Venezuela: Uno sguardo settimanale


Joe Biden disvela in maniera estremamente chiara il suo orientamento rispetto al trattamento del Venezuela e sceglie di mantenere la linea dei suoi predecessori (Obama e Trump), il che è in sintonia con la posizione europea che parla falsamente di dialogo. Da questa notizia si deduce che si continuerà sulla via dell’ingerenza e della coercizione per forzare un cambiamento dei rapporti di forza politica in Venezuela. Nel frattempo, nella regione si continua a constatare un trattamento differenziato rispetto alla mobilità di cittadini e cittadine venezuelani migranti, poiché questi si sono visti severamente danneggiati nelle loro condizioni di vita a causa dell’implementazione delle misure coercitive unilaterali contro il Venezuela. Sul piano interno, si prosegue con le vaccinazioni: è stato annunciato che si inizierà a somministrare il vaccino di origine cinese SinoPharm e, inoltre, ci si attende una maggiore vigilanza sul rispetto delle restrizioni, a causa dell’individuazione della variante brasiliana. Infine, un commento sul nuovo percorso elettorale.

Il Venezuela continua a essere “una minaccia inusuale e straordinaria” per gli USA.

La nuova amministrazione dell’esecutivo negli Stati Uniti d’America si è presa il suo tempo per occuparsi della complessa situazione interna; in altre parole, dà priorità all’ordine interno per poi occuparsi delle questioni non prioritarie della sua agenda estera. Dopo settimane di ipotesi e speculazioni, Joe Biden rende pubblica la sua posizione rispetto al Venezuela che, in essenza, non cambia rispetto a quella dei suoi predecessori; questa settimana è stato prorogato per un altro anno l’ordine esecutivo 13692, originariamente emesso da Obama e ratificato da Trump. Secondo Biden, il nostro Paese “non è migliorato” e “continua a rappresentare una minaccia inusuale e straordinaria per la sicurezza nazionale e la politica estera degli USA”.

La firma dell’ordine esecutivo arriva dopo una settimana di riunioni tra un gruppo di oppositori al chavismo (di venticinque partiti) con diverse istanze statunitensi, tra le quali l’Ufficio per le Questioni dell’Emisfero Occidentale del Dipartimento di Stato, l’Ufficio per la Democrazia, i Diritti Umani e il Lavoro del Dipartimento di Stato, l’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID) e la squadra della Sicurezza Nazionale della Casa Bianca; l’anfitrione di questa giornata è stato James Story, ambasciatore statunitense per il Venezuela che opera da Bogotà dove, secondo sue dichiarazioni, le opposizioni sono state sondate affinché invochino la dottrina di ingerenza della “responsabilità di proteggere”, che giustificherebbe una linea dura contro il chavismo con la scusa della protezione umanitaria.

Le reazioni dal Venezuela non si sono fatte attendere, quindi il governo bolivariano e gli attori politici interni al chavismo hanno definito illegale l’ordine esecutivo e denunciano, ancora una volta, che questa posizione permetterà l’incremento di misure coercitive unilaterali, il che aggraverà le cause per le quali le condizioni di vita dei Venezuelani e delle Venezuelane si deterioreranno a maggiore velocità.

Questa misura dell’esecutivo statunitense giunge nella stessa settimana nella quale la rappresentante dell’Unione Europea abbandona discretamente il Paese, dopo essere stata dichiarata persona non grata, a causa della misura assunta dal blocco europeo contro diciannove Venezuelani e Venezuelane che operano come attori istituzionali e politici del chavismo e dell’opposizione; a proposito della contromisura del governo venezuelano, il Gruppo di Contatto Internazionale per il Venezuela, promosso dall’Unione Europea, ha manifestato la sua contrarietà, ritenendola contraria al dialogo: bisognerebbe chiedersi se stabilire misure contro attori politici venezuelani contribuisca al dialogo… Inoltre, il governo del Regno di Spagna ha convocato l’incaricato d’affari del Venezuela a Madrid, Mauricio Rodríguez Gelferstein, per comunicargli la “delusione” della Spagna per l’espulsione della rappresentante della UE in Venezuela e per le dichiarazioni del presidente Nicolás Maduro, che ha contestato il trattamento della questione dell’emigrazione venezuelana da parte della ministra degli esteri Arancha González Laya, durante la sua visita in Colombia e ha ordinato la revisione di tutte le riunioni con questo Paese.

Il cammino verso le elezioni di governatori e sindaci.

Uno dei passi chiave su questo percorso è la nomina di un nuovo Consiglio Nazionale Elettorale, per il quale si sono candidate 114 persone che sono in fase di valutazione da parte della commissione parlamentare istituita a tale scopo presso l’Assemblea Nazionale.

