage scuola-lavoro non possano fare un corteo, trovo inaccettabile che la polizia abbia dichiarato che gli studenti siano stati i primi ad attaccare”.

“Ci sono i gruppi novax che occupano il Rettorato, che fanno cortei non autorizzati, che stanno tutti ammassati senza mascherina in piazza e non viene preso alcun provvedimento, mentre gli studenti che scendono in piazza per parlare della morte di un loro coetaneo a causa dell’alternanza scuola-lavoro si trovano questa risposta in piazza. Scenderemo anche venerdì prossimo in piazza e vogliamo un’interlocuzione con la Questura in quanto possiamo garantire un numero elevato di vaccinati. Siamo in grado di garantire mascherine e distanziamento”.

A seguito delle dichiarazioni del sindaco (Voglio una città dove non volino sempre manganelli, n.d.r.) vogliamo i fatti”.

E’ ingiusto e sbagliato che venga detto che sono i soggetti dei centri sociali ad inveire e ad aizzare gli studenti e le studentesse, perché questa è una dichiarazione falsa. Io come studentessa del Gioberti, con tante altre persone, sono scesa in piazza in piazza per rivendicare l’ingiustizia della morte di un mio coetaneo”.

“Con amici e amiche avevo portato in piazza dei gessetti, in modo da poter esprimere il dolore e il cordoglio verso una persona. Quando noi ci siamo spostati in via Bertola (via stretta, n.d.r.) per non essere nuovamente picchiati, siamo stati ancora caricati e questo è inaccettabile anche per il mantenimento della sicurezza sanitaria, ci è stata impedita la possibilità di defluire. Noi pensiamo che basti la morte di uno studente per esprimere il proprio dolore, pensiamo che basti per esprimere il proprio dissenso, la propria opinione che dev’essere garantita in un paese democratico”.

“Quando una manifestazione viene repressa in questo modo forse c’è anche del timore da parte delle istituzioni a fare emergere quelli che sono i temi della protesta. E’ dal 2016 che scendiamo in piazza contro un modello di scuola profondamente sfruttatore e normativo. E’ inaccettabile che uno studente di 18 anni muoia a causa della scuola, e questo è il tema. La causa che ci ha portato in piazza era giusta ed è giusta tutt’oggi. Continueremo a scendere nelle piazze per questo motivo. Non siamo scesi in piazza contro la polizia, ma è la polizia che è scesa in piazza contro di noi. Noi vogliamo che la mobilitazione diventi permanente. L’alternanza è una misura che ha deciso il PD. Misura che negli anni è stata resa obbligatoria. Chiunque di noi poteva essere sotto quella putrella quel giorno. I giovani vengono picchiati in piazza perché i politici hanno fatto delle scelte sbagliate sulle nostre vite”.

E’ stata annunciata la manifestazione per venerdì 4 febbraio in piazza XVIII Dicembre alle ore 10.

E’ stata anche annunciata l’occupazione del liceo Gioberti, pur nell’osservanza della continuità del pubblico servizio: “Non per manifestare contro la Preside, ma per manifestare il nostro dissenso contro l’aternanza scuola-lavoro“. Occorrerà capire se la Dirigente rispetterà il dissenso degli studenti e dichiarerà la scuola occupata.

Fuori dai microfoni i ragazzi hanno dichiarato che sono stati contattati da studenti novax che venerdì vogliono scendere in piazza “Noi ci dissociamo da questi gruppi complottisti e negazionisti. Se venerdì proveranno a scendere in piazza e a strumentalizzare la manifestazione, si dovranno assumere la responsabilità della risposta da parte degli studenti”.

Pubblichiamo il video integrale della conferenza stampa che dà l’idea della maturità, responsabilità, coscienza civile e consapevolezza politica degli studenti della nostra città. (Durata 20:59):

Fabrizio Maffioletti

1/2/2022 https://www.pressenza.com/

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