Venezuela: Uno sguardo settimanale


È inevitabile arrivare alla fine di questo mese senza pensare agli inizi di anni recenti, nei quali l’isteria dell’opposizione intossicava l’ambiente politico; restano nel passato, per ora, gli appelli incendiari di un’opposizione che passa di fallimento in fallimento, nel tentativo di piegare il regime, per dirla con le loro parole, restano nel passato le promesse per allocchi di un destino imminente, senza il chavismo.

Abbiamo concluso il primo mese di questo 2021 con un’Assemblea Nazionale che scalda i motori e sviluppa una dinamica per recuperare il tempo perduto e, per questo, le azioni che si portano avanti cercano di contribuire a sgombrare il passo per la ripresa economica, con una maggiore partecipazione dei privati e, a questo scopo, il dialogo è la formula per progredire.

In questi quasi trenta giorni una Commissione Speciale inizia le indagini per determinare i fatti irregolari nei quali sono coinvolti deputati della scorsa legislatura; questa commissione deve rendere conto al Paese della portata dei danni che tali fatti hanno causato alla Repubblica ed esortare il potere giudiziario ad avviare i dovuti procedimenti. In particolare, c’è attenzione sui negoziati condotti da questa opposizione per condonare parzialmente un debito alla Repubblica del Paraguay.

Oggi la destra recalcitrante è sempre più screditata e, peggio, è ancora lontana dal toccare il fondo; la si vede disorientata, in attesa di una rotta da seguire fornita dall’amministrazione Biden che ha problemi più importanti del Venezuela; intanto, dall’altra parte dell’Oceano Atlantico, l’Unione Europea cerca, senza dare nell’occhio, di uscire dal fallimento causato dal riconoscere una presidenza ad interim fraudolenta e fa appello a una “soluzione attraverso il dialogo”.

Nel chavismo si cerca di serrare le fila per consolidare un blocco più monolitico in vista delle prossime elezioni, quelle per scegliere governatori e sindaci, votazioni alle quali, sorprendentemente, la fazione del partito d’opposizione Acción Democrática, che non ha finora accettato il dialogo, è disposta a partecipare.

Dal punto di vista economico, il panorama non migliora molto, visto che dall’inizio dell’anno la nostra moneta ha perso il 60% del suo valore rispetto al dollaro e questo continua a premere senza pietà sulle famiglie dei lavoratori; un gennaio pacifico per quanto riguarda la politica, ma per l’economia non c’è tregua.

Andiamo ora a commentare i fatti dell’ultima settimana.

Continuano le tensioni generate dal contenzioso di confine con la Guyana.
Nel quadro dell’aumento delle tensioni diplomatiche con il governo della Repubblica Cooperativa della Guyana, la Forza Armata Nazionale Bolivariana ha intensificato il pattugliamento nelle acque sotto giurisdizione venezuelana prossime alla zona contesa e il risultato, finora, è consistito nel fermo di tre pescherecci che stavano operando illegalmente in acque venezuelane; informati dei primi due fermi, il governo della Repubblica Cooperativa della Guyana e la Comunità del Caribe si sono pronunciati contro tale azione; in proposito, il Ministero degli Esteri venezuelano ha ribadito la legittimità delle azioni della Forza Armata Nazionale Bolivariana e invitato la Comunità del Caribe a non associarsi alla posizione della Guyana.

Ricordiamo che la Repubblica Cooperativa della Guyana si è rivolta alla Corte Internazionale di Giustizia affinché tale ente si dichiari competente per la risoluzione della disputa sul confine, abbandonando così la via bilaterale finora prevalente. Tra le altre risposte, il governo bolivariano ha avviato consultazioni con tutti i settori della vita politica nazionale mediante la formazione della Commissione Presidenziale per la Difesa del Territorio dell’Esequibo, allo scopo di individuare azioni che consentano alla Repubblica di progredire nella reclamazione della sovranità sul territorio dell’Esequibo.

Inoltre, nell’Assemblea Nazionale è attiva la Commissione Speciale di Difesa del Territorio della Guyana Esequiba e per la Sovranità Territoriale, commissione che cerca di insistere sul dialogo diretto tra Venezuela e Guyana per risolvere la controversia sull’Esequibo in accordo con quanto stabilito dall’Accordo di Ginevra del 1966.

L’Assemblea Nazionale cerca di promuovere il dialogo nazionale.

