Venezuela: Uno sguardo settimanale


Il Venezuela vivrà un’altra Settimana Santa in quarantena radicale, il che comporta la sospensione delle cerimonie religiose in presenza oltre che degli abituali spostamenti per questi giorni festivi; intanto, lo Stato affronta i recenti fatti violenti alla frontiera meridionale, con la Colombia, che hanno provocato un paio di morti, molti arresti e centinaia di sfollati. Commenteremo questi temi degli ultimi giorni nel nostro Paese e daremo alcune brevi.

Violenza alla frontiera meridionale del Venezuela.

Poco più di una settimana fa si sono verificati scontri tra membri della Forza Armata Nazionale Bolivariana e appartenenti a gruppi irregolari colombiani nella zona di frontiera meridionale dello Stato di Apure. Il bilancio degli scontri è di alcuni militari morti, diversi arrestati, attualmente sotto processo presso i tribunali militari, diversi feriti e centinaia di sfollati per timore di nuovi combattimenti.

I responsabili di queste azioni violente sono entrati in territorio venezuelano dalla Colombia e sono stati identificati come una frazione dissidente delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (Farc-EP) che ha deciso di non aderire al processo di pace; questi gruppi hanno compiuto attentati contro strutture governative civili, parte del sistema elettrico nazionale e contro lavoratori dello stesso.

Il presidente Maduro ha denunciato che questi gruppi operano dalla Colombia, senza che lo Stato di tale territorio intervenga e che le loro azioni sono orientate da servizi di intelligence (statunitensi e colombiani) per contribuire alla strategia di destabilizzazione in Venezuela; come risposta, lo Stato venezuelano, mediante la Forza Armata Nazionale Bolivariana ha attivato un’operazione denominata “Scudo Bolivariano” alla quale hanno preso parte anche gruppi tattici nella Polizia Nazionale Bolivariana.

Di questa azione hanno approfittato l’opposizione venezuelana, i media e le imprese della comunicazione ad essa associati per diffondere l’idea che vi siano state violazioni dei diritti umani nel corso delle operazioni dello Stato venezuelano volte a ripristinare la sicurezza nella zona; si è sovradimensionato il numero degli sfollati tra gli abitanti della zona, sulla frontiera con la Colombia, un fenomeno molto comune nel Paese vicino che ora si tenta di importare in Venezuela.

Il collega sociologo Leopoldo Puchi, alcune settimane fa, avvertiva che a fronte dell’evidente fallimento della strategia degli Stati Uniti, il copione dei loro alleati regionali e dei settori dell’opposizione che non hanno preso parte alla dinamica democratica si orienterà verso la promozione di eventi che presentino il Venezuela come una minaccia per la regione e, in questo senso, si possono comprendere anche le tensioni con la Repubblica Cooperativa della Guyana, con Trinidad y Tobago e ora, nuovamente, con la Colombia.

Settimana Santa in quarantena radicale.

Il governo bolivariano mantiene in vigore la quarantena stretta per quindici giorni, compresi i giorni festivi della Settimana Santa. Non sono autorizzati i raduni per le celebrazioni religiose di questi giorni (pertanto queste si svolgeranno on line) e la mobilità tra città è limitata alle attività considerate essenziali. Nel suo bilancio settimanale, il presidente Maduro ha annunciato che si sta valutando di modificare i tempi di flessibilizzazione, il che comporterebbe l’aumento a quattordici dei giorni con restrizioni e la riduzione a soli sette di quelli nei quali sarebbero autorizzate le attività non essenziali.

Facebook ha comunicato di avere bloccato l’account del presidente Maduro perché, secondo i suoi criteri, egli avrebbe violato le sue politiche informative relative al Covid-19, promuovendo un medicamento la cui efficacia contro la malattia non sarebbe provata. Il presidente Maduro ha annunciato che lo Stato venezuelano distribuisce gratuitamente un medicamento denominato Carvativir, un derivato della pianta del timo, i cui effetti secondo le sue parole sono miracolosi, poiché neutralizzano il virus senza effetti collaterali. Le autorità sanitarie nazionali comunicano che in centri governativi sono in corso ricerche che confermano le qualità di questo medicamento e che i risultati sono stati comunicati all’Organizzazione Mondiale della Sanità e all’Organizzazione Panamericana della Sanità.

La vicepresidente esecutiva della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Delcy Rodríguez, si è riunita on line con il Direttore Generale dell’OMS, Tedros Adhanom e con la con la Direttrice dell’Organizzazione Panamericana della Sanità, Clarissa Etienne; in questo incontro si è discusso della possibilità che il Venezuela abbia accesso ai vaccini contro il Covid-19 attraverso il meccanismo del COVAX. Ricordiamo che tale questione è oggetto di tensioni, poiché l’opposizione venezuelana che ha sequestrato fondi della Repubblica si è rifiutata di sbloccarli per consentire i pagamenti necessari, fatto al quale si aggiunge il rifiuto del governo bolivariano di autorizzare il vaccino di Astra Zeneca, dati i recenti incidenti nella sua somministrazione.

