Venezuela: Uno sguardo settimanale


Come prevedevamo la settimana scorsa, le vacanze di carnevale hanno rallentato l’attività politica del Paese; l’Assemblea Nazionale, istituzione che ha segnato il ritmo della dinamica politica, ha calato l’intensità del suo lavoro, cedendo il passo al presidente Maduro nel protagonismo, come vedremo nelle brevi. Le novità sono state l’inusitata mobilità delle persone sul territorio nazionale per le festività del carnevale e l’inizio dell’immunizzazione contro il Covid-19 mediante il vaccino Sputnik V. chiudiamo con un commento sulla dinamica sudamericana riguardo il tema delle migrazioni dei Venezuelani e delle Venezuelane.

Il carnevale in pandemia e l’inizio delle vaccinazioni con lo Sputnik V.
Il governo bolivariano sta implementando la strategia 7 x 7, che significa autorizzare attività diverse da quelle essenziali ogni sette giorni, ma in questa occasione si è trattato di quindici giorni, coincidendo con le vacanze di carnevale. Le autorità nazionali comunicano che si sono registrati spostamenti da parte di 2,7 milioni di persone, delle quali circa il 90% ha utilizzato mezzi privati e quasi il 50% si è diretto verso località costiere per godere delle spiagge; è la prima volta da quando è stato decretato lo stato d’emergenza, quasi un anno fa, che si registra una mobilità così elevata e concentrata nel tempo. Questi spostamenti hanno beneficiato il settore del turismo e i servizi a esso associati che, in questa pandemia, sono stati tra i più colpiti.

Sempre in questa settimana è stato rilevante l’inizio delle vaccinazioni con lo Sputnik V; giovedì scorso le autorità del governo bolivariano hanno annunciato la prima vaccinazione e il dispiegamento su tutto il territorio di un dispositivo che, in questa prima fase, riguarderà il personale sanitario in prima linea nella lotta alla pandemia e il personale governativo considerato strategico. Le autorità venezuelane hanno dichiarato che prevedono di vaccinare il 70% della popolazione entro la fine dell’anno.

I vaccini consegnati sono quelli sviluppati dal Centro Gamaleya, con il quale sono state concordate forniture per dieci milioni di dosi, mentre attraverso il meccanismo del COVAX sono stati prenotati circa due milioni di vaccini addizionali provenienti da altri laboratori ma, affinché possano essere consegnati è necessario pagarli in anticipo e, a questo scopo, sono in corso diversi negoziati tra attori dell’opposizione venezuelana che mantengono illegalmente sequestrati fondi e beni della Repubblica, l’Organizzazione Panamericana per la Salute (OPS) / Organizzazione Mondiale per la Sanità e il governo bolivariano; rappresenti della OPS nel Paese hanno comunicato che i negoziati progrediscono.

Fino allo scorso sabato, le autorità sanitarie venezuelane avevano diagnosticato un totale di 135.000 casi di Covid-19, dei quali il 94% è guarito; pertanto vi sono 6.693 casi attivi e si registrano 1.312 persone decedute a causa del virus. Nelle ultime settimane la media dei casi è rimasta stabile e ora bisognerà verificare se gli spostamenti di questi giorni incideranno sugli indicatori epidemiologici.

L’attuale controversa questione dei migranti nella regione sudamericana.

La questione dei migranti inizia a presentare espressioni di un nuovo tenore, che stanno evidenziando cambiamenti nelle relazioni tra gli attori politici nella regione; vediamone alcune, a partire dalle dichiarazioni del cancelliere cileno Andres Allamand che conferma la posizione del suo Paese di perseguire i migranti che dovessero entrarvi in maniera irregolare e, con ciò, risponde alle obiezioni avanzate dall’opposizione venezuelana al governo di Piñera dopo l’espulsione di oltre cento Venezuelani. Felipe González Morales, relatore speciale delle Nazioni Unite per i Diritti Umani dei migranti, invece, ha indicato che nessun Paese può espellere discrezionalmente i migranti.