L’Assemblea Nazionale si è proposta di agire a livello nazionale per la promozione del dialogo tra attori politici, economici e sociali in Venezuela allo scopo di giungere ad accordi che consentano la riattivazione dell’economia venezuelana; a questo proposito, l’evento più rilevante di quest’ultima settimana è stato una riunione con la principale associazione di imprenditori del Paese, Federcamaras.

Questa dinamica si sviluppa in un contesto nel quale il settore più recalcitrante dell’opposizione venezuelana sta perdendo appoggi internazionali; questa settimana le cancellerie tedesca e dominicana hanno annunciato che non riconoscono più Juan Guaidó come presidente incaricato e l’Unione Europea, per voce del suo cancelliere Josep Borrel, aveva già cambiato atteggiamento rispetto a questo oppositore del chavismo.

Parallelamente, all’interno, sta nascendo una dinamica che vede più attori politici dell’opposizione disposti al dialogo, come Henrique Capriles Radonski, il quale ha dichiarato che, in questo momento, è necessaria una soluzione negoziata.

Tornando alla dinamica legislativa, sottolineiamo che l’Assemblea Nazionale ha approvato un accordo di appoggio alla candidatura del Contingente Internazionale di Medici Specializzati in Situazioni di Disastro e Gravi Epidemie Henry Reeve al Premio Nobel per la Pace per la sua opera umanitaria, specialmente durante la pandemia del Covid-19.

La lotta contro il Covid-19 e un contributo dal Venezuela.

Fin dallo scorso anno il governo bolivariano ha annunciato che, come parte del contributo del Venezuela alla lotta contro il Covid-19 si stanno conducendo studi per elaborare medicinali per il trattamento e la prevenzione del contagio; domenica scorsa il presidente Nicolás Maduro ha comunicato che il farmaco denominato Carvativir dispone ufficialmente del permesso sanitario e che sarà distribuito gratuitamente.

Dal Diario Ciudad Caracas “Il Carvativir è un inibitore della proteasi principale dell’agente SARS-CoV-2 (Mpro) e il suo componente attivo è riconosciuto come sicuro e innocuo per il consumo umano dalla Food and Drugs Administration degli USA, classificato nella categoria IV di tossicità (non tossico) dall’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente statunitense ed è indicato per il trattamento della malattia per Covid-19 in adulti e adolescenti asintomatici o con polmonite che richiede ossigeno supplementare”.

Riguardo gli indicatori epidemiologici, il presidente Nicolás Maduro domenica scorsa ha presentato un bilancio con il quale ha informato dell’aumento di casi attivi nel mese di gennaio, con oltre 6.000 pazienti per la maggior parte asintomatici. Inoltre, chi segue questi indicatori, può affermare che è aumentato significativamente anche il numero dei decessi giornalieri, con una media superiore a sei. Al momento, in funzione dello schema 7 x 7, questa settimana si applicano restrizioni per alcune attività economiche.

Brevi:

  • La relatrice speciale dell’ONU sull’impatto negativo delle misure coercitive unilaterali sui diritti umani, Alena Douhan, è giunta sabato scorso nella Repubblica Bolivariana del Venezuela per una visita ufficiale che durerà fino al 12 febbraio.
  • Yacsy Alexandra Álvarez Mirabal, una cittadina colombiana che la procura di quel Paese accusa di avere appoggiato il latitante militare venezuelano Cliver Alcalá nell’addestramento e finanziamento del gruppo di ex militari e mercenari in territorio colombiano sfociato poi nel fallito piano terrorista “Operación Gedeón”, ha denunciato le autorità del Governo di Iván Duque per averla utilizzata per coprire la trama del colpo di stato che si voleva mettere in atto contro il presidente venezolano Nicolás Maduro Moros.
  • Ad Alex Saab, uno degli alleati nel settore privato del governo bolivariano che sta affrontando una richiesta di estradizione verso gli Stati Uniti d’America, sono stati concessi gli arresti domiciliari per motivi di salute da parte della Giustizia di Capo Verde.
  • Sulla frontiera tra Peru ed Ecuador sono aumentate le tensioni a causa del fatto che l’esecutivo peruviano ha militarizzato il confine impedendo la mobilità di Venezuelane e Venezuelani che costituiscono uno dei gruppi più presenti nella regione.

Jesús A. Rondón
Traduzione per Lavoro e Salute a cura di Gorri

2/2/2021

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