Vaccini anti Covid: il New York Times fa causa a Ursula von der Leyen

Ursula Von del Leyen premiata dal CEO di Pfizer Albert Bourla

Tra superficialità e ‘coda di paglia’

Il quotidiano statunitense ha chiesto l’accesso alle conversazioni con il patron della di Pfizer Albert Bourla sulla trattativa da 1,8 miliardi di euro per l’acquisto del vaccino anti Covid. La Commissione Ue: «Sono documenti effimeri, non vengono conservati». E il quotidiano, che sta dando la caccia alle sospette malversazioni della stramiliardaria azienda di casa, si arrabbia con la burocrazia di Bruxelles e porta Ursula in tribunale.

Grinta all’americana, e fumo Ue

Il New York Times ha deciso di portare la Commissione europea in tribunale per non aver reso pubblico lo scambio di messaggi tra la presidente, Ursula von der Leyen, e il ceo di Pfizer Albert Bourla sul negoziato che ha portato al maxi acquisto da 900 milioni di euro delle dosi di vaccino contro il Covid, con un’opzione per altri 900 milioni. Il quotidiano sostiene che la Commissione aveva l’obbligo di rendere pubblici i messaggi in nome della trasparenza perché potrebbero contenere informazioni utili legate a un’acquisizione per miliardi di dollari.

NYT su Big Pharma

Il NYT, spiega Adriana Pollice sul Manifesto, sta conducendo una inchiesta i profitti speculativi giocati dall’industria farmaceutica sulla vita di milioni di milioni di persone minacciate dal Covid. ‘No comment’ da parte di tutti gli interessati: dal New York Times, «Presentiamo molte richieste di accesso a documenti di interesse pubblico. Non possiamo fare commenti sull’oggetto al centro della causa». Silenzio questa volta imbarazzato, anche dalla Commissione europea.

The Guardian sulla Pfizer

Il quotidiano inglese The Guardian a febbraio dello scorso anno ha pubblicato un’inchiesta su Pfizer, l’azienda nel 2021 ha incassato circa 37 miliardi di dollari con la sola vendita del vaccino anti Covid, «uno dei prodotti più lucrativi della storia dell’umanità». Sempre nel 2021 il fatturato della casa farmaceutica Usa è raddoppiato, arrivando a 81,3 miliardi di dollari, mentre il profitto netto è stato di 22 miliardi, un consistente aumento rispetto ai 9,1 miliardi del 2020. L’anno scorso, poi, ha sfondato il tetto dei cento miliardi di ricavi.

The Guardian: «Le vendite eccezionali hanno suscitato accuse da parte degli attivisti di “affarismo pandemico”. Il gruppo Global Justice Now ha affermato che le entrate annuali di 81 miliardi erano superiori al Pil della maggior parte dei paesi e ha accusato Pfizer di “fregare i sistemi sanitari pubblici”».

Commissione poco trasparente

Ad aprile 2021 von der Leyen aveva ammesso col New York Times lo scambio di messaggi con Bourla nel corso della trattativa per l’acquisto dei vaccini, e un giornalista tedesco, Alexander Fanta di netzpolitik.org (sito tedesco specializzato in diritti digitali), aveva chiesto ufficialmente di poterli leggere. Ma da subito, il no dalla Commissione Ue. Con la commissaria alla Trasparenza Vera Jourová costretta ad inventarsi scuse più scivolose degli specchi, tipo «questi documenti effimeri e di breve durata non sono conservati e, di conseguenza, non sono in possesso dell’istituzione». Cioè non sarebbero stati registrati perché il regolamento in materia non lo prevede.

Scuse fragili e doveri violati

‘Spiegazione’ col sapore della presa in giro, tanto da far muovere la mediatrice europea europea Emily O’Reilly, la persone che indaga sulle denunce contro istituzioni, organi, uffici e agenzie Ue che a gennaio dell’anno scorso ha accusato: «Il modo limitato in cui la richiesta di accesso pubblico è stata trattata ci dice che non venne fatto nessun tentativo di capire se esistesse alcun messaggio». Nessun tentativo reale per cercare quei messaggi. Semplice arroganza o qualcosa da nascondere? In quanto poi alla «natura effimera dei messaggi» (come le comunicazioni via whatsapp), secondo O’Reilly se «concernono una questione relativa alle politiche, le attività e le decisioni che ricadono nella sfera di responsabilità delle istituzioni vanno registrati».

Ma dall’esecutivo europeo nessun passo indietro: «La Commissione ritiene di non aver trattato la richiesta in modo ‘limitato’ e può confermare che la ricerca intrapresa dal Gabinetto del Presidente per i messaggi di testo pertinenti alla richiesta di accesso ai documenti non ha prodotto risultati».

New York Times, Guardian, Bildt

Il quotidiano tedesco Bild aveva presentato un’analoga richiesta di accesso ai documenti sul negoziato dell’Ue con Pfizer e Astrazeneca ottenendo materiale, inclusa la corrispondenza e-mail, ma a partire da giugno 2020. Ma nessuna informazione sui precedenti contatti di von der Leyen con il ceo Bourla, con lo stesso risultato ottenuto dai quotidiani americano e britannico.

15/2/2023 https://www.remocontro.it/

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