Tsipras a Palermo, “Troika accanita contro il Sud e governi fanno da assistenti”

Alexis Tsipras ha scelto Palermo per l’unico suo comizio italiano in vista delle elezioni europee di maggio. Una occasione unica che se da una parte ha caratterizzato un ben preciso “territorio” politico, “dove la società civile ha dato una risposta molto forte al malaffare”, dall’altra ha rappresentato la volata finale per il raggiungimento della “zona di sicurezza” per le 150mila firme utili alla presentazione della lista. “Non votiamo solo per il Parlamento ma per cose che riguardano le nostre vite – ha detto Tsipras -. Dobbiamo uscire dall’austerita’ e riconquistare la democrazia, la coesione sociale e i valori fondatori dell’Unione”.

“Anche a livello europeo c’è una corporazione tra il malaffare e la politica che vuole sottomettere i popoli, creata dalle banche e dalle lobby”, ha aggiunto il candidato presidente della Commissione europea creando un inedito parallelismo tra il ceto politico-burocratico che domina la cabina di regia europea e la criminalità mafiosa. Parole pronunciate nel rendere omaggio davanti all’albero Falcone, al giudice ucciso nella strage di Capaci il 23 maggio 1992. Palermo, citta’ simbolo della “lotta alla corruzione e al malaffare”, ha accolto Tsipras a braccia aperte, quindi, e in un clima di entusiasmo. Più di mille persone hanno assistito al comizio che si è concluso soltanto alle undici, dopo un intero pomeriggio passato ad incontrare persone e a visitare alcuni luoghi simbolo della lotta alla mafia.

Il parallelismo con la Sicilia e il Sud d’Italia ha la forza di un argomento “geopolitico”. “Con il Sud – ha detto Tsipras, che ha incontrato, tra gli altri, anche il sindaco di Messina Accorinti – la troika si e’ comportata come un macellaio. E i governi hanno fatto la parte degli assistenti. Ma la medicina e’ stata peggiore del male”.

E non sono pochi gli addentellati, e alcuni di questi riguardano la frammatica questione dei migranti. “Se ci sono cosi’ tante persone che vogliono venire in Europa non si fermeranno ne’ col Frontex ne’ con altre politiche oppressive”,ricorda Tsipras rispondendo ai giornalisti che gli hanno chiesto cosa pensasse delle dichiarazioni del ministro dell’Interno Angelino Alfano fatte oggi a Palermo circa il potenziamento del Frontex. “E’ un punto nero della politica europea – ha aggiunto – aver trasformato il Mediterraneo in un cimitero di anime e volere continuare ad applicare sempre le stesse politiche”.

Tsipras, uomo del Sud, lancia quindi la campagna elettorale della lista “L’altra Europa”. E lo fa leader di una sinistra che vuole riportare l’Europa ai principi di solidarieta’ e di coesione sociale dai quali e’ nata.
Il rifiuto delle politiche “barbare”, che “in Grecia hanno provocato dolore e sofferenza”, passa anche per l’Italia “avviata sulla stessa strada” da cui Tsipras si aspetta pero’ una risposta forte. E’ certo che la sua lista avra’ un buon risultato elettorale. Servira’ a segnare le differenze sia con Angela Merkel, che sogna una “Europa tedesca”, sia con Francois Hollande che dopo avere dato una “grande forza alla destra ora e’ costretto a seguire una linea di destra”. In questo il presidente francese riproduce, a suo giudizio, la scelta della socialdemocrazia europea di attuare politiche neoconservatrici condizionate dalla “corporazione delle banche e del grande capitale”.
L’alternativa? Tspiras ha in testa un modello di “Europa dei popoli” e respinge quello che chiama il “ricatto dell’uscita dei nostri Paesi dall’euro”. Ma avverte: “Restiamo nell’area comunitaria come membri paritari. Dobbiamo essere tutti uguali”.

La verita’ e’ che per Tsipras bisogna subito fermare le politiche di austerita’ per dare un ruolo alla sinistra. E questa, fa intendere, e’ una lezione per la socialdemocrazia europea che non e’ piu’ in grado di “rappresentare i gruppi sociali” di cui era prima espressione e punto di riferimento.
La Grecia e’ stata un banco di prova dell’esito di queste politiche: “Prima il partito socialdemocratico aveva il 40-42 per cento, oggi ha difficolta’ perfino a eleggere un eurodeputato”.

Fabio Sebastiani

3/4/2014 www.controlacrisi.org

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