Nel frattempo, tutti i movimenti politici, sia del chavismo, sia dell’opposizione, guardano al fatto che quest’anno si terranno le elezioni per governatori di Stato (province) e per i sindaci; il presidente Maduro, che presiede il Partido Socialista Unido de Venezuela, ha chiesto che si stabilisca il meccanismo interno attraverso il quale definire le candidature di questa organizzazione, mentre sul versante dell’opposizione i dirigenti politici stanno portando avanti colloqui per raggiungere accordi utili per le diverse parti. La novità è che, ora, le organizzazioni che appoggiano Juan Guaido e che l’anno scorso si sono rifiutate di partecipare alle elezioni parlamentari, sono disposte a prendere parte alla contesa elettorale e, per questo, stanno valutando le opzioni a loro disposizione.

Arrivano i vaccini dalla Cina e si diagnosticano i primi casi di “variante brasiliana”.

Le autorità venezuelane hanno comunicato l’arrivo di cinquecentomila dosi del vaccino sviluppato da Sinopharm nella Repubblica Popolare Cinese, oltre all’arrivo della seconda dose dei primi centomila vaccini Sputnik V; inoltre, il presidente Maduro ha detto che le prime cominceranno a essere somministrate questa settimana, mentre dei secondi sono già state somministrate settantamila dosi al personale sanitario e a quello governativo considerato strategico, categoria che comprende lo stesso presidente Maduro. Ora, si attende che siano rapidamente vaccinati gli insegnanti del sistema scolastico nazionale. Riguardo il meccanismo Covax, per ora non è previsto l’arrivo del vaccino prodotto da AstraZeneca (non ancora autorizzato dall’autorità sanitaria nazionale), perché deve essere pagato in anticipo e questo impegno è attualmente in discussione con rappresentanti di Juan Guaido che, illegalmente, amministra fondi della Repubblica all’estero.

Il presidente Maduro ha annunciato che in diverse parti del Paese sono stati individuati casi di Covid-19 della variante brasiliana dimostratasi più aggressiva e, per questo, è stata ordinata una vigilanza estrema sul rispetto delle restrizioni previste per la settimana in corso, oltre alla sospensione di tutte le attività di massa previste per la Giornata Internazionale della Donna. Se continuasse ad aumentare la diffusione del contagio di questa variante, la ripresa delle lezioni in presenza prevista per il mese prossimo potrebbe essere compromessa.

La vicepresidente Delcy Rodriguez comunica che, al 7 marzo, si registrano 6.560 casi attivi, che rappresentano il 6% di tutti i 142.338 casi individuati. La metà dei casi attivi è concentrata nell’area della capitale e nella vicina località di La Guaira, pertanto si attende l’implementazione di un piano speciale in questa regione.

Sulla mobilità dei Venezuelani e delle Venezuelane nella regione.

Il presidente colombiano Ivan Duque ha firmato il decreto per lo “status di protezione temporanea ai migranti venezuelani” che permette loro di “transitare” in Colombia e concede loro un termine “di dieci anni per acquisire un visto di residenza”; secondo Migración Colombia il provvedimento assisterà circa mezzo milione di Venezuelani e Venezuelane che si trovano o sono in transito nel Paese.

Al contrario, il governo di Trinidad e Tobago ha annunciato che i Venezuelani e le Venezuelane dovranno avere un visto per entrare nel Paese; le autorità di questo Paese stimano che sul loro territorio si trovino circa sessantamila Venezuelani e Venezuelane, per i quali è stato istituito un registro al fine di iniziare il processo di regolarizzazione della loro condizione migratoria.

Su questa materia, il governo del Venezuela mantiene operativo e in espansione il programma “Ritorno in Patria”, che assiste i cittadini e le cittadine che si trovano in situazione di vulnerabilità all’estero e che desiderino tornare nel Paese; a questo scopo hanno a disposizione ambasciate e consolati. L’impatto della pandemia nei paesi ricettori di migranti venezuelani nella regione ha ridotto le possibilità di inserimento lavorativo, il che li espone alla precarizzazione e alla povertà, senza assistenza statale a causa della loro condizione migratoria irregolare.

Brevi:

  • Alex Saab, riconosciuto dal Venezuela come Inviato Speciale in una Missione Speciale umanitaria in Iran ha dichiarato all’agenzia stampa spagnola EFE che se fosse estradato verso gli Stati Uniti d’America “non collaborerebbe” e ha ribadito “Non ho commesso alcun delitto”.
  • Tre Venezuelani sotto accusa in Colombia hanno riconosciuto il loro ruolo, a fianco del contractor dell’opposizione venezuelana Jordan Goudreau, nell’organizzazione di un gruppo paramilitare con disertori venezuelani, il cui proposito era intraprendere azioni violente sul territorio nazionale tendenti a destituire il presidente Maduro.
  • La Cancelleria venezuelana ha smentito le accuse del governo della Guyana rispetto alla presunta incursione nel suo spazio aereo da parte dell’aeronautica militare venezuelana; il Venezuela ribadisce che le operazioni di pattugliamento delle frontiere sono regolari e strettamente circoscritte al territorio venezuelano.

Di Jesús A. Rondón
Traduzione per Lavoro e Salute a cura di Gorri

10/3/2021

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