Un governo di estrema destra votato da una minoranza delle italiane e degli italiani

La composizione del governo Meloni smentisce il luogo comune secondo cui la destra ha una qualche ispirazione sociale e di protezione delle classi popolari. Ha tutti i difetti dei governi Berlusconi, “tecnici” e di centrosinistra ma con una dose più esplicita di xenofobia, razzismo, omofobia, sessismo e oscurantismo. Il profilo più fascistoide e reazionario con cui parlare alla pancia del paese e ad una diffusa cultura integralista e identitaria restando in piena continuità con le politiche neoliberiste.

Oltre alla sudditanza alla NATO che ne fa un gemello del governo polacco quello di Giorgia Meloni è un esecutivo che si presenta chiaramente dalla parte di Confindustria e dei ceti più ricchi e privilegiati. Esprime un programma e un progetto di società anti-costituzionale, contro le classi lavoratrici, per lo smantellamento dello stato sociale e la frammentazione territoriale, contro la scuola e la sanità pubbliche, contro le donne, contro chi è in povertà con l’eliminazione del reddito di cittadinanza, per la devastazione ambientale.

Alla nuova maggioranza già si stanno apprestando rendere omaggio le corti di personaggi e lobbies finanziarie, padronali e dell’informazione, sempre pronti ad inchinarsi fronte al potente di turno, che non disturberanno il governo perché espressione della volontà popolare. Ma la coalizione di destra non ha conquistato il voto della maggioranza delle italiane e degli italiani.

Hanno tutti quei seggi in parlamento a causa di una legge elettorale antidemocratica di cui portano la responsabilità le attuali “opposizioni parlamentari”. Per tale ragione è necessaria un’opposizione reale e popolare di sinistra antiliberista. Prepariamoci a farla nelle piazze dato che in un parlamento che in gran parte condivide la continuità con le politiche trascorse, ne vedremo ben poca.

Maurizio Acerbo

Segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

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