Sempre riguardo la questione dei vaccini, l’organizzazione padronale Federación de Cámaras y Asociación de Comercio y Producción de Venezuela (Fedecámaras) ha presentato una proposta al governo bolivariano per un programma di vaccinazioni contro il Covid-19 per lavoratrici, lavoratori e loro famigliari; se il programma fosse approvato, Fedecámaras prevede di importare, immagazzinare e distribuire sei milioni di dosi mediante una rete di cento centri di salute privati e di offrirne il 20% per settori definiti dal governo nazionale. Questa organizzazione ha recentemente accettato gli inviti al dialogo avanzati dall’Assemblea Nazionale, ma ha anche portato avanti una ferrea linea di opposizione e, con questa proposta, mira a privatizzare la distribuzione del vaccino, inoltre non spiega da dove proverrebbero le risorse per l’acquisizione dello stesso.

Il Venezuela e le ricorrenti battaglie diplomatiche:

Il terreno diplomatico è uno degli scenari nei quali si osserva maggiore attività rispetto al Venezuela, poiché si tenta costantemente di minimizzare e colpire la posizione di sovranità, promozione della pace e il multilateralismo promossi dal governo bolivariano, il tutto accompagnato da costanti aggressioni contro il Paese; a questo proposito commentiamo brevemente alcuni avvenimenti degli ultimi giorni.

La segretaria di Stato spagnola per le Questioni Estere per l’America Latina e i Caraibi, Cristina Gallach, ha allungato il suo viaggio nell’emisfero ed è giunta a Caracas per incontrare rappresentanti del governo bolivariano e dell’opposizione, con l’obbiettivo di appoggiare il dialogo per uscire dalla crisi, secondo quanto dichiara il governo del Regno di Spagna.

Il governo della Repubblica Bolivariana del Venezuela ha denunciato gli Stati Uniti d’America dall’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) per l’imposizione di misure coercitive unilaterali che non rispettano le norme internazionali sul commercio; questa iniziativa diplomatica del Venezuela ha provocato una situazione inusuale che ha obbligato a sospendere la sessione di questo organismo, stravolgendo tutta l’agenda prevista.

Il Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU ha approvato la risoluzione sull’impatto negativo delle azioni unilaterali, arbitrarie e illegali imposte dal governo degli USA contro il Venezuela, ce comportano un blocco economico, commerciale e finanziario che colpisce la capacità dello Stato venezuelano di assicurare il godimento di diritti alla sua popolazione; questa risoluzione, presentata dal Venezuela, è stata approvata con 38 voti a favore, 15 contrari e 2 astensioni, tra le quali è stata eclatante quella degli Stati Uniti Messicani.

Il governo della Repubblica Argentina, guidato da Alberto Fernández, ha comunicato attraverso la sua cancelleria che abbandona il Gruppo di Lima, una coalizione di governi che mirano a forzare un cambiamento di governo incostituzionale in Venezuela, sotto gli auspici dell’Organizzazione ne degli Stati Americani; mentre nel comunicato si sostiene che “le sanzioni hanno colpito il godimento dei diritti umani della popolazione venezuelana, secondo quanto consta nel rapporto della Relatrice Speciale”, il cancelliere argentino Felipe Solá precisa la posizione dichiarando: “Comunichiamo al Dipartimento di Stato (statunitense) che non vi sono stati cambiamenti nella relazione con il Venezuela”. Il fatto che l’Argentina abbia abbandonato il Gruppo di Lima, danneggia la strategia contro il Venezuela nella regione, tuttavia bisogna attendere i prossimi passi per identificare con maggiore chiarezza l’orientamento rispetto al Venezuela.

L’esecutivo brasiliano ha ordinato di lasciare il Paese a una trentina di funzionari diplomatici venezuelani che hanno reso possibile il coordinamento con i governi regionali e locali per fare arrivare le forniture di ossigeno al sistema sanitario pubblico del Brasile; la misura non si è concretizzata poiché diversi deputati brasiliani hanno presentato ricorso contro la stessa presso la magistratura. La cancelleria venezuelana ha confermato di essere disponibile a proseguire nella cooperazione in questo campo, in uno scenario nel quale la presidenza di Bolsonaro ha negato l’implementazione di misure per controllare la pandemia.

Brevi:

  • Il presidente Maduro giovedì scorso ha parlato della sparizione di Carlos Lanz, militante rivoluzionario del quale non si hanno notizie da mesi; in proposito ha dichiarato: “non ci fermeremo fino a quando non ti avremo trovato, caro Carlos Lanz, ti benediciamo e continueremo a indagare su questo strano caso di scomparsa del nostro grande compagno e fratello; ai suoi figli, famigliari e amici, tutto il nostro sostegno e la nostra solidarietà”.
  • Venezuela e Russia attivano voli diretti tra le rispettive capitali, il che avrà un’importante ripercussione positiva per il nostro Paese, poiché si ritiene che sia un’ulteriore via per connettersi con alcune capitali del Nord Europa.
  • All’Assemblea Nazionale, come annunciato, si sono tenute in presenza solo le sessioni ordinarie, mentre le altre attività si svolgono on line; in questa dinamica, è stato importante l’annuncio che il prossimo 27 aprile è previsto che la plenaria dell’Assemblea Nazionale nomini i nuovi membri del Consiglio Nazionale Elettorale, un passo fondamentale per le elezioni di governatori e sindaci previste per quest’anno.

Di Jesús A. Rondón
Traduzione per Lavoro e Salute a cura di Gorri

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