Per contro, il presidente Maduro ha espresso la sua opinione rispetto alla concessione di uno status di protezione temporanea a Venezuelani e Venezuelane che si trovano in Colombia, affermando che si tratta di una misura mediante la quale Ivan Duque cerca di ingraziarsi la nuova amministrazione di Joe Biden, disponendo della collaborazione di Filippo Grandi, dell’UNHCR; Grandi e i rapporti dell’UNHCR evitano di utilizzare le categorie stabilite dalla legislazione internazionale e, sistematicamente, comparano la situazione siriana con quella venezuelana. Il presidente Maduro ha ricordato che il Venezuela ha nazionalizzato oltre sei milioni di Colombiani e Colombiane che fuggivano dalla violenza generata dal conflitto che devasta tale Paese.

Questa settimana ha fatto notizia anche la conversazione telefonica tra il Segretario di Stato una visita della ministra spagnola Laya in Colombia, dove il focus dell’agenda è la migrazione venezuelana, nel corso della quale è prevista anche una visita sulla frontiera tra Colombia e Venezuela.
Concludiamo riferendo che le autorità di Trinidad e Tobago hanno comunicato che vaccineranno i migranti nel loro territorio, indipendentemente dalla loro situazione legale, il che include Venezuelani e Venezuelane.

Brevi:

  • L’oppositore Timoteo Zambrano, presidente della commissione esteri dell’Assemblea Nazionale ha chiesto alla relatrice dell’ONU di consegnare il suo rapporto preliminare, elaborato nel corso della sua visita in Venezuela, alla Corte Penale Internazionale.
  • Il Ministro degli Esteri venezuelano, Jorge Arreaza, ha comunicato che il nostro Paese continua a fornire ossigeno alle autorità degli Stati brasiliani di Amazonas e Roraima per fronteggiare la crisi sanitaria del Covid-19.
  • Il presidente Maduro ha creato la Sovrintendenza Nazionale Antidroga, un nuovo organo che incrementerà la lotta al narcotraffico in Venezuela; ha spiegato che “la Colombia produce il 70% della cocaina mondiale e di questa, l’87% esce dal Paese via mare, dall’Oceano Pacifico. Il Venezuela subisce il passaggio dell’8% del traffico di droga dalla Colombia, che tenta di passare attraverso il territorio nazionale via mare, via terra o in aereo”.
  • Il presidente de la Repubblica, Nicolás Maduro, ha annunciato mercoledì scorso che il suo governo mantiene le richieste di dialogo con gli Stati Uniti. “Spero in una rettifica radicale del governo USA rispetto alle sanzioni, nel frattempo noi continuiamo a essere disponibili al dialogo”; il presidente ha anche informato circa conversazioni in corso e della necessità di discrezione per favorire il raggiungimento di accordi.
  • Il presidente Maduro ha manifestato il suo appoggio alla proposta di eleggere sindaci e governatori e, in seguito, i consigli legislativi statali e i consigli municipali; intanto, nell’opposizione al chavismo sono maggioranza gli attori che si mostrano determinati a partecipare, compresi coloro che fanno parte della prima linea d’appoggio a Juan Guaido.
  • A un anno dalla decretazione dello stato d’emergenza nel settore petrolifero, facendo un bilancio di questo periodo il presidente Maduro ha lanciato un appello agli investitori stranieri in questo settore e manifestato l’intenzione di aumentare la produzione petrolifera a un milione e mezzo di barili al giorno; inoltre, ha firmato il contratto collettivo per i lavoratori e le lavoratrici dell’industria petrolifera. Parallelamente, la Commissione per la Revisione dei Conti dell’Assemblea Nazionale sta gestendo l’estradizione di Rafael Ramírez, ex presidente dell’impresa statale petrolifera.
  • Questa settimana si sono compiuti cinquantacinque anni dalla firma dell’Accordo di Ginevra, meccanismo mediante il quale la Repubblica Cooperativa della Guyana e l’allora Repubblica del Venezuela si impegnavano a una soluzione bilaterale della disputa di confine; oggi, la Guyana chiede altri meccanismi, mentre il Venezuela conferma il suo impegno rispetto a quell’accordo.

Di Jesús A. Rondón
Traduzione per Lavoro e Salute a cura di Gorri

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23/2/2021

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