Un amore a Hydra

Marianne Ihlen e Leonard Cohen
Foto da minimaetmoralia.it
Tamar Hodes
Scritturapura, 2021

Carissima Marianne, sono appena dietro di te, così vicino da poterti prendere per mano. Questo vecchio corpo si è arreso, proprio come il tuo, e l’avviso di sfratto arriverà da un giorno all’altro. Non ho mai dimenticato il tuo amore e la tua bellezza. Ma questo già lo sai. Non ho altro da aggiungere. Fai buon viaggio, amica mia. Ci vediamo in fondo alla strada. Amore e gratitudine.
Leonard.

Tutto cominciò con la frase di una canzone, Come over to the window, my little darling, I’d like to try to read your palm. Tutto finì con una lettera scritta a distanza.
Nessuno poteva sapere, se non Leo e Marianne, che in mezzo a questi due estremi temporali sarebbe trascorso oltre mezzo secolo. Mezzo secolo di musica e di poesia tra due persone che si erano amate, uno scorcio di tempo di un amore che sarebbe durato una vita. Per sempre.

Tamar Hodes, l’autrice di questo romanzo, prima di trasferirsi nel Regno Unito e laurearsi a Cambridge, ha vissuto a Hydra. I suoi genitori erano membri attivi della comunità di artisti e intellettuali che si formò sull’isola greca in quegli anni.
Questa comunità abbandonò l’isola con l’avvento della dittatura e con la Grecia dei Colonnelli. Prima di andarsene Leonard Cohen diede al padre dell’autrice, con cui aveva stretto amicizia, il diario che aveva tenuto in quel periodo, dove racconta l’amore per l’isola e per Marianne Ihlen.

Quando Leonard arriva a Hydra non ha ancora raggiunto i vertici della celebrità ma ha già al suo attivo un album di reading, Six Montreal Poets, (1957) e The Spice-box of Earth (1961). Sull’isola greca scriverà due romanzi, The favourite Games, (1963 e Beautiful Losers (1966), darà vita a una raccolta di poesie dal titolo Flowers for Hitler e comporrà alcune canzoni che confluiranno in Songs of Leonard Cohen (1967) e Songs from a Room (1969).

L’autrice ci conduce dentro un piccolo mondo appartato, una sorta di paradiso in terra, incontaminato, selvatico. La gente è affabile e gli artisti che arrivano da ogni parte trovano il loro luogo ideale per creare e lavorare in un aura che sa di magico, dove arte, scrittura, musica e filosofia si fondono insieme e danno lustro a questo luogo dove il mondo quotidiano resta fuori.

George Johnston, Charmian Clift, Norman Peterson e Gordon Merrick, oltre a Leonard Cohen e Marianne Ihlen sono alcuni dei personaggi che popolano Hydra con lo scopo di dare un senso alla propria vita.
Leonard Cohen giunge a Hydra stanco della vita londinese. Ha soltanto venticinque anni, sa suonare la chitarra e con tante idee e tanta creatività. Trascorre intere giornate sulla sua macchina per scrivere Olivetti, inarrestabile nella scrittura, con l’ambizione di completarsi come artista.

E qui avviene l’incontro con Marianne, bellissima. I loro sguardi si incrociano, si cercano. Entrambe dal loro primo incontro, capiscono che sono destinati ad amarsi.

Marianne è sposata, ma il suo matrimonio è finito da tempo. Ha un bambino, Axel Joachim, che porta con sé a casa di Leonard. I tre vivono insieme e Leonard si mostra pieno di attenzioni anche con il piccolo. Alle loro spalle la natura incontaminata, strade percorse da muli e serate al locale dove si beve Retsina, il vino greco che rallegra le tavolate con gli amici.

Sull’isola greca Cohen scriverà “Bird on the Wire” e “So long, Marianne”, canzoni, vere e proprie poesie che fanno conoscere la modella norvegese in tutto il mondo.
La fama di Leonard Cohen si estende, il suo nome comincia a essere noto e nel giro di pochissimo tempo viene riconosciuto da artisti apprezzati e osannato come Bob Dylan e Joni Mitchell. Le ammiratrici giungono a Hydra per incontrarlo e a quel punto Marianne capisce che Leonard presto non sarà più soltanto suo.
Marianne ne è consapevole. Così decide di lasciarlo alla sua sorte, alla sua fama, ai suoi successi e alle storie che verranno
La decisione di separarsi è accompagnata dalla decisione di lasciare l’isola al più presto. La giunta militare ha cominciato a tessere la tela sulla serena e felice comunità.

Tamar Hodes sa come attirare il lettore dentro il suo campo, lungo quel percorso dove amori, rancori, sentimenti pieni di un calore assurdo dentro il terreno di uno spazio felice, avvolto da un cielo e un mare che si fondono in un unico colore, dove odori e sapori locali sono miscelati abilmente.
L’intero romanzo è una messa all’opera di tutti questi ingredienti che trovano un perfetto punto di equilibrio
nel sentire, nel battito del cuore e nel pulsare dell’anima e non lasciano nulla di perduto.
Nessuno dei personaggi si volterà indietro a guardare quello che è stato.

Giorgio Bona

Scrittore. Collaboratore redazione di Lavoro e Salute

Versione interattiva https://www.blog-lavoroesalute.org/lavoro-e-salute-settembre-2021